Recensione
critica dello spettacolo “RIOT ACT” di Alexis Gregory
Regia di Massimo Di Michele
Martedì
sette novembre duemilaventitré, TREND - Teatro Belli – Roma.
“Il prezzo della
libertà è una vigilanza continua.”
Questa è la frase pronunciata da
uno dei protagonisti dei tre monologhi che compongono RIOT ACT un pregevole spettacolo che arriva al pubblico chiaro e
deciso come una lama che fende la mente, merito anche delle elevate capacità
attoriali e registiche di Massimo Di Michele, capace di conferire
corpo a ciascuna parola pronunciata con quella generosità scenica tale da far vivere
alla platea evocanti narrazioni cosicché dalla propria poltroncina rossa ci si
ritrova immersi completamente in descrizioni cariche di colori e sensazioni che
si susseguono.
Nel trittico teatrale di Alexis Gregory, andato in
scena durante la manifestazione “TREND
nuove frontiere della scena britannica – XXII edizione” al TEATRO BELLI di Roma, ogni singola storia si identifica con un protagonista
che narra in prima persona la sua esperienza e visione della lotta per
l’affermazione dei diritti degli omosessuali. Tutto parte dalla famosa notte
del ‘69 in cui la polizia fece irruzione allo Stonewall Inn di New Work e
questo violento accadimento nel famoso locale segnò il
primo passo di un lunga e complessa battaglia ancora oggi viva. Insieme anche al
palesarsi di un nuovo sconosciuto nemico, l’AIDS che d’improvviso arrivò a
sconvolgere la comunità gay, si rivelano in successione sul palcoscenico un
distinto signore, un’esuberante drag queen, un gaio giovane con l’intento di
far rivivere momenti e riflessioni cardine di quegli anni emblematici per l’attestazione
e la consapevolezza dell’individuo circa la propria identità e libertà sessuale e
sociale.
Lungo tutta la pièce… i locali e
la strada come luoghi di incontro e scontro, di spensieratezza e paura, di inno
alla vita ma anche di metabolizzazione della morte, mentre l’orgoglio LGBT, dai
suoi albori, avanza dovunque e s’affaccia in maniera prorompente il desiderio e
la convinzione di quanto sia fondamentale l’abbattimento di tutti i pregiudizi.
Tanta profondità, molta delicatezza,
ma anche una giusta dose di ironia trasmesse dal bravissimo Massimo Di Michele che si trasforma
nell’aspetto, nell’atteggiamento, nell’interiorità; movimenti flessuosi legano
e conducono dentro spazi anche dell’anima identificati tra pochi elementi
scenici posti sotto sapienti luci in grado di costruire differenti ambientazioni
emotive.
La capacità di questo composito
spettacolo, in cui le varie voci diventano un unico inno alla libertà, è quella
di riuscire a costruire un racconto storiografico che non molla mai lo
spettatore e lo conduce per mano facendo vedere, ascoltare, comprendere, vivere
esperienze umane, da non dimenticare e tramandare, che si fissano
metaforicamente su quella bandiera rainbow protagonista dell’ultimissimo attimo
di rappresentazione.
Più che meritati i prolungati
applausi finali per RIOT ACT e per TREND rassegna di teatro oltremanica che non
delude mai le aspettative per quel bel teatro di cui c’è tanto bisogno.
“Siate vigili, siate vigilisse, siate vigil sempre”
Andrea
Alessio Cavarretta
_KIROLANDIA®_
Immagine a corredo: RIOT ACT, Massimo Di Michele, ph. Eugenio Panichi
nuove frontiere della scena britannica – XXII edizione
festival a cura di Rodolfo di Giammarco
di Alexis Gregory
diretto e interpretato da Massimo Di Michele
costumi Marco Dell'Oglio
scrittura gestuale Tiziano Di Muzio
consulente musicale Fabio Marchi
assistente alla regia Giuseppe Claudio Insalaco
foto locandina Eugenio Panichi
elaborazione grafica Roberto Greco
traduzione Enrico Luttmann
produzione Artisti Associati
www.teatrobelli.it