autore: Marcella Sullo (CandidKira)
È calato il sipario, luci spente sulla “settima arte” nella
città eterna. Parliamo del FESTIVAL DEL CINEMA
DI ROMA, che ha visto come madrina della cerimonia di premiazione, nella
Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica, l'attrice romana Nicoletta Romanoff. Particolarità di
quest’anno è stata l’assegnazione dei premi in base al voto del pubblico che ha
scelto fra le 48 pellicole in gara.
Ed
è andato a “Trash” di Stephen Daldry
il Premio del Pubblico Bnl-Gala dell'edizione 2014. Un film di denuncia sociale
che narra la straordinaria e pericolosa avventura di Rafael e Gardo, due
ragazzini delle favelas di Rio, che si troveranno implicati in una rocambolesca
vicenda a causa del ritrovamento di un portafogli pieno di segreti tra i
rifiuti di un discarica. Una sorta di “The Millionaire” in salsa brasiliana. Il
Premio del pubblico-Cinema d'Oggi ha visto prevalere “12 citizens” di Xu Ang. Nella storia un giovane,
adottato da una famiglia molto in vista, uccide il padre biologico. Ha vinto
invece il Premio del pubblico-Mondo Genere “Haider”, adattamento di Vishal
Bhardwaj dell’Amleto di William Shakespeare. Per la sezione Cinema Italia il
premio per la fiction è andato al film “Fino a qui tutto bene” del regista
pisano Roan Johnson, mentre quello
per i documentari è stato conferito a “Looking for Kadija”, opera di Francesco G. Raganato.
Premio
Opera prima, la giuria sceglie Di Stefano
e Hastings-Smith. Tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle
diverse sezioni (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele) erano
invece in corsa per l'assegnazione del premio Taodue Camera d'Oro alla migliore
opera prima. Quest'anno, la giuria internazionale, diretta dal regista Jonathan Nossiter e composta dalla
montatrice Francesca Calvelli,
dall'attrice Cristiana Capotondi,
dall'attore e regista Valerio Mastandrea,
e dalla regista Sydney Sibilia ha
conferito il premio ad Andrea Di Stefano,
regista di “Escobar”, e a Laura
Hastings-Smith, produttrice di “X+Y” di Morgan
Matthews (sezione Alice nella città). Menzione speciale Premio Camera d'Oro
per “Last Summer” di Lorenzo Guerra
Seràgnoli (sezione Prospettive Italia). Doc/It, premiati Di Vaio e Pampaloni Il «Premio Doc/it»,
destinato ad uno tra gli otto documentari italiani presenti nelle linee di
programma della Selezione Ufficiale, è stato invece assegnato da una giuria è
presieduta dal produttore e montatore Federico
Schiavi e composta dalla produttrice Valeria
Adilardi, dal regista Mario Balsamo,
dalla montatrice Ilaria De Laurentis,
dal montatore e regista Paolo Petrucci.
Il riconoscimento per il migliore documentario italiano è andato a “Largo
Baracche” di Gaetano Di Vaio (sezione
Prospettive Italia). Menzione speciale per lo stesso premio anche a “Roma
Termini” di Bartolomeo Pampaloni
(sezione Prospettive Italia).
80mila
ingressi per 113 tra film e documentari Questa edizione del Festival del cinema
di Roma ha visto la proiezione di ben 113 tra film e documentari provenienti da
23 Paesi, la presenza di 82 delegazioni con 474 talent, i red carpet internazionali
sono stati pochi ma buoni: da Benicio Del
Toro a Clive Owen, da Richard Gere a Kevin Costner, per non dimenticare Lily Collins e Rooney Mara.
Il pubblico, chiamato per la prima volta a decidere l'assegnazione dei
principali premi, ha garantito 80mila ingressi in sala tra spettatori e
giornalisti accreditati. Gli spettatori avevano la possibilità di votare
tramite un’ applicazione specifica per smartphone oppure sul sito del Festval.
E questa nona edizione si è chiusa non senza polemiche, con l’annuncio
dell’addio alla kermesse cinematografica capitolina da parte di Marco Muller, direttore artistico per il
terzo anno di fila.
Non
sono mancati i premi collaterali. Il premio Farfalla d'Oro Agiscuola è andato
al film “Gone Girl” di David Fincher,
mentre The SIGNIS Award-Ente dello spettacolo, dotato di un premio di
cinquemila euro, è stato assegnato ex aequo ai film “Fino a qui tutto bene” e
“We are young. We are strong”, di Burhan
Qurbani, con una menzione speciale al file “Biagio” di Pasquale Scimeca. Il premio della Libera associazione
rappresentanza di artisti (Lara) al miglior interprete italiano è andato a Marco Marzocca per il film “Buoni a
nulla” di Gianni Di Gregorio;
menzione speciale a Silvia D'Amico
per il film “Fino a qui tutto bene” di Roan Johnson.
Al
prossimo anno….
- Marcella Sullo -
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