Recensione
critica dello spettacolo teatrale LA CASA VITTORIANA DEGLI
SPETTRI adattamento e regia di Viviana Lentini
da “I fantasmi della vita” di Cristian Precamedi Conte.
Prima Replica
del nove Ottobre duemilaquattordici, Teatro Kopó – Roma
Il KOPÓ inizia la stagione puntando sul brivido e la
paura, aprendo il suo spazio ad una giovane compagnia pronta a sfidare il
pubblico con materializzazioni di ectoplasmi fluttuanti tra battute ironiche.
Così il bel teatro che ha visto lo scorso anno un susseguirsi di vari
successi, tanto da diventare uno dei riferimenti culturali di Roma, lascia
quest’anno calcare il suo palco ad un gruppo di
sette tra attori ed attrici per la messa in scena de LA CASA VITTORIANA DEGLI
SPETTRI pièce teatrale adattata e
diretta da Viviana Lentini sulla base
del romanzo “I fantasmi della vita” di Cristian
Precamedi Conte.
Un ragazzotto comune si ritrova insieme
alla fidanzata, in una casa infestata dagli spettri, e subito è un saliscendi,
un aprire porte, entrare in stanze, compresa cantina infernale, per un andirivieni di anime morte, perse tra oblii
eterni alla ricerca di pace interiore, alle volte in pena, altre volte nemmeno
troppo pentite, quasi sempre costrette a scontare la sanzione demoniaca, spesso
anche e soprattutto per loro negligenza ed incapacità nell’affrontare la realtà
durante la vita o come dice esplicitamente una delle anime perse: non avere
avuto la forza di realizzare i propri sogni. Al di fuori di quello spazio
l’incognita attende in una sorta di luce eterna, l’ipocondriaco, la coppia d’innamorati,
la serial killer, il fanciullo inquietante e molti altri sono gli spettri
tenuti in quell’oscurità da un sarcastico diavolo contemporaneo con compagna al
seguito, entrambi dalla doppia identità, governanti delle scelte, tra cui la
più importante: la vita o la morte.
Avvolta in una curata scenografia, l’energia scenica è forte, e la piacevole
idea prosegue per più di un’ora, ma il tentativo di rappresentare la paura in
teatro con umorismo ed ironia attualizzata si realizza solo in parte.
Il simpatico testo che si lascia seguire bene, alle volte cade in banali
cliché e se pur lavorati in modo interessante rocambola in scelte riviste, tese
anche alla risata facile.
La regia efficace nella direzione degli attori e delle loro interazioni perde
di vista l’impianto generale costruendo una struttura troppo rigida, a blocchi delineati,
non intersecati armonicamente tra loro.
Il simpatico protagonista non riesce a sostenere sempre il suo ruolo e appesantisce
il ritmo, viene comunque supportato per tutto lo spettacolo dagli altri bravi colleghi
alle prese con intensi e complessi ruoli anche doppi. Tra loro si distinguono
per la recitazione brillante Alessandro
Giova, Roberto Di Marco e Cristiana Mecozzi a cui va il merito di almeno
due o tre momenti d’apice con applausi a scena aperta.
L’intero impianto scenico risente di un disegno luci statico e monotono che
non permette agli spettatori di perdersi nel flusso d’emozione.
Un commedia noir che con il dovuto riadattamento può sicuramente
appassionare il pubblico ancora di più.
LA CASA
VITTORIANA DEGLI SPETTRI
Produzione SPF - Cristian Conte e Simone Pulcini
Autore: Cristian Precamedi Conte
Regia e adattamento testo: Vivana Lentini
Interpreti: Simone Guarany, Elisa Billi, Alessandro Giova, Roberto Di Marco,
Cristiana Mecozzi,
Marina Perulli, Simone Pulcini
Disegno luci: Viviana Lentini
Fonia e luci: Valerio de
Angelis
LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI REPLICA ANCORA OGGI AL TEATRO KOPÓ
LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI REPLICA ANCORA OGGI AL TEATRO KOPÓ
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