Kiri, proseguono per questa stagione le
kirosegnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica,
arte, cinema, danza, libri e tanti altri
eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre
importanti indicazioni.
Quest'anno i nostri suggerimenti raddoppiano non solo qui sul blog
ma, per alcuni eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci mirati sui nostri
social. Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni e #kirosocialnews e
scoprirete tutte le novità per le vostre serate...
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTANO...
Centro Teatrale Artigiano
presenta
Massimo Giuliani Gabriella
Silvestri
Fabio Avaro
"DIVORZIO
ALLA ROMANA"
di Stefano Reali
con Renato Giordano Alessandra Palazzoli
Scenografia LolloZolloArt Costumi Gloriana Manfra
Musiche Stefano Reali
Regia Renato Giordano
Teatro manzoni - Roma
dal 4 al 28 ottobre 2018, orari dal martedì al venerdì ore 21.00, sabato
ore 17.00-21.00. Domenica ore 17.30, lunedì riposo_martedì 23 ottobre ore 19.00,
giovedì 25 ottobre ore 17.00-21.00
Si
apre il sipario del teatro Manzoni con la pièce di Stefano Reali Divorzio
alla romana (ha debuttato in anteprima nazionale al festival di Benevento
Citta Spettacolo il 29 agosto), diretta da Renato Giordano.
Una
commedia contemporanea surreale, frizzante e dai toni “caldi” che mi ha molto
divertito sin dalla prima lettura. “Divorzio alla Romana” racconta di come i
banali interessi dei singoli possano prevaricare anche sul nobile e “mobile”
sentimento dell’ “AMORE” senza mai essere pensante, banale o retorica sul
contrappunto di una domanda che ciascuno di noi avrà fatto mille volte nella
vita: “Da uno a dieci quanto mi ami?”… dando poi per scontata la sincerità
della risposta Una strana famiglia: Un marito premuroso, una moglie depressa e
una suocera bizzarra si vedono letteralmente piombare in casa un giovane
aitante e sfacciato che sconvolgerà la loro vita. Il come è di facile
immaginazione... La colonna sonora che accompagna e commenta ogni snodo
della commedia è un tango... E proprio come il tango, peccaminoso e
sensuale, il nostro “Divorzio alla Romana” non mancherà di coinvolgerci e
sconvolgerci a ogni passo con colpi di scena inaspettati ed improbabili e
divertentissime gag, cosicché tutto ciò che sembrava “normale” mostrerà
l’altra faccia della medaglia , che non sarà per tutti quelli sbagliata...
e vissero tutti felici e contenti.
Renato
Giordano
Oggi
che la qualità della vita ci permette di rimanere “giovani” indefinitamente, si
fa strada un problema inaspettato fino a pochissimi anni fa: è giusto che “ad
una certa età” si sia disposti a rinunciare all’Amore?
A
quanti anni una donna è pronta oggi a considerare normale rinunciare alla
possibilità di essere amata come quando era giovane?
La
risposta è: mai!
E se
un legame, per quanto importante, ci impedisce di vivere l’amore, oggi,
diversamente dal passato, si è sempre più pronti a troncarlo senza
esitazione...
Divorzio
alla Romana nasce dall’idea di rappresentare questo argomento, e le sue
inaspettate e a volte comicissime conseguenze, in un momento in cui la crisi
economica, la penuria di abitazioni, le pensioni che non ti permettono più di
arrivare alla fine del mese, le tasse che ti divorano, tutto questo rende
estremamente complicata la vita di chi una volta veniva parcheggiato anzitempo
al ruolo di “anziano”.
Oggi
che l’anziano non esiste più, ma esiste il “sempregiovane”, ed è pronto a
godersi la propria pensione, e magari si trasferisce alle isole Canarie, o in
Portogallo, o in qualunque altro posto ci sia ancora la possibilità di vivere
la propria vita fino in fondo, e quindi continuare a rivendicare il diritto
all’ amore, tutto questo può portare a delle situazioni estreme, grottesche, ma
realistiche, che sono destinate prima o poi a esplodere.
Perché
per quanto possiamo sentirci depressi, o male in arnese, o non più attraenti,
c’è sempre una scintilla dentro di noi che reclama il diritto ad essere felici,
c’è sempre una principessina dentro di noi che sogna di essere risvegliata, in
qualunque momento, dal bacio di un Principe Azzurro. Chiunque sia in realtà, ci
andrà bene lo stesso. Perché alla fine l’Amore è l’unica risposta
possibile alla Solitudine, a qualunque età, e…… quali che siano le Verità a cui
siamo disposti a credere.
Stefano
Reali
Costo: Biglietto intero euro 25, ridotto euro 22.
Informazioni: 06/3223634
Indirizzo: via
Monte Zebio, 14/c - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatromanzoni.info
__________________________________________________________________________
"TetATet
"
Scritto da Jacopo
Neri
regia di Giorgia
Mazzucato
Teatro
Stabile di Roma® al TEATRO
ANFITRIONE- Roma
dal 4 al 7 ottobre 2018, ore 20.30_dom. 18.30
Una stanza e il
suo doppio. Due personaggi e i loro pensieri. Un perfetto equilibrio speculare
ora rotto.
Il pubblico si
immerge in una storia e nella sua copia, arrivando a confondere il concetto
stesso di realtà.
Una storia come tante altre che finisce come una storia come nessuna.
con Francesco
Guglielmi, Giacomo De Rose, Noemi Pallotto, Ludovica Bove e Laura Rotalinti.
Una produzione Teatro
Stabile di Roma® e Eat The Catfish
Al via la Stagione Teatrale 2018/19 dal titolo:
È STATO UNO SPETTACOLO BELLISSIMO (sottotitolo:
SI SONO TUTTI DIVERTITI)
come il Teatro Stabile di Roma®
vuole conquistare la Capitale.
Con una rocambolesca dichiarazione, arriva la nuova
stagione del Teatro Stabile di Roma®.
Importanti
le collaborazioni: a cominciare da quella con Stefano Benni,
autore di un inedito scritto proprio per la Compagnia dello
Stabile, in scena a Febbraio 2019, e addirittura attore di uno spettacolo
che vedremo in Aprile 2019. Entrambi i lavori portano la regia
della giovanissima Giorgia Mazzucato, allieva di Fo e Rame, Miglior Artista Internazionale al San Diego Fringe
Festival e Direttore Artistico dell’intera stagione, accompagnata da Maria Beatrice
Alonzi, definita La Digital Artist Italiana dalla
stampa estera e Direttore Esecutivo dello Stabile. “Dirigo
un autore tradotto in più di 30 lingue in tutto il mondo, è come se BoJack
Horseman facesse la regia per Clint Eastwood” dice, ridendo, la
Mazzucato. Benni sarà anche insegnante della Scuola del Teatro Stabile, con
altri nomi noti come quelli di Max Vado e Paolo Rossi.
Le
due direttrici, rientrate dal successo della tournée statunitense, mettono
ancora una volta i giovani, letteralmente, al centro della scena. Inaugurano la
stagione dello Stabile con un testo di Jacopo Neri,
classe ‘95, giovanissimo ma con una già lunga lista di riconoscimenti come
l’ultimo Hystrio 2018. Lo spettacolo dal titolo TetATet, sarà in scena dal 04 al 07 Ottobre 2018 al Teatro Anfitrione. Protagonista un altro premio Hystrio
(2017) e Miglior Attore dello Stabile di Roma: Francesco Guglielmi, in una pièce, dice la Mazzucato “preparata con una tecnica che lascerà gli spettatori a bocca
aperta. A chiedersi se quello che stanno
guardando sia reale oppure…”.
Tornano
poi i successi dell’improvvisazione teatrale come Login
(sold-out in italia per tre anni di fila) insieme
alle novità come La vigilia di Natale o San Valentino: ti odio. Da gennaio, ogni primo giovedì del
mese: la rassegna Teatro e F*ga (dove * sta
per una U) in promozione a 5€ per tutti gli universitari.
“Abbiamo avviato una collaborazione con diversi spazi
teatrali della città” dice la Mazzucato che, quest’anno, lascia la
vecchia sede di Via Assisi per dare spazio a diverse strutture che possano
contenere scuola e messe in scena “dedicando la nostra
intera stagione a tutti coloro che hanno accompagnato la loro vita al teatro e
oggi non ci sono più. Abbiamo così chiamato il cartellone: È stato uno
spettacolo bellissimo. Crediamo vi sia una svolta da affrontare, il titolo
della stagione è anche un monito a ricordarci che quello che abbiamo già fatto
si sia concluso: ora siamo parte di un nuovo cambiamento. Abbiamo il
desiderio portare ancora più persone a teatro: un teatro accessibile,
accattivante, ben recitato, fatto di grandi storie”. “Ci siamo chieste se ci fosse modo di riempire lo spazio”
aggiunge la Alonzi ”tra le grandi produzioni comiche, il
musical e il teatro di performance; categorie molto rigide e presenti nella
scena romana che, a volte, hanno fatto sì che il teatro venisse percepito solo
come troppo costoso o noioso o incomprensibile. L’anno scorso siamo riusciti a
fare qualcosa di completamente diverso ottenendo il plauso di tutto il nostro
pubblico, quest’anno andremo oltre: avvicinandoci ad avere una sede in ogni
quartiere universitario o popolare, integrando la massiccia offerta teatrale e
formativa della capitale al meglio delle nostre possibilità.”
Le
due produttrici, fino alla metà di ottobre, saranno anche impegnate con le
audizioni della Scuola del Teatro Stabile, dove
insegnano il loro Metodo MIT®, quest’anno esportato
ad Hollywood, al Berg Studios di Los Angeles, e all’università di New
York City.
Costo: Biglietti Intero 15 € Ridotto 12€ (prenotando via mail a biglietti@lasiti.it)
Informazioni: 065750827 - info@teatrostabilediroma.it
Indirizzo: TEATRO ANFITRIONE via San Saba, 24 - Roma
Facebook di riferimento:
www.facebook.com/lasiti.roma
__________________________________________________________________________
"IL CIRCO DEGLI
ORRORI - THE CIRCUS OF HORRORS"
Ideato
da DOCTOR JOHN HAZE
Teatro Brancaccio - Roma
dal 5 al 21 ottobre 2018, giovedì e venerdì ore 20.45, sabato e
domenica ore 17.00 e 20.45
Il Circo degli Orrori si ispira in
maniera leggera ed ironica ad atmosfere tipiche delle pellicole horror mettendo
in scena uno spettacolo dinamico e
divertente, con numeri che si susseguono veloci, venati di tenebra ma
con l'immancabile sense of humour.
Il
pubblico, accolto all'ingresso da personaggi "terrificanti", verrà
traghettato da uno strano personaggio - che ricorda Nosferatu - nel mondo
inquietante del circo degli orrori, abitato da morti viventi, acrobati che
sembrano usciti da un rito voodoo, un dislocatore indemoniato in attesa
dell'esorcista, killer clown dall'aspetto non proprio tranquillizzante ma
sempre assai comico, vampiri.
Il Circo degli Orrori è uno spettacolo
che associa le tre arti: il teatro, il circo e il cabaret. Teatro perché si narra una storia, Circo perché viene utilizzata questa
tecnica per realizzare e raccontare le storie mimate ed acrobaticamente
sviluppate e Cabaret per la
sensualità di alcune performance, la sintonia e l'interazione con il pubblico,
con un pizzico di malizia.
Pur
non essendo uno spettacolo pensato per i bambini (l'evento è infatti
sconsigliato ai minori di 12 anni), quelli presenti non sono mai neppure
per un momento spaventati, ma piuttosto affascinati e divertiti.
IL CIRCO DEGLI ORRORI (The Circus Of Horrors) è nato in Inghilterra
nel 1995 grazie a una fortunata idea di "Doctor John Haze", un mangiafuoco che ideò un mix fra numeri
di rischio estremo in salsa Horror e musica rock. Il titolo che ha ispirato lo
show viene da un film inglese degli anni Sessanta dal titolo THE CIRCUS OF
HORRORS e quello che nacque fu un incrocio tra il Cirque du Soleil e il Rocky
Horror Show con grande partecipazione degli spettatori che diventarono veri e
propri fan tanto da seguire il complesso negli anni assistendo a tutte le sue
nuove produzioni in Inghilterra. L’enorme successo Inglese del CIRCUS OF HORRORS
diede spunto a varie compagnie Europee di mettere in scena spettacoli a
tematica Horror così dal 2000 sono nati circhi horror in Spagna, Germania,
Austria, Francia e per ultima l'Italia.
Lo
spettacolo è sconsigliato ai minori di 12 anni
Costi: Biglietti da
49 a 28,50 euro
Informazioni: Tel.
06 80687231
Indirizzo: via Merulana, 244 - Roma
Sito di
riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
__________________________________________________________________________
PROSEGUONO...
Officine del Teatro italiano
presenta
GIUSEPPE ZENO
e SARA VALERIO
Donato Altomare, Brian Boccuni, Cipriani Alberta, Giancarlo Commare, Vittoria Galli, Alessandro Greco, Salvatore Langella,
Elisa Lombardi, Maria Lomurno, Matteo Milani, Pierfrancesco Scannavino,
Lucina Scarpolini, Viviana Simone
"NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI?"
traduzione Giorgio Mariuzzo
adattamento Giancarlo Fares
tratto dall’omonimo romanzo di Horace McCoy
coreografie Manuel Micheli
con la partecipazione live del Piji Electroswing Project
PIJI- voce, chitarra Gian Piero Lo Piccolo – clarinetto Egidio Marchitellli - elettronica & chitarra Francesco Saverio Capo – basso Andy Bartolucci – batteria
canzoni originali Piji
scene Fabiana Di Marco | costumi Francesca Grossi | disegno Luci Anna Maria Baldini
regia di GIANCARLO FARES
TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dal 25 settembre al 14 ottobre 2018 - Dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 17.00, mercoledì 10 ottobre ore 17.00 - sabato 6 e 13 ottobre ore 21.00
Horace McCoy scrive nel 1935 “Non si uccidono così anche i cavalli?”. Nel 1969 il regista Sidney Pollack gira l’omonimo film che partecipa al Festival di Cannes fuori concorso e ottiene anche un Oscar per il miglior attore non protagonista.
È la storia di una folle maratona di ballo dove i partecipanti, in cambio di vitto e alloggio, disperati e in cerca di successo ballano per giorni e notti senza interruzioni, diventando oggetto di scommesse da parte del pubblico. I concorrenti partecipano nella speranza sì di vincere un premio in denaro, ma soprattutto di farsi notare dai registi e produttori presenti in sala.
Protagonista di questa storia è Joe, un vero e proprio mattatore, organizzatore della maratona di ballo, mentre la coprotagonista Gloria, una delle concorrenti in gara. Entrambi fanno parte del mondo dello spettacolo, entrambi ne sono vittime e alle volte vestono i panni dei carnefici.
Questa edizione teatrale è stata adattata da Giancarlo Fares, che ne cura anche la regia. L’idea nasce dopo il successo ottenuto con “Le bal. L’Italia balla dal 1940 al 2001”, nel quale il ballo e la musica si fanno drammaturgia.
Protagonista di questa storia è Joe, un vero e proprio mattatore, organizzatore della maratona di ballo, mentre la coprotagonista Gloria, una delle concorrenti in gara. Entrambi fanno parte del mondo dello spettacolo, entrambi ne sono vittime e alle volte vestono i panni dei carnefici.
Questa edizione teatrale è stata adattata da Giancarlo Fares, che ne cura anche la regia. L’idea nasce dopo il successo ottenuto con “Le bal. L’Italia balla dal 1940 al 2001”, nel quale il ballo e la musica si fanno drammaturgia.
La musica e le canzoni in stile swing, elettro-swing e jazz manouche, sono state composte appositamente per lo spettacolo da Piji, pluripremiato cantautore romano, presente da tempo nella scena pop jazz italiana. I musicisti suoneranno dal vivo interagendo con le voci degli attori in scena.
Le coreografie sono di Manuel Micheli, già maestro coreografo di charleston e boogie-woogie nel programma televisivo della Rai “Ballando con le stelle”.
Il testo di McCoy è forse il precursore inconsapevole dei reality dei nostri giorni; tuttavia questo spettacolo mostra un’umanità variegata, disperata, grottesca. Uno spettacolo emozionante, con toni drammatici e ironici che sottolinea il sacrificio in cambio del successo.
Il testo di McCoy è forse il precursore inconsapevole dei reality dei nostri giorni; tuttavia questo spettacolo mostra un’umanità variegata, disperata, grottesca. Uno spettacolo emozionante, con toni drammatici e ironici che sottolinea il sacrificio in cambio del successo.
Costo: Prezzi da 19€ a 34€
Indirizzo: via della Mercede, 50 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.salaumberto.com
_________________________________________________________________________
"OPERAZIONE BALENA"
di Gianfranco Vergoni
regia di Marco Simeoli
TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 28 settembre al 14 ottobre 2018, , - ,
Quando la memoria storica può aiutare (anche) a vivere meglio.
Nella Roma di oggi, sei giovani con disturbi psicologici e comportamentali di varia natura partecipano ad un corso di teatro terapia tenuto da Adele (Loredana Piedimonte), un’attrice disoccupata, single e “sofferentemente irrisolta”. Per riuscire ad ottenere il finanziamento al proprio corso decide di portare in scena uno spettacolo con un tema complicato, difficile e tragico: il rastrellamento del Quadraro che si concluse con la deportazione di 947 civili, colpevoli solamente di essere maschi tra i 18 e i 60 anni.
Riusciranno il rancoroso Eugenio (Matteo Volpotti) , l’insopportabile Lorella (Ilaria Nestovito), la rissosa Antonia (Irene Cedroni) , la logorroica Aiscia (Giulia Di Tommaso), il traumatizzato Nico (Daniele Derogatis) e l’autistico Benedetto (Emanuele Di Luca) ad appassionarsi ad una vicenda così distante – ma forse solo apparentemente - dalle loro vite senza lasciarsi distrarre da fobie, litigi, crisi epilettiche, lezioni di zumba e costumi di carnevale?
La nuova stagione del Teatro de’ Servi si apre così con lo spettacolo, scritto da Gianfranco Vergoni e portato in scena con la regia di Marco Simeoli, che tocca le corde più profonde della memoria e nel contempo della quotidianità. Un tributo a Roma, al suo modo di interpretare il passato, di ridersi addosso ma anche di piangere, di non avere paura di soffrire con la speranza di trarre dal passato utili indicazioni per questo difficile presente. Un esperimento che valeva la pena di essere tentato e che contribuisce a confermare quanto sia labile il confine tra tragedia e commedia.
Costo: Platea 24 € - Galleria 20 €
Informazioni: tel. 06 6795130 info@teatroservi.it
Indirizzo: via del Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroservi.it
__________________________________________________________________________
TEATRO DELLA CITTA' DI CATANIA
presenta
"LA CENA"
di Giuseppe Manfridi
Progetto teatrale e regia: Walter Manfrè
con Andrea Tidona, Chiara Condrò, Stefano Skalkotos, Cristiano Marzio Penna
TEATROSOPHIA - Roma
Dal 20 Settembre al 7 Ottobre 2018 (dal giovedì alla domenica) ore 21.00 – domenica ore 18.00
Una sontuosa tavola apparecchiata per trenta persone, spettatori inclusi. Un capocameriere che serve dell'ottimo vino. Attorno alla tavola gli spettatori, invitati a La Cena, e con loro gli attori protagonisti dello spettacolo scritto da Giuseppe Manfridi e diretto da Walter Manfrè.
Andrea Tidona, Chiara Condrò, Stefano Skalkotos, Cristiano Marzio Penna, rispettivamente un padre, una figlia, il suo fidanzato e il maggiordomo, accomodatisi al tavolo insieme agli ospiti, iniziano una discussione riguardante misteriosi affari di famiglia di natura assolutamente personale che turberanno gli invitati. Al centro della discussione, dal 20 settembre al 7 ottobre a Teatrosophia, le vicende del passato e del presente caratterizzati dalla più assoluta impudicizia.
Il testo è stato scritto su sollecitazione di Walter Manfrè da uno dei più importanti drammaturghi italiani contemporanei, Giuseppe Manfridi, che ha badato a restituire un’opera carica di tensione drammatica e di ironia che alla fine lascia tramortito il pubblico. Lo spettacolo vide il suo debutto a Roma nel 1992 e da allora ha visitato i più importanti teatri italiani (Nazionale di Milano, Delle Arti di Roma, Niccolini di Firenze)
Lo spettacolo nel 2016 ha preso nuovamente vita, debuttando nel Salone del Castello Aragonese di Comiso (RG), aprendo ben due stagioni del Teatro Garibaldi di Modica e recentemente è stato in scena a Catania nel cartellone del Piccolo Teatro della Città.
Di Giuseppe Manfridi - Progetto teatrale e regia: Walter Manfrè - con Andrea Tidona, Chiara Condrò, Stefano Skalkotos, Cristiano Marzio Penna - Produzione: Teatro della Città di Catania
Costo: Bigietti 18€ + 2€ tessera associativa del teatro
Informazioni: info@teatrosophia.it – tel: 06.68801089 – 375.5488661
Indirizzo: via della Vetrina 7 – Roma
Fb di riferimento: www.facebook.com/teatrosophia2018/
_________________________________________________________________________
MANIFESTAZIONI
- FESTIVAL - RASSEGNE
PROSEGUONO...
"Prologo di stagione 2018 – 2019"
TEATRO
Eliseo - Roma
dal 18 settembre 2018, vari orari
Eccoci arrivati ad un
importante traguardo: il TEATRO ELISEO festeggia cento anni! Questo centenario
ha un particolare valore perché è per me la celebrazione di una nuova partenza,
di una rinascita culturale. Il Teatro
Eliseo è stato palcoscenico del migliore teatro e simbolo culturale della
Nazione. Quella che ereditiamo è una
grande responsabilità, non solo per il patrimonio artistico che ci è stato consegnato, ma anche perché siamo
depositari di quel pensiero lib ero, privo di pregiudizi, che contrasta la
semplificazione e l’impoverimento intellettuale. Per Roma e per la cultura
italiana le storiche sale di Via Nazionale sono state, devono essere e
saranno luoghi essenziali di
elaborazione; la rotta dei prossimi anni seguirà il concetto di innovazione,
provocazione e rielaborazione della tradizione senza cadere nell’autocelebrazione del passato.
Viviamo purtroppo in una fase
di oscurantismo – la Cultura è un concetto assente da ogni programma politico. Motivo in più per
proseguire nella sfida, per esigere bellezza, riscoprire etica e passione e tenere accesa la luce
sulla complessità della contemporaneità.
Nel brand Eliseo confluiscono
sinergicamente diverse attività parallele. Qui la creatività è posta al di sopra di tutto e le eccellenze
del teatro, della musica, del cinema, della fiction e dell’arte si congiungono in un crocevia di
linguaggi. Qui uno spunto teatrale può diventare pellicola cinematografica, la
protagonista di un dramma storico può ispirare una fiction Rai,
un romanzo può trasformarsi in
sceneggiatura, un dibattito scientifico può portare a scoperte innovative.
L’intuizione è un piccolo seme contro il pregiudizio che porta ad una visione diversa del mondo attraverso un
conflitto sano.
Il 18 settembre inauguriamo il
PROLOGO DI STAGIONE un calendario ricco di eventi che faranno vivere contemporaneamente tutti gli
spazi teatrali e lasciando poi il testimone alla stagione di prosa vera e propria.
In questa vibrante aria di
festa sfileranno alcuni degli abiti storici indossati dai grandi protagonisti del teatro in una MOSTRA
PERMANENTE DELLA SARTORIA TEATRALE FARANI.
Il 18 settembre inauguriamo il PROLOGO DI STAGIONE un calendario ricco di eventi che faranno vivere contemporaneamente tutti gli spazi teatrali e lasciando poi il testimone alla stagione di prosa vera e propria.
In questa vibrante aria di festa sfileranno alcuni degli abiti storici indossati dai grandi protagonisti del teatro in una MOSTRA PERMANENTE DELLA SARTORIA TEATRALE FARANI.
Nei foyer di platea e di balconata e al Piccolo Eliseo si susseguiranno diversi spettacoli:
· dal 18 al 30 settembre ore 20.30 - Foyer di II balconata
KAMIKAZE NAPOLETANO scritto e interpretato da Arcangelo Iannace, regia di Francesco Frangipane
· dal 18 al 26 settembre ore 21.30 - Foyer di platea
OGNI BELLISSIMA COSA di Duncan MacMillan e Jonny Donahoe con Carlo De Ruggieri diretto da Monica Nappo
· dal 18 settembre al 7 ottobre ore 20.30 - spettacolo a bordo di un furgone
MEDEA PER STRADA ideato e diretto da Gianpiero Borgia con una straordinaria Elena Cotugno che firma il testo con Fabrizio Sinisi. Torna a grande richiesta lo spettacolo itinerante per soli sette spettatori, a bordo di un furgone in movimento
· dal 20 al 23 settembre ore 21.00 - Piccolo Eliseo
L’AMMORE NUN’È AMMORE di Dario Jacobelli diretto e interpretato da Lino Musella
· dal 25 al 27 settembre ore 21.00 - Piccolo Eliseo
IL BAGNO FINALE di Roberto Lerici, lettura/studio di Vinicio Marchioni
· dal 28 al 30 settembre ore 21.00 - Piccolo Eliseo
IO LAVORO PER LA MORTE testo e regia di Nicola Russo in scena con Sandra Toffolatti
UNA PASSIONE di Valentina Diana con Marco Vergani per la regia di Vinicio Marchioni
· dal 5 al 7 ottobre ore 21.00 - Piccolo Eliseo
QUALCOSA di Chiara Gamberale, il reading del successo letterario, in scena con Fausto Sciarappa e Marcello Spinetta diretti da Roberto Piana
· dal 9 al 10 ottobre ore 21.00 - Piccolo Eliseo
IL CIGNO NERO E IL CAVALIERE BIANCO il racconto della Grande Crisi di e con il giornalista Roberto Napoletano per la regia di Angelo Generali
· dal 16 al 28 ottobre ore 20.30 - Foyer di II balconata
HAMLETAS, originale versione dell’Amleto tutto al femminile. Dieci le attrici sul palco dirette da Sarah Biacchi, tra cui Francesca Ciocchetti, Galatea Ranzi e Ludovica Modugno
· dal 16 al 28 ottobre ore 20.30 - Foyer di platea
BLINK CIRCUS di Lorenzo Mastroianni, installazione d’arte viaggiante che accoglierà dieci spettatori per volta alla scoperta del circo più piccolo del mondo
· dal 19 al 20 ottobre ore 21.00 - Piccolo Eliseo
NOTE DA OSCAR spettacolo musicale della Rimbamband
· dal 17 al 18 ottobre ore 21.00 - Piccolo Eliseo
PREMIO ELISEO SCUOLE 2018. Premiazione dello spettacolo finalista del concorso indetto dal Teatro Eliseo in collaborazione con il MIUR e l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio: In un mondo che… del Liceo Ugo Foscolo di Albano Laziale.
La stagione del TEATRO ELISEO
inizierà poi il 30 ottobre con una nostra prestigiosa produzione dedicata al centenario: CYRANO DE
BERGERAC di Edmond Rostand, il viaggio
interiore alla ricerca della bellezza di due protagonisti che da rivali
in amore si scoprono fratelli. In scena,
Luca Barbareschi nei panni di Cyrano, Maurizio Lastrico in quelli di Cristiano
e Linda Gennari in quelli di Rossana. In scena trenta attori tra cui
Thomas Trabacchi, Duccio Camerini,
Massimo De Lorenzo e gli allievi e le allieve del corso di Recitazione della Scuola d’Arte
Cinematografica Gian Maria Volonté. La regia è di Nicoletta Robello Bracciforti.
Il palco del PICCOLO ELISEO
inaugura il 25 ottobre con IL GATTO dall’omonimo irriverente romanzo di Georges Simenon, adattato da Fabio
Bussotti. Nel ruolo dei due coniugi uniti
dall’odio Alvia Reale e Elia Schilton diretti da Roberto Valerio.
Costo: Vedi sito
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
__________________________________________________________________________
DANZA
E MOVIMENTO
Evento speciale
Ondadurto Teatro
presenta
"TERRAMIA"
Diretto da: Marco Paciotti
Contributi Video: dal
Film “NORMAL” di Adele Tulli / produzione Film Affair
Materiale Fotografico: dalla
serie “Martiri” di Stefano Moscardini
Macchinari: Lorenzo Pasquali e Massimo Carsetti
Realizzazione macchinari: Dario Vandelli
Costume Design: K.B. Project - Light Design: Roberto Mazzaro
1 e 2 ottobre 2018, ore 21.00
ONDADURTO TEATRO è
sostenuto da MiBACT- Ministero per i
Beni e le Attività Culturali – SEZIONE ESTERO;
ROMA CAPITALE –
Dipartimento Cultura del Comune di Roma; INEUROFF
Festival.
“IDENTITÀ DISGREGATE, DECOMPOSTE, COME
PUZZLE DALLE SOLUZIONI DIFFICILI E MUTEVOLI”
E' un
evento speciale quello che andrà in scena al Teatro Vascello di Roma, prima del debutto a New York
presso il La MaMa Theatre della compagnia Ondadurto Teatro, che porterà oltreoceano lo spettacolo TERRAMIA, con
i grandi macchinari scenici che hanno contraddistinto un teatro urbano dallo
stile inconfondibile, orgoglio italiano sui palcoscenici
e per le strade del mondo.
TERRAMIA
è un'opera multimediale originale, che parla a un pubblico internazionale ed
eterogeneo attraverso l'utilizzo di linguaggi scenici contemporanei che danno
vita ad una feroce indagine sull'assenza di identità.
Immerso
in una società senza tempo, lo spettatore rivaluta la sua conoscenza
dell'essere umano, attraverso gli occhi una androide che scopre la quotidianità
dei personaggi osservando le loro storie di vita rese attraverso mirabolanti
quadri mobili, il tutto con un tratto comune che è l'incedere e il progredire
dello smarrimento contemporaneo e della solitudine che ci scopre in un'identità
sempre meno salda. Si susseguono le storie
dei protagonisti, frammenti di vita reale raccontati in ambienti surreali e
postmoderni, con linguaggi ironici e grotteschi. TERRAMIA diviene così un possibile futuro che è lo specchio del
nostro presente. Così l'androide (gli
spettatori), incontra e si scontra con una
giovane pronta a tutto per la sua immagine esteriore, oppure riconoscono un
reduce di guerra atterrito dalla paura di
ciò che ha conosciuto, passando per un
influencer a caccia di like, servo della popolarità raggiunta attraverso i
consigli di improbabili vallette, e molto altro ancora. Gli uomini e le donne
di un presente sempre meno presente a se
stesso, che crea solo manichini
capaci solo di eseguire e sempre meno di pensare e di emozionarsi per un cuore che batte.
Un
turbine di vite una equidistante dall'altra eppure tutte sullo stesso piano,
grazie anche all'impianto scenografico ed alle macchine teatrali che creano,
modificano e stravolgono la scena, dando vita ad un unico piano sequenza in cui
lo spazio stesso diviene elemento pulsante e drammatico.
“DA TE LA SOCIETÀ VUOLE SOLO
CHE NON LASCI IL TAVOLO DA GIOCO
E CHE DISPONI DI ABBASTANZA
FICHES PER GIOCARE”
(Zygmunt Bauman)
TECNICHE UTILIZZATE:
teatro fisico / danza / macchinari scenici e grandi oggetti in movimento
Costo: Costo biglietto
intero 12€ / ridotto 10€
Informazioni:
06 5881021 – 06 5898031
Indirizzo: via Giacinto Carini, 78 -
Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrovascello.it
__________________________________________________________________________
MUSICA
7°
edizione del VITALA FESTIVAL
Organizzato da Fabiana De
Rose
“With so little to be sure of ”
Concerto
per voce e piano
Un tributo a Broadway
Maria
Infante, voce
Paige
Short Thompson, piano
TEATRO
SAN GENESIO - Roma
4
ottobre 2018 - ore 21.00
Prosegue
la 7° edizione della Rassegna filantropica e musicale Vitala Festival con il
secondo evento di questa nuova stagione. Un concerto suggestivo ed emozionante,
per voce (Maria Infante) e piano (Paige Short Thompson), dedicato alla musica
di Broadway.
Nella
sua essenza, la musica di Broadway è il potere di una storia: di amore, dolore,
gioia e tristezza. I musical ci possono trasportare in un altro tempo e luogo mentre
ci insegnano qualcosa di noi. L'aspetto più significativo di questa forma
d'arte tutta americana è il suo ottimismo. Ci invita a vedere il meglio di noi
stessi e del mondo che ci circonda. Non importa quanto una situazione possa
sembrare senza speranza, il bene trionfa sul male, il bravo ragazzo ottiene la
ragazza, e il cane smarrito trova la strada di casa. E chi può discutere la
necessità di un po' di ottimismo in tempi come questi?
Il
Vitala Festival rinnova la collaborazione sia con artisti locali che di
provenienza estera e ospita con grande
piacere questo speciale ed emozionante appuntamento della nuova stagione.
Il
repertorio musicale selezionato per questa serata unica spazierà dal genio di
Stephen Sondheim a Jerome Kern, Tom Jones, Harvey Schmidt e Alan Jay Lerner. Le
acclamate artiste Maria Infante e Paige Short Thompson annoverano una
lunghissima esperienza musicale e performativa, sia in Italia che a livello
internazionale. Porteranno il pubblico in un viaggio musicale raffinato,
bellissimo ed evocativo.
Il Vitala Festival,
organizzato da Fabiana De Rose in collaborazione con il Teatro San Genesio, è
una rassegna di natura filantropica, alla settima edizione, con lo scopo di
promuovere e sostenere musicisti, cantanti, artisti del settore musicale e
delle arti visive, di tutte le nazionalità e provenienze, presentando un
calendario articolato e variegato per genere e composizione dei gruppi musicali
ospitati.
Ringraziamo
i nostri sostenitori e il pubblico che segue la rassegna per il rinnovato
interesse in questa nuova edizione del festival.
Con il gentile sostegno di Nanna Papera -
catering Eventi & Verde Bistrot
Costo: Ingresso
concerto intero 15 € (include primo drink al bar del foyer) - ridotto 13€ (studenti/bambini).
Info/prenotazioni: 347-8248661; wonderwallenter@gmail.com - (Dalle 20.00 disponibilità di un
buffet pre-concerto) - Si consiglia la prenotazione.
Indirizzo: Via Podgara, 1 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrosangenesio.it
__________________________________________________________________________
ARTE
APRONO I BATTENTI...
"ANDY WARHOL"
a
cura di Matteo Bellenghi
LA VERA ESSENZA
DI WARHOL IN
MOSTRA AL VITTORIANO
Un’esposizione
che con oltre 170 opere
traccia la vita
straordinaria di uno
dei più acclamati artisti della
storia
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
Il 3 ottobre apre
i battenti a Roma, negli
spazi del Complesso del Vittoriano
- Ala Brasini, un’esposizione interamente dedicata al mito di Warhol, realizzata in occasione del
novantesimo anniversario della sua nascita.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale, la mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con Eugenio Falcioni & Art Motors srl e curata da Matteo Bellenghi.
Una mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia a usando la serigrafia crea la serie Campbell's Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte. Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola.
L’esposizione, con le sue oltre 170 opere, vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente.
Andy Warhol, Marilyn, 1967. Serigrafia su carta, 91,4x91,4 cm. © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2018 per A. Warhol
Costi: vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento:
www.ilvittoriano.com
_________________________________________________________________________
Le geometrie
degli stati d'animo
di Maria Camilla Pallavicini
di Maria Camilla Pallavicini
a cura
di Tiziana Todi
GALLERIA VITTORIA - Roma
dal 3 al 13 ottobre 2018 , oraio dal lunedì al venerdì,
dalle ore 15 alle ore 19; fuori orario su appuntamento.
Vernissage Mercoledì 3 Ottobre alle ore 18.00.
La Galleria
Vittoria riapre le porte al pubblico per la stagione 2018/2019 inaugurando la
prima tappa stagionale con una mostra dedicata all'artista romana Maria Camilla Pallavicini, “Le geometrie degli stati d’animo” a
cura di Tiziana Todi.
L’artista nella sua ricerca unisce il minimalismo all’arte concettuale, dove attraverso la materia percepisce, immagina e si integra nello spazio circostante.
L’artista nella sua ricerca unisce il minimalismo all’arte concettuale, dove attraverso la materia percepisce, immagina e si integra nello spazio circostante.
Scrive di lei il Prof.Giorgio Di Genova:
GEOMETRIE
DEGLI STATI D’ANIMO
La pittura
di Maria Camilla Pallavicini viene da lontano, cioè da quando, convalescente
dopo un incidente, ventenne cominciò a disegnare per poi andare dal 1960 al
1962 a Salisburgo per frequentare l’estiva Scuola del Vedere, diretta da Oskar
Kokoschka. Sono convinto che questa vocazione sia stata propiziata non poco
dallo sterminato ed importante patrimonio artistico del palazzo di famiglia,
tanto che per lei si potrebbe affermare, parafrasando il dantesco “amor ch’a
nullo amato amar perdona”. Per chi come me è convinto che l’arte nasce
dall’arte, la pittura di Maria Camilla è un’ulteriore conferma, collateralmente
ai tanti artisti figli d’arte da me incontrati nella mia lunga attività di
storico dell’arte.
Ho già scritto molte volte delle opere della Pallavicini, che ho coinvolto spesso nelle esposizioni da me curate. Ma lo scorso anno ho potuto ripercorrere l’intero suo iter creativo nel catalogo edito da Gangemi per la personale tenuta alla Galleria Il Triangolo di Cosenza. La presente personale è un corollario di quella mostra e questa mia breve nota non può che essere un aggiornamento a quanto scritto in quell’occasione. Perché nei mesi successivi a quella esposizione la Pallavicini ha realizzato altri lavori, uno dei quali molto importanti. Mi riferisco alla installazione natalizia Parousia 2017, realizzata per una cappella della vicina Chiesa degli Artisti, suggestiva costellazione di cui alcune stelle si sono “accese” qui, quasi a sorvegliare le opere esposte, con scelta paradigmatica della sua cospicua sensibilissima produzione, a cui ha affidato decennio dopo decennio i suoi stati d’animo, al punto da costituire un vero e proprio diario metonimico.
Di esso, articolato in cicli (Intrecci di energia, Fosfemi, Evocazioni, Risonanze e Geometrie) si propongono in quest’occasione alcune pagine recenti e recentissime, a documentare indicativamente dei suoi stati d’animo i momenti luminosi, quelli contrastati da turbamenti coscienziali ed infine l’approdo a nuove soluzioni del suo esprit de géométrie, ora colme di affetto (Cuore stellare, 2018), ora con lessico totalmente euclideo (Geometria nello spazio, 2018).
In quest’ultima opera mi sembra di cogliere in filigrana uno sviluppo dell’esperienza consumata nella citata Parousia, sviluppo che fa presagire una nuova stagione del discorso pittorico di Maria Camilla Pallavicini.
Ho già scritto molte volte delle opere della Pallavicini, che ho coinvolto spesso nelle esposizioni da me curate. Ma lo scorso anno ho potuto ripercorrere l’intero suo iter creativo nel catalogo edito da Gangemi per la personale tenuta alla Galleria Il Triangolo di Cosenza. La presente personale è un corollario di quella mostra e questa mia breve nota non può che essere un aggiornamento a quanto scritto in quell’occasione. Perché nei mesi successivi a quella esposizione la Pallavicini ha realizzato altri lavori, uno dei quali molto importanti. Mi riferisco alla installazione natalizia Parousia 2017, realizzata per una cappella della vicina Chiesa degli Artisti, suggestiva costellazione di cui alcune stelle si sono “accese” qui, quasi a sorvegliare le opere esposte, con scelta paradigmatica della sua cospicua sensibilissima produzione, a cui ha affidato decennio dopo decennio i suoi stati d’animo, al punto da costituire un vero e proprio diario metonimico.
Di esso, articolato in cicli (Intrecci di energia, Fosfemi, Evocazioni, Risonanze e Geometrie) si propongono in quest’occasione alcune pagine recenti e recentissime, a documentare indicativamente dei suoi stati d’animo i momenti luminosi, quelli contrastati da turbamenti coscienziali ed infine l’approdo a nuove soluzioni del suo esprit de géométrie, ora colme di affetto (Cuore stellare, 2018), ora con lessico totalmente euclideo (Geometria nello spazio, 2018).
In quest’ultima opera mi sembra di cogliere in filigrana uno sviluppo dell’esperienza consumata nella citata Parousia, sviluppo che fa presagire una nuova stagione del discorso pittorico di Maria Camilla Pallavicini.
Giorgio Di Genova
Costo: Ingresso LIBERO
Indirizzo: via Margutta,
103 - Roma
Sito di riferimento:
www.galleriavittoria.com
__________________________________________________________________________
PROSEGUONO...
Doppio Passo. Incontri di Arte e Letteratura
"INTRECCI DI CERAMICHE E PAROLE"
In mostra opere di VALERIO DIOTTO
A cura di Maria Ida Gaeta
CASA DELLE LETTERATURE - Roma
dal 20 settembre 2018, vari orari
IL 20 SETTEMBRE ALLE ORE 18 si inaugura a Roma presso la CASA DELLE LETTERATURE la mostra “Intrecci di ceramica e parole” dove saranno esposte le opere di Valerio Diotto (Genova, 1951): pannelli ceramici in cui si compongono forme geometriche, zoomorfe o astratte. Un percorso artistico basato su studi storici in cui l’artista genovese ha, attraverso la ricerca di antiche tecniche di produzione e decorazione, rivisitato la composizione delle piastrelle ispano-moresche e sviluppato metamorfosi di forme, che da poliedriche diventano animate e poi si compongono, si trasformano, sfumano e si ricombinano.
Gli intrecci fra arte, cultura, letteratura e territori sono il filo conduttore che Diotto sviluppa nella mostra, associando alle sue opere i libri con cui è venuto in contatto nei lunghi viaggi della sua gioventù, quando per molti anni ha percorso in libertà paesi dell’oriente e dell’occidente accostandosi alle arti figurative antiche e portando con sé sempre un libro. La visione fiabesca di Calvino, il realismo magico di Garcia Marques, Cortàzar, Joyce con il suo Ulisse sono stati fra i suoi compagni di viaggio, la biblioteca di Babele di Borges il suo luogo di lettura. Il labirinto, la simmetria, il paradosso, l'infinito spaziale e temporale, la circolarità – nei racconti dello scrittore argentino - lo colpiscono. Quando, anni dopo, reincontrerà questi temi nei disegni di Escher l’influenza di quelle letture si farà sentire nella sua produzione artistica.
Gli intrecci fra arte, cultura, letteratura e territori portano l’artista a Roma, dove, dalla Casa delle Letterature, la rete delle biblioteche civiche si sviluppa nella città, fino ai suoi margini. Diotto ha voluto non limitarsi a realizzare un catalogo, ma in occasione della mostra ha pubblicato un libro sulle sue “Ceramiche improbabili”, anche in versione inglese. Ogni biblioteca romana avrà in dono una copia del volume, catalogabile.
Con l’artista e la curatrice interverranno all'inaugurazione ALBERTO OLIVETTI e FIORELLA FARINELLI.
Costo: Ingresso LIBERO
Indirizzo: piazza dell’Orologio n. 3
Informazioni: 06-68134697
Sito di riferimento: www.casadellelleterature.it
_________________________________________________________________________
"LE FORME DEL MITO: 25 SCULTURE DI JOAQUÍN ROCA REY "
Ospitate al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese
La mostra antologica, a cura di Giuseppe Appella,
coglie il meglio del linguaggio moderno, tra mito e ritualità
MUSEO CARLO BILOTTI - Aranciera di Villa Borghese - Roma
dal 5 luglio al 4 novembre 2018 - Da martedì a venerdì ore 13.00 - 19.00 Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 - Dal 1 ottobre è in vigore l’orario invernale - Da martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (Ingresso consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura)
dal 5 luglio al 4 novembre 2018 - Da martedì a venerdì ore 13.00 - 19.00 Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 - Dal 1 ottobre è in vigore l’orario invernale - Da martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (Ingresso consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura)
Il Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese ospita la mostra antologica di Joaquín Roca Rey, Le forme del mito, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il patrocinio di Embajada del Perú en Italia. La cura della mostra è dello storico dell’arte Giuseppe Appella. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Nelle sale al piano terreno saranno esposte 25 sculture datate 1956–2001 che, evidenziando l’indagine formale, tra mito e ritualità, sono riuscite a cogliere il meglio del linguaggio moderno. Dal natio Perù a Roma, le opere di Roca Rey si liberano dell’involucro preincaico di magia e ritualità (assemblage di ferro, forgiato con evidente realismo e poi alluminio, ottone, acciaio, onice, bronzo, marmo, travertino) senza abbandonare il mito ritrovato nelle forme più avanzate della contemporaneità, come a dire la scultura di Chadwick e di Moore, di Hare e di David Smith, la pittura di Magritte e di Lam, rivisitati nell’architettura di Roma, nel suo rigore e nella sua enfasi, con una visionarietà carica di turbamenti, memorie e sogni.
È il momento in cui gli Incas, i Maya, gli Atzechi, il barocco latino americano si confrontano con Roma antica e Roma seicentesca riconoscendovi attinenze di sacralità sessuale subito esplicitata in allusioni misteriose e ironiche, nel totem elevato a simbolo dell’identità tra uomo e cosmo, elemento soggetto alle continue trasformazioni di una fantasia tra le più vive della scultura del secolo appena trascorso. Fantasia che permette a Roca Rey, in una perenne estensione di dualismi, contrasti e ambiguità, resi evidenti anche dalla scelta dei molteplici materiali utilizzati spesso insieme, una sorta di scambio tra leggerezza e solidità, pieno e vuoto, concavo e convesso, eros e gioco, inquietudine e malinconia, negativo e positivo, vita e morte, tipiche del surrealismo o, meglio, degli automatismi del subconscio travasati nel progetto della composizione e, non prive di inquietante ironia, nelle relative invenzioni formali.
In contemporanea con la mostra romana, il Sistema dei Musei e dei Beni Culturali ACAMM (Aliano, Castronuovo Sant’Andrea, Moliterno, Montemurro) esporrà nei propri spazi una serie di disegni e di piccole sculture.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Con il patrocinio di Embajada del Perú en Italia
A cura di Giuseppe Appella
Catalogo edito da xPoint printing con testi biobibliografici di Giuseppe Appella, Guido Strazza e Blas Roca Rey
Servizi museali Zètema Progetto Cultura
Servizi Vigilanza UNISECUR srl
SPONSOR SISTEMA MUSEI CIVICI
Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane
Costo: Ingresso LIBERO
Informazioni: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Indirizzo: viale Fiorello La Guardia 6 - Roma
Sito di riferimento: www.museocarlobilotti.it - www.museiincomuneroma.it
_________________________________________________________________________
ROMA ATTRAVERSO L’ARTE DEL ‘900 NELLA MOSTRA
“ROMA CITTÀ MODERNA. Da Nathan al Sessantotto”
a cura di Claudio Crescentini, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta
Una rilettura ideale della cultura artistica di Roma
GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal 29 marzo al 28 ottobre 2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30
Un tributo alla Capitale d’Italia attraverso gli artisti che l’hanno vissuta e gli stili con cui si sono espressi.
Una rassegna unica che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del ‘900 con in primo piano la città di Roma, da sempre polo d’attrazione di culture e linguaggi diversi.
Presentate oltre 180 opere, tra dipinti, sculture, grafica e fotografia, di cui alcune mai esposte prima e/o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, in una rilettura ideale della cultura artistica di Roma, una città ipercentrica, seppur multiculturale, nella quale, nei decenni, si sono andate sedimentando diversità e univocità non sempre o non solo in conflitto fra di loro. Proprio come nella specificità cronologica individuata che, lungo il Novecento, si svolge fra Modernità e Tradizione, da Ernesto Nathan, Sindaco di Roma (1907-1913) di dichiarata ispirazione mazziniana negli anni di complessa gestione della capitale, fino al decennio dei grandi movimenti di massa e della rivoluzione artistica e culturale ormai universalmente identificata col nome dell'anno in cui si manifestò in maniera più preponderante: il Sessantotto.
La mostra si muove quindi su di un tracciato storicizzato, con il preciso obiettivo di immergere le opere d'arte selezionate nel contesto geo-artistico, temporale e sociale in cui sono state create. Con in primo piano la città, quindi, la sua storia e i suoi luoghi, nelle dissimili ramificazioni territoriali, dal centro alla periferia e viceversa. Ma anche i suoi stili artistici, nei diversi periodi che si sono andati affiancando oppure sovrapponendo e sostituendo, in un avanzamento artistico e intellettuale che ha fatto di Roma il perno della cultura nazionale e internazionale del Novecento, molte volte anticipando temi e stili rispetto ad altri capoluoghi italiani così come per altre capitali europee.
In mostra opere che riproducono paesaggi e figure con valenze simboliste e decadenti realizzate tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo (Duilio Cambellotti, Onorato Carlandi, Nino Costa, Adolfo De Carolis, Camillo Innocenti, Auguste Rodin, Adolf Wildt, Ettore Ximenes, ecc.). Si tratta di opere che anticipano quella voglia di rinnovamento e modernità fondamentale per il lavoro degli esponenti della Secessione romana negli anni Dieci (Felice Carena, Nicola D’Antino, Arturo Dazzi, Arturo Noci ecc.), così come per il gruppo dei futuristi e degli aeropittori degli anni Venti e Trenta (Benedetta Cappa Marinetti, Tullio Crali, Sante Monachesi, Enrico Prampolini, Tato, ecc.).
Una parte sostanziale della mostra è dedicata a quella tendenza artistica, per così dire, di “recupero”, spesso teorico oltre che concettuale, dell’antico e della tradizione dell’arte italiana che caratterizza, seppur con distinguo, le molteplici correnti artistiche degli anni Venti-Trenta, dal Tonalismo al Realismo Magico, dalla Metafisica, al Primitivismo, tramite le quali gli artisti “guardano” Roma con un nuovo seppur “antico” sguardo (Giacomo Balla, Giuseppe Capogrossi, Felice Casorati, Emanuele Cavalli, Giorgio de Chirico, Achille Funi, Franco Gentilini, Arturo Martini, Roberto Melli, Fausto Pirandello, Mario Sironi, ecc.).
Si prosegue con l’approfondimento della Scuola Romana che offre una notevole rosa di capolavori dell’arte italiana del Novecento con focus sulle demolizioni che hanno caratterizzato Roma nella distruzione/ricostruzione del centro città e il conseguente, dissennato, sviluppo delle periferie (Afro, Mario Mafai, Scipione, ecc.), per immettersi nella fase della figurazione e dell’astrazione – il segno – che ha caratterizzato la cultura post-bellica degli anni Quaranta, Cinquanta e primi Sessanta (Renato Guttuso, Leoncillo, Carlo Levi, Gastone Novelli, Achille Perilli, Giulio Turcato, Lorenzo Vespignani, Alberto Ziveri, ecc.). A chiusura, intesa però come apertura verso un’“altra” Roma, i riscontri urbani della Pop Art romana e delle sperimentazioni concettuali della seconda metà degli anni Sessanta che hanno definitivamente dilatato il centro dell’arte e del pensiero artistico di Roma, da Roma oltre la stessa città, per un afflato internazionale (Franco Angeli, Mario Ceroli, Tano Festa, Mario Schifano, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mimmo Rotella, ecc.).
Anche l’'allestimento della mostra, che coinvolge tutto il museo, è stato pensato tenendo presente il nesso tra i diversi ambienti artistici, tra luoghi temporali e iconografici contigui, al fine di rappresentare la vivace e intensa vita artistica della Capitale. A tal fine anche i tradizionali apparati didattici sono affiancati, in ciascuna sezione, da strumenti multimediali realizzati in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Istituto Luce. Attraverso l’individuazione di tre concetti chiave – Architettura e urbanistica / Società/ Arte – sarà consentito visualizzare insieme immagini e brevi testi scientifici utili a dimostrare le stringenti relazioni fra, appunto, la città, il suo sviluppo e le arti.
In occasione della mostra saranno anche organizzate (maggio-ottobre 2018) una serie di iniziative culturali – incontri, letture, presentazioni, proiezioni, serate musicali e a tema – atte a rafforzare la forza dirompente dell’arte e del pensiero culturale a Roma nei suoi “primi” sette decenni della sua evoluzione.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.
Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 € intero e 6,50 € ridotto, per i non residenti; 6,5€ intero e di 5,50 € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi, 24 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
__________________________________________________________________________
Segui sempre gli hastag
#kirosegnalazioni e #kirosocialnews
per rimanere informato
sugli eventi da sogno della settimana...
Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …