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domenica 26 maggio 2019

CENERENTOLA al TEATRO BRANCACCIO, la magia della fiaba in punta di piedi





CENERENTOLA è probabilmente una delle fiabe più amate da intere generazioni. Il senso del bello che vince sulla disarmonia della grettezza dei cuori invidiosi, della gentilezza sulla durezza d’animo. Il sogno del grande amore (ri)trovato anche quando tutto sembra perso.

E poi ancora, le atmosfere sfarzose del gran ballo, la magia, i piccoli gesti di bontà che vengono premiati da gesti d’amore ancora più grandi. Le goffa gesta di chiunque prova a mettere gli altri in cattiva luce e poi invece, altro non fa che peggiorare la sua stessa immagine.

Quando questo incanto viene tradotto magistralmente dalla danza, il risultato è CENERENTOLA il balletto opera in due atti contraddistinta dalla geniale regia e dalla coreografia di Luciano Cannito e dall’ eccelsa ROMA CITY BALLET COMPANY da lui diretta.
Cenerentola di Cannito/Prokofiev è un balletto creato per il Teatro dell’Opera di Roma e successivamente riallestito al Teatro San Carlo di Napoli ed al Teatro Massimo di Palermo, sulle note sublimi di Sergei Prokofiev, una delle più belle musiche per balletto mai scritte. Dopo aver registrato innumerevoli successi lo scorso 16 maggio le sue note hanno incantato il TEATRO BRANCACCIO grazie all’esecuzione delle musiche dal vivo della ROMA CITY ORCHESTRA diretta dal M° Alfredo Santoloci.


Una scenografia di grande impatto emotivo pur nella sua essenzialità ci presenta le due scene principali della storia. La grande casa dove vive Cenerentola, la bravissima Virna Toppi, la nuova prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano che, con la sua aria sognante da perfetta principessa, ha incantato il pubblico in sala, la Matrigna, strepitoso Manuel Paruccini, le sorellastre, le simpaticissime e poliedriche Silvia Accardo e Chiara Sgnaolin e il papà della dolce protagonista, Valerio Polverati. Tanti libri, un focolare e la voglia di credere in un domani migliore, la danza a raccontare senza voce il celebre c’era una volta scandito dall’incantesimo della fata, l’elegante Paola De Filippis.

Secondo grande momento è quello della festa a palazzo con la maestosa sala da ballo e il grande ricevimento e dell’incontro con il bellissimo principe, Nicola Del Freo. Molto interessante notare come questa seconda parte abbia dato ampio risalto all’intero corpo di ballo con enfasi condotto dal maestri di ballo Maxime Mathieu Quiroga, invitando indirettamente la platea a sentirsi parte della sontuosa festa. Poetiche e significative le figure che hanno popolato la rivisitazione della celebre fiaba grazie alle fate, le farfalle, gli amici del principe, i cavalieri, la principessa spagnola e quella araba e i satiri birichini e complici dell’intera narrazione in danza.


  LA SCINTILLA
Pensare come i grandi. Immaginare come i più piccoli. Il teatro ci insegna che…

Questo piccolo gioiello non poteva non arricchire la mia rubrica NON CHIAMATECI PICCOLI. Cenerentola il balletto, non è dedicato unicamente ai più piccini ma, parte da loro, dai nostri ricordi di bambini che ci permettono di sognare e immaginare anche quando la fanciullezza si allontana per far spazio all’età adulta. Il bisogno di credere che qualcosa di speciale possa sempre accadere è una necessità ancestrale che ci consente di continuare a essere affascinati da fiabe come quella di Cenerentola.

Molti gli elementi vincenti di questa speciale versione della poesia di Cenerentola, originatasi probabilmente dalla storia di "Rodopi" citata da fonti greche come fiaba dell'antico Egitto e che rappresenta la versione più antica conosciuta. Narrata in centinaia di versioni in gran parte del mondo, è parte dell'eredità culturale di numerosi popoli. In Occidente le versioni più note sono quelle di Giambattista Basile (La gatta Cenerentola), scritta in napoletano e antecedente alle versioni di Charles Perrault e dei fratelli Grimm.

Bellissima la caratterizzazione dei personaggi della matrigna e delle sorellastre, un vero esercizio di teatro danza. Il ruolo del papà che, sul finire della storia, da uomo mite e sottomesso diviene una tigre che lotta per l’amore dell’amata figlia. Il viaggio del principe con i suoi migliori amici alla ricerca della sua sposa misteriosamente persa.

Questo spettacolo ha il grande pregio di mantenere in perfetto equilibrio semplicità e magnificenza. Ed è lo stesso segreto che permea le fiabe più belle, quelle che viviamo nel quotidiano senza principi o abito sfarzosi ma che orientano la bontà d’animo delle persone belle. Per tutte le principesse del mondo. 


 - Raffaella Ceres -  
_Kirolandia_