Da più di quarant’anni Tradimenti,
la celebre opera che Harold
Pinter scrisse ispirandosi a una sua relazione extraconiugale,
viene rappresentata nei teatri di tutto il mondo.
Il racconto della storia tra Emma
e Jerry, il miglior amico del marito Robert, narrata a ritroso dal 1978 al
1968, è paradigmatico delle nevrosi e frustrazioni degli intellettuali
londinesi di quegli anni, del cedere della coppia al potere dell’io. Eppure
nella versione di Michele Sinisi,
regista dell’opera in scena al TEATRO
BASILICA di Roma e interprete di Robert, il marito tradito, si avverte
l’eco delle tematiche pinteriane ma anche molto altro.
I personaggi sembrano lacerati e
stanchi, tanto alla fine che all’inizio del racconto. Tra loro una guerra
fisica, corporea, insana. L’adesione degli attori ai personaggi è totale. Stefano Braschi porta un Jerry
spaesato, in cerca di giustificazioni e scuse, quasi incredulo di fronte agli
eventi da lui stesso provocati. Stefania
Medri è Emma, a cui tutto sembra naturale e scontato, nessun
senso di colpa, nessun dubbio a vivere nel doppio. Infine Michele
Sinisi è Robert, l’uomo tradito ma le cui ragioni non possono
essere sposate, forse il vero responsabile, il costruttore di bugie. Nessun
rapporto di quelli indagati in effetti è autentico, i personaggi si nascondono
e mentono. Emma mente al marito Robert ma anche a Jerry. Jerry pur continuando
a proclamarsi miglior amico di Robert nutre per lui un rancore sottile, quasi
un’invidia, che sembra nata ben prima che s’invaghisse di Emma. E in questa
girandola di menzogne non è possibile assolvere nessuno
dei tre personaggi. Neanche l’apparentemente innocuo Robert che, non solo
picchia la moglie ma confessa, infine, di averla sempre tradita.
La messa in scena di Sinisi è
asciutta e contemporaneamente quasi avvolgente, grazie anche alla scenografia
di Federico Biancalani, che con
pochi elementi porta lo spettatore ovunque sia necessario andare,
dall’appartamento dei due amanti clandestini all’albergo di Venezia dove Robert
scopre il tradimento di Emma.
A guidare lo spettatore in questo
viaggio basta un enorme, ramato tabellone sul quale si illuminano le scritte che
segnano i capitoli del racconto e che, nell’ultima sequenza, segna il ritmo
dello scatenato party che nel 1968 vede Jerry ubriaco dichiarare il suo amore a
Emma che, quasi inebetita continua a ballare follemente, incessantemente, al tempo
di un rock anni ’80.
Vi invito a lasciarvi coinvolgere
da questa versione di TRADIMENTI firmata da Michele Sinisi.
- Elena Costa -
_KIROLANDIA®_
Immagine a corredo: ph Luca del Pia
TRADIMENTI
di Harold Pinter
traduzione Alessandra
Serra
regia Michele Sinisi
con Stefano Braschi,
Stefania Medri e Michele Sinisi
scene Federico
Biancalani
collaborazione
artistica Francesco M. Asselta
aiuto regia Nicolò
Valandro
produzione Elsinor
Centro di Produzione Teatrale
con il contributo di
Next-Laboratorio delle Idee
TRADIMENTI è in scena al TEATRO BASILICA di ROMA sino a domenica 12 dicembre 2021
www.teatrobasilica.com