Kiri, proseguono per questa stagione 2022-2023 le
KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente
culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in
redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce
sguardo fuori porta e qualche anticipazione sugli eventi successivi.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email
kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle
vostre iniziative.
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente
dai nostri social: Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin. A beve riprenderà
anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su
Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della
settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno
e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
Dunque per sognare con voi...
TEATRO
NOVITÁ
TITOLO
Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta
HOPPER MODE
di Marco
Andreoli
con Almerico
Cavallo / Antonio Ciaffone / Cecilia De Angelis / Eleonora Presta / Erica
Fusini / Federica Fidaleo / Federico Paci / Gabriele Passaro / Roberto Biocco /
Simone Di Pascasio / Valentina Di Odoardo
messa in
scena Antonio Sinisi
musiche
originali Cristiano Urbani
costumi e
oggetti Claudia Fonti
scenotecnica
Stefano Pietrini
produzione VLAT X [
fb.me/vialiberaalteatro ]
DOVE e QUANDO
TEATRO TRASTEVERE - Roma
Dal 30 novembre
al 4 dicembre 2022, feriali ore 21.00 e festivi ore
17.30
DETTAGLI
Hamblin,
Smith, Branson, Bennett sono un gruppo di famiglie che compone una comunità in una periferia ideale degli Stati Uniti anni 60. Nella piccola e tranquilla
cittadina americana il tempo sembra essersi fermato. Le vite degli abitanti
scorrono con una naturale quotidiana armonia, alle prese con i problemi del
lavoro, domestici e adolescenziali. Ma tutto forse non è come sembra e l'arrivo
di un forestiero porta ad affiorare un qualcosa. Come in un quadro di Edward
Hopper sembrano vedersi solitudine e finestre. Silenzio. Luce. Geometrie.
Sguardi infiniti. È veramente tutto normale?
Lo Spettacolo
Hopper Mode è un interno guardato dall’esterno e un esterno guardato dall’interno. È un lavoro complesso dove s’intrecciano diversi dispositivi: quello testuale, quello ambientale, la
scena e i costumi, quello dei corpi che abitano l’ambiente ovvero lo spazio del teatro tutto, chi vivendolo, chi guardandolo
seduto in platea.
Poi c’è Hopper, non ultimo ovviamente rispetto a questo lavoro. Sulla scena
non c’è nessun tentativo di riproduzione dei quadri dell’artista americano. C’è, tuttavia, una ricerca, una eco che vuole rendere
viva la luce. Quella luce che Hopper stesso ha reso protagonista in molti suoi
quadri. Sia nel nostro lavoro che nei quadri si parla di un americanità degli anni 60, dove non ci sono eroi e tantomeno eroine, tutto incentrato
su una comunità che vive in
una periferia ideale vissuta da gente vera.
Se nei quadri di H. la presenza umana è accessoria, nello spettacolo i
personaggi combattono per uscire dal quadro scenico. È molto strano lavorare sul realismo senza occuparsi realtà come faceva H. È molto strano dar voce a dei personaggi di H. quando tutti
i suoi dipinti sono narrazioni interrotte.
Presenza e assenza sono lo stesso unico mistero, attraverso cui fiorisce il
colore, in cui la forma respira — scrive Yves Bonnefoy su “Edward Hopper. La Fotosintesi dell’Essere”.
Il segno fine a se stesso, che in scena si sviluppa su una terra che si sta
disfacendo è l’esplorazione
che parte da Hopper Mode.
Cit. Antonio Sinisi
NOTE SUI COSTUMI
Hopper ci racconta una luce che determina forme e risalta colori. La
ricerca sul costume per Hopper Mode parte dalla volontà di ricreare una tavolozza d'artista dove tinte monocromatiche si mescolano
dando vita a nuove sfumature. Il costume privo e privato di orpelli e
fantasie è ridotto al minimo, un minimo che possa raccontare e rintracciare i
legami tra i vari personaggi, ultimo scampolo di speranza, al di là della solitudine e disintegrazione dei rapporti umani raccontata nel lavoro
dell’artista.
Cit. Claudia Fonti
ALTRE INFORMAZIONI
Biglietto: intero 13€ , ridotto 10€ (prevista tessera associativa)
CONSIGLIATA PRENOTAZIONE
Teatro
Trastevere Il Posto delle Idee
via Jacopa de' Settesoli 3
Contatti: 065814004 info@teatrotrastevere.it
www.teatrotrastevere.it
media partner:
kirolandia
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NOVITÁ
TITOLO
I VETRI BLU &TEATROSOPHIA
Presentano
APPUNTAMENTO A LONDRA
Di Mario VargasLlosa
Con
Enzo Piscopo e Guido Lomoro
Produzione
Vetri Blu e Teatrosophia
DOVE e QUANDO
TEATROSOPHIA- Roma
Dal 30 novembre al 4 dicembre, da mercoledì a sabato ore 21:00_domenica ore 18:00
DETTAGLI
Da mercoledì 30 novembre a domenica 4
dicembre, a Teatrosophia,
in via della Vetrina (Piazza Navona) a Roma, debutta APPUNTAMENTO A LONDRA,
del Premio Nobel per la Letteratura Mario VargasLlosa.
Prodotto da I Vetri Blu e Teatrosophia,
vede in scena Enzo Piscopo e Guido Lomoro, con la regia di Ilenia
Costanza e le musiche originali di Lorena Vetro.
La pièce, raramente rappresentata in
Italia, è la storia dell’incontro, in un noto albergo londinese, tra un ricco
uomo d’affari peruviano e una donna, che si presenta come la sorella del suo
vecchio amico d’infanzia, sparito in adolescenza per ragioni mai svelate.
I due si raccontano, in un susseguirsi di
colpi di scena, mentre la vera identità della donna si fa sempre più ambigua,
inquietante, forse fantasmatica.
Un thriller sottile, insinuante: un gioco
pericoloso che, come uno specchio magico, rivela ai personaggi (e al pubblico!)
verità scomode, sepolte nei meandri più reconditi dell’anima, mostrando loro
quanto si reciti, come ci si travesta, mentendo ogni giorno, per creare
un’altra vita; quell’altra vita che inventiamo, perché non possiamo viverla
davvero.
Ma la notte viene per i sogni; viene a
rompere la schiavitù dell’esistenza quotidiana, per darci asilo nella
fantasticheria, verso avventure più stuzzicanti di quelle che la vita reale ci
consente.
In un’atmosfera onirica, a tratti pervasa
dai ritmi gioiosi e sensuali del Vals criollo sudamericano, ha luogo un duello
tra la finzione e la vita, in cui l’affondo, come piace all’autore, è del tutto
paradossale.
Al termine dello spettacolo, il consueto
aperitivo offerto da Teatrosophia.
ALTRE INFORMAZIONI
Biglietti: Intero: 14 €+4 € per
tessera associativa
INFO & PRENOTAZIONI
Tel: 06 68801089 / 3533925682
via della Vetrina, 7 – Roma
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NOVITÁ
TITOLO
Associazione
culturale ORIZZONTI ARTISTICI
Con
il patrocinio di U.N.A.Sa.M – odv UNIONE NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI PER LA
SALUTE MENTALE
presenta
ANDREA LINTOZZI e SABRINA MARTINA
in
WORLD BUILDERS
di JOHNNA ADAMS
Regia di RICCARDO
D’ALESSANDRO
Traduzione ENRICO
LUTTMANN
DOVE e QUANDO
TEATRO LO
SPAZIO – Roma
Dal 1 al 4 dicembre
2022 - dal giovedì al
sabato ore 21.00 - domenica ore: 18:00
DETTAGLI
Venerdì 2 e sabato 3 dicembre alle ore 21:00 e domenica 4 dicembre alle ore 18:00 allo Spazio Rosselini di Roma (Via della Vasca Navale, 58)
all'interno della Stagione 2022 di ATCL - Circuito Multidisciplinare del Lazio, Anonima
Teatri presenta lo spettacolo GIULIO,
nuova produzione di Aleksandros
Memetaj e Yoris Petrillo liberamente ispirata al Giulio
Cesare di W. Shakespeare.
se tutto fosse semplice? Se l’unica regola da seguire in una
società democratica fosse composta solo
da tre parole: fare i bravi?
“GIULIO”, ripercorre gli ultimi tre giorni di vita di Caio Giulio
Cesare, visto dalla prospettiva di Giulio,
servo di Marco Giunio Bruto, giovane ciabattino che sogna di diventare
un uomo libero e che per questo suo
sogno diviene uno strumento dimenticato di una storia già scritta. Uno spettacolo per 6 performers su un linguaggio che spazia dal teatro
fisico, alla danza contemporanea, al teatro civile, con un lavoro congiunto tra corpo, voce, testo, movimento e
ritmica.
Tutti i personaggi che ruotano attorno a Giulio (Bruto, Cassio,
Porzia, Caio Giulio Cesare, Antonio) sono
bloccati da forme diverse di schiavitù. Agiscono per invidia,
insicurezza, gelosia, brama di potere,
sfiducia nel prossimo ed avarizia. Sono le dinamiche personali,
individuali, sono i desideri più profondi
dell’animo umano a spingere in avanti la tragedia e a definire le azioni
politiche di ieri e di oggi. In questa
giostra infernale si muove Giulio, un personaggio storicamente mai
esistito, un ragazzino, un servo,
l’unico personaggio libero presente nella storia. L’opera si può
intendere come un trionfo della libertà,
una vittoria del bene sul male. La fine tragica del ragazzo diventa
infatti il motore che veicola il
messaggio di Giulio fino alle orecchie e allo stomaco del pubblico: “Fare i bravi”, agire per il bene
del prossimo e non contro di esso.
ALTRE INFORMAZIONI
Via della Vasca Navale, 58 00146 – Roma
Per info: Tel. 06 4542 6996 - 345 297 8091
info@spaziorossellini.it - spaziorossellini.it
Prenotazioni: Tel. 340 650 9077 -
anonimateatri@gmail.com
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MUSICAL
NOVITÁ
TITOLO
ALESSANDRO
LONGOBARDI
presenta
LORELLA
CUCCARINI Gothel
SILVIA SCARTOZZONI Rapunzel
RENATO CRUDO Phil
musicheoriginaliDAVIDE MAGNABOSCO, ALEX PROCACCI, PAOLO BARILLARI
MAURIZIO
SEMERARO Re/Polifemo/Popolano
nelle repliche per le scuole in matinée il ruolo di Gothel sarà interpretato da
Rossella Contu
e il ruolo della regina da Eleonora Segaluscio
e il ruolo della regina da Eleonora Segaluscio
nelle repliche per le scuole in matinée il ruolo di Gothel sarà interpretato da
Rossella Contu
e il ruolo della regina da Eleonora Segaluscio
scene ALESSANDRO CHITI|costumi FRANCESCAGROSSI|suono
FRANCO PATIMO
aiuto
regia MANUELA SCRAVAGLIERI | assistente di produzione VALERIA
SERRAINO
datore
luci CHRISTIAN ANDREAZZOLI / MATTEO RUBAGOTTI|elettricista SERGIO
SALES
trucco
Micol Bartoluccisarta| FRANCESCA GROSSI
realizzazione
Costumi SARTORIA TEATRO BRANCACCIO
foto di
copertina DAVIDE MUSTO | videomaker DEBORA MANZO
ufficio
stampa SILVIA SIGNORELLI COMUNICAZIONE E SERVIZI
scritto e diretto da MAURIZIO COLOMBI
Produzione VIOLA PRODUZIONI
DOVE e QUANDO
TEATRO BRANCACCIO - Roma
2 DICEMBRE 2022 – 8 GENNAIO 2023
NOVITÁ
TITOLO
CAMERA MUSICALE ROMANA
“A Maria, al Bambino,
alla pace”
in collaborazione con
Luogo Art Event
e
Fondazione Bioparco di Roma
Direzione artistica di Elvira Maria Iannuzzi
Eseguono:
CORO DI VOCI BIANCHE VOCES ANGELORUM
CORO GIOVANILE WITH US
Camilla Di Lorenzo, direttore
DOVE e QUANDO
SALA DEI LECCI - BIOPARCO -
Roma
4 dicembre
2022, 18.30
DETTAGLI
Musiche di
G. P. da Palestrina, A. Willaert, O. Dipiazza, O. Di Lasso,
G. Castagna, H. W. Ledbetter, L.S.Bailey, M. Leontovyč, Sant’Alfonso Maria De
Liguori
Musiche di
G. P. da Palestrina, A. Willaert, O. Dipiazza, O. Di Lasso,
G. Castagna, H. W. Ledbetter, L.S.Bailey, M. Leontovyč, Sant’Alfonso Maria De
Liguori
Programma
Noel nouvelet (trad.
francese, arr. P. Caraba)
Nanita nana (trad.
sud america)
Acqua (testo
di G. D’Annunzio, musica di T. Visioli) brano segnato in LIS
Sumer is icumen in (Anonimo
XIII sec.)
Evening rise (trad. Nord America)
Bo yavo haboker (J. Hadar, B. Schweitzer)
Christi geburt (M.
Bruch)
Intermezzo corale dei Piccoli Cantori
Ave Regina Coelorum (G. P. da Palestrina)
Regina Coeli (A.
Willaert)
Tota Pulchra (O.
Dipiazza)
Canzon, se l’esser meco (O. Di Lasso, testo di F. Petrarca)
Piovonmi amare lagrime dal viso (G. Castagna, testo di F. Petrarca)
Bring me little water, Silvy (Huddie W.
Ledbetter, arr. M. Smiley)
Sing ding a ding a dong (L.S.Bailey)
Carol of the bells (M.
Leontovyč)
La figura di Maria, donna e madre, viene accarezzata e
raccontata da stimabili compositori rinascimentali e contemporanei; la nascita
del Bambino fa scaturire canti di speranza e di pace, che inneggiano a Dio, che
raccontano il tintinnio natalizio delle campane; il desiderio di novità
presente porta ad apprezzare proposte musicali provenienti da vari paesi, non
necessariamente natalizie ma senz’altro accomunate dal criterio della varietà
ritmica e stilistica; fiore all’occhiello di tale programma, alcune
composizioni corali su testi di autori come Petrarca e D’Annunzio e la
traduzione di alcuni canti in Lingua dei Segni, la lingua che permette alle
persone sorde di comunicare senza difficoltà e che si configura in questo caso
come una danza di giovani mani bianche. Protagonisti: gli artefici del nostro
futuro. I ragazzi.
ALTRE INFORMAZIONI
Ingresso pedonale villa Borghese, incrocio V. Le Aldrovandi,
via Mercadante
BIGLIETTERIA
IN LOCO
I
biglietti si acquistano esclusivamente in loco al botteghino allestito
dall’organizzazione e aperto al pubblico a partire da 90 minuti prima di ogni
evento fino all’inizio delle performance.
Ingresso
/ Ticket € 15,00 - ridotto € 10,00 (riservato ai soci, ai minori di anni 18,
agli over 65 e agli studenti universitari e di conservatorio purché muniti di
libretto). Omaggio riservato ai bambini minori di anni 12
Servizio gratuito di prenotazione (vivamente consigliata)
Info
e prenotazioni:
cameramusicaleromana@gmail.com
www.cameramusicaleromana.it
Tel.:
+39 333 45 71 245/ 3498256457
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ARTE
MOSTRE
PROSEGUE
TITOLO
PASOLINI PITTORE
A cura di
Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica
Pirani
DOVE e QUANDO
Galleria d’Arte Moderna di Roma
Dal 29 ottobre
2022 al 16 aprile 2023
DETTAGLI
Pasolini Pittore è un progetto espositivo esclusivo completamente inedito nel suo genere, ideato per i cento anni dalla nascita
di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), che intende riportare l’attenzione su un
aspetto artistico rilevante, spesso trascurato dalla critica, nel contesto
creativo complessivo dello scrittore e regista, a oltre quaranta anni
dall’ultima antologica completa su Pasolini pittore, del 1978, tenutasi a
Palazzo Braschi.
Il
progetto,curato da Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani per
la Galleria d’Arte Moderna di Roma
dal 29 ottobre 2022al 16 aprile 2023, è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento
di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux
di Firenze, Centro Studi
Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe
Zigaina e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Partner Tecnologico LIEU.city. Radio
Partner Dimensione Suono Soft.
Comitato
scientifico composto da: Silvana Cirillo (Docente “Letteratura italiana
contemporanea”, Facoltà di Lettere e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma);
Claudio Crescentini (Storico dell’arte, Sovrintendenza Capitolina); Gianluca
Farinelli (Direttore, Fondazione Cineteca di Bologna / Presidente, Fondazione
Cinema per Roma); Gloria Manghetti (Direttrice, Gabinetto Scientifico
Letterario G.P. Vieusseux, Firenze) e Federica Pirani (Storica dell’arte,
Sovrintendenza Capitolina)
Oltre 150 opere, selezionate dal corpus
della collezione del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di
Firenze, depositario della maggiore raccolta di opere dello scrittore e
regista, ma anche dalla Fondazione Cineteca di Bologna, dal Centro Studi Pier
Paolo Pasolini di Casarsa, per la prima volta in mostra fuori dalla locale Casa
Colussi, dall’Archivio Giuseppe Zigaina, oltre che da collezionisti privati.
La mostra parte dagli inizi
pittorici di Pasolini che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in
friulano. Ritratti e raffigurazioni di corpi, maschili e femminili, che
ricreano una sorta di mappatura visiva della famiglia e delle amicizie di
Pasolini. Presenti anche nature morte e paesaggi rurali friulani dal sapore
fortemente intimista che, da altro punto di vista, quello tecnico, documentano
l’eccezionale abilità artistica e la
sperimentazione del pigmento messa in atto da parte del giovanePasolini.
Altro focusinteressa la serie di ritratti dello storico e critico
d’arte Roberto Longhi, Maestro
riconosciuto da Pasolini fin dagli anni degli studi universitari a Bologna. In
seguito,lo
scrittore manifesta il proprio debito con Longhi dedicandogli Mamma Roma (1962) e, oltre 10 anni dopo,
la recensione per «Tempo» (8 gennaio 1974)
dell’antologia di saggi longhiani Da
Cimabue a Morandi (Milano, Mondadori, 1973).
Focus speciale è dedicato al rapporto artistico e di amicizia fra Pasolini e Fabio Mauri, con una serie di disegni
bolognesi degli anni Quaranta-Cinquanta, di cui alcuni per la prima volta in
mostra grazie alla collaborazione con lo Studio Fabio Mauri Associazione per
l'Arte L' Esperimento del Mondo, documenti essenziali della determinazione di
un’amicizia, che è anche scambio continuo di idee e stili.
Una sezione
della mostra è riservata al rapporto fra Pasolini e l’arte italiana del
Novecento, attraverso l’esposizione di opere delle
collezioni d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina (Galleria
d’Arte Moderna, Museo Carlo Bilotti Aranciera Villa Borghese, Casa Museo
Alberto Moravia, MACRO), con artisti di cui Pasolini ha fortemente apprezzato
lo stile – Carlo Carrà,
Filippo de Pisis, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Scipione e Antonietta Raphäel ecc. – e altri
artisti considerati per la loro novità estetica nel panorama italiano della
metà del Novecento. Come Federico de
Rocco, Franco Gentilini, Virgilio Guzzi, Renato Guttuso, Carlo Levi, Giacomo
Manzù, Toti Scialoja, Lorenzo Tornabuoni, Renzo Vespignani, Giuseppe Zigaina, ecc.
Proveniente in esclusiva dalla Collezione di
famiglia è esposta per la prima volta anche un’accurata selezione di opere
d’arte contemporanea di proprietà di Pier Paolo Pasolini, con l’intento di
sottolineare come certe passioni artistiche e stilistiche abbiano attraversato
la vita e la pittura di Pasolini, così come i suoi scritti d’arte e le stanze
delle sue diverse case romane, con opere di Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Carlo Levi,
Alberto Savinio, Andy Warhol, ecc.
A chiusura della mostra un minimo omaggio al “volto”
di Pasolini, tramite una serie di ritratti storici realizzati, con vari stili e
in tempi diversi, da Ennio Calabria,
Renato Guttuso, Carlo Levi, Milo Manara, Mario Schifano e altri.
A contrappunto mediale una serie di fotografie di
Sandro Becchetti, Mimmo Cattarinich, Vittorugo Contino, Aldo Durazzi, Ezio
Vitale, oltre a documentari e film concessi dalla Fondazione Cineteca di
Bologna, RAI Teche, RAI Cinema e Palomar, fra i quali: Carpaccio(1947),cortometraggio
di Roberto Longhi diretto da Umberto Barbaro; Pier Paolo Pasolini. La Ragione di un sogno(2001), un appassionante
e poetico film di Laura Betti e Pasolini,
Il Corpo e la Voce(2015)film-documentario
di Maria Pia Ammirati, Arnaldo Colasanti e Paolo Marcellini.
A corollario della mostra sarà organizzata una serie
di incontri culturali, readings e
proiezioni di compendio alle tematiche affrontate nella mostradal titolo
“Pasoliniana. Intorno a Pasolini pittore”, a cura di Silvana Cirillo e Claudio
Crescentini, che si svolgeranno presso la Galleria d’Arte Moderna. In tale
contesto il Dipartimento di Lettere e Culture moderne della Facoltà di Lettere
e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma,ha in corso la realizzazione del
“Progetto Pasolini” Convegno Internazionali di Studi, a cura di Silvana Cirillo
e ClaudioCrescentini,sul rapporto fra scrittura, pittura e cinema.
Un'attenzione particolare è
stata dedicata all'accessibilità: per le persone con disabilità visiva è stato
progettato, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, un
percorso dedicato, dotato di disegni a rilievo e relative audio descrizioni.
Saranno inoltre disponibili visite tattili gratuite, guidate da operatori
specializzati.
Il catalogo è edito da
Silvana Editoriale. Grazie alla collaborazione del Partner Tecnologico la
mostra sarà visitabile dall’8 dicembre 2022 nel Metaverso di LIEU.city.
Promotori: Roma
Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; “Sapienza” Università di
Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture
moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro
Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca
di Bologna, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Zigaina.
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura
Radio partner: Dimensione Suono Soft
Partner tecnologico: LIEU.city
ALTRE INFORMAZIONI
Roma, Via Francesco
Crispi, 24
Dal martedì alla domenica ore 10.00-18.30
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: lunedì, 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre
www.galleriaartemodernaroma.it
www.museiincomune.it
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PROSEGUE
TITOLO
RAOUL
DUFY.
Il pittore della gioia
curata da Sophie
Krebs con il contributo di Nadia Chalbi
DOVE e QUANDO
PALAZZO
CIPOLLA – Roma
Dal 14
ottobre 2022
DETTAGLI
Dal 14 ottobre 2022, le sale
di Palazzo Cipolla ospitano la prima grande esposizione mai
realizzata in Italia e dedicata a uno dei maestri dell’arte moderna, RAOUL
DUFY (Le Havre, 3 giugno 1877 – Forcalquier, 23 marzo 1953).
La mostra, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale per
volontà del suo Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è
realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia,
ideata dal Musée d’Art Moderne de Paris e curata da Sophie
Krebs con il contributo di Nadia Chalbi.
Catalogo edito da Skira.
Autore di opere monumentali come La Fée Electricité (La
Fata Elettricità, 1937 – 1938, Musée d’Art Moderne de Paris) - uno dei
dipinti più grandi al mondo, di una lunghezza complessiva di 6 metri, composto
da 250 pannelli e commissionatogli dalla “Compagnie Parisienne de Distribution
d’Électricité” per essere esposto nel Padiglione dell'elettricità
all’Esposizione Internazionale del 1937 a Parigi -, Dufy fu un grande pittore,
scenografo e disegnatore francese di inizio ‘900 che, per la sua capacità di
catturare le atmosfere, i colori e l’intensità della luce e a trasferirli sulle
sue tele, divenne - per antonomasia - il pittore della gioia e della
luce.
Nacque da una famiglia di modeste condizioni economiche ed ebbe un padre attivo
come organista che trasferì in particolare a Raoul la sua stessa passione per
la musica, che lui coltivò per tutto il resto della vita trasponendola anche
nelle sue opere.
In seguito a una crisi finanziaria della famiglia, nel 1891 il giovane Raoul fu
costretto a cercare lavoro a Le Havre.
Nell'ambiente artistico straordinariamente stimolante di Parigi si avvicinò a
due maestri dell'impressionismo come Monet e Pissarro ma, nel 1905, lo scandalo
dei Fauves gli rivelò una pittura moderna e “di tendenza” che lo portò ad
avvicinarsi a Matisse.
Il 1903 fu l'anno della sua prima volta al Salon des Indépendants, nel quale
espose fino al 1936 e poi fu accettato nel 1906 al Salon d'Automne (fino al
1943).
La sua attività artistica non conobbe interruzioni e, dal 1910, ampliò la sua
attività nel campo delle arti decorative affermandosi con successo in una
produzione assai vasta, dalla xilografia alla pittura e alla grafica, dalle
ceramiche ai tessuti, dalle illustrazioni alle scenografie. Con un’attività
artistica che non conobbe interruzioni fino alla sua morte, tutto ciò gli
consentì di recuperare la sua tavolozza squillante, cui sovrappose un tocco
grafico vibrante e allusivo.
Suddivisa in 13 sezioni tematiche, la mostra racconta l’intero
percorso artistico del pittore francese, attraverso molteplici opere che
abbracciano varie tecniche nei diversi decenni del Novecento, dagli inizi fino
agli anni Cinquanta, quando Dufy cercò nuovi temi a causa della guerra e della
malattia che lo costrinse a rimanere nel suo studio nel sud della Francia.
Un excursus che trova il suo leitmotiv nella violenza
cromatica, nella magia di quel colore che diventa elemento indispensabile per
la comunicazione di emozioni e stati d’animo.
Un’evoluzione che vede Dufy inizialmente prosecutore di quella tradizione
impressionista germogliata con Monet proprio nella sua città natale di Le Havre
e poi insieme ai Fauve che, radunati attorno alla figura di Matisse, reagiranno
presto alla pittura d'atmosfera e a quel dipingere dominato dalle sensazioni
visive, per poi approdare infine ad abbracciare l’austerità cezanniana con la
quale le forme, le zone piatte di colori accesi o addirittura violenti sono
indipendenti dalla linea che accenna appena a circoscriverle.
Onde a V rovesciata, nuvole e un mondo di forme: bagnanti, uccelli, cavalli,
paesaggi ispirati sia dalla modernità che dal classicismo.
Predilige i paesaggi marittimi e ama particolarmente gli ippodromi che gli
daranno grande successo. Sensibile all’aria del proprio tempo, si interessa
infatti alla società dell’intrattenimento con le sue corse, le regate, gli
spettacoli elitari e popolari al contempo che Dufy riproduce con brio e
vivacità.
Un artista alla perenne ricerca di stimoli e sperimentazione, in grado di
rendere l’arte impegnata ma allo stesso tempo apparentemente “leggera”, il cui
scopo dichiarato era, come scrive la scrittrice americana Gertrude Stein, di
arrecare piacere.
La mostra Raoul Dufy. Il pittore della gioia, con oltre
160 opere tra dipinti, disegni, ceramiche e tessuti provenienti da
rinomate collezioni pubbliche e private francesi - come il Musée d’Art
Moderne de Paris che conserva di Dufy una delle più ricche collezioni,
dal Centre Pompidou, Palais Galliera, la Bibliothèque
Forney e la Bibliothèque littéraire Jacques Doucet tutte
di Parigi insieme al Musée de la Loire, Musée des Tissus et
des Arts Décoratifs di Lione, il Musée des Beaux-Arts Jules
Chéret di Nizza e al Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di
Bruxelles - racconta la vita e l’opera di un artista con lo sguardo sempre
rivolto alla modernità, pervaso da una vivacità che ha saputo adattare a tutte
le arti decorative, contribuendo a cambiare il gusto del pubblico.
Curata dalla Chief curator Sophie Krebs e Nadia Chalbi
responsabile delle mostre e delle collezioni del Musée d’Art Moderne de Paris,
la mostra è un viaggio emozionale attraverso i temi prediletti dall’artista,
dove le sensazioni visive ridotte all’essenza della realtà, l’utilizzo della
composizione, della luce e del colore sono gli elementi emblematici che
caratterizzano le sue opere.
Afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della
Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale: «Sono molto lieto di
ospitare, presso lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla, una mostra su Raoul
Dufy, che viene riproposta a Roma dopo quasi quarant’anni di oblio (la prima ed
unica esposizione su Dufy nella Capitale, prima di oggi, è stata infatti quella
del 1984 a Villa Medici). Spesso non compreso a fondo, a causa dell’apparente
semplicità del suo tratto pittorico, che gli ha fatto non di rado attribuire la
patente di superficialità e mondanità, Raoul Dufy in realtà ebbe una formazione
articolata e complessa: fu inizialmente influenzato dall’Impressionismo,
perpetuando con maestria la tradizione di Monet e contando sulla peculiarità di
essere un “colorista per temperamento”; successivamente, si accostò al Fauvismo
ispirandosi alle figure di Matisse, Braque e Cézanne. La particolarità di Dufy
risiede nel dissociare gradualmente, nel corso della sua maturazione artistica,
il colore dal disegno, semplificando il più possibile ed anteponendo in tal
modo la forma al contenuto. Egli – seguendo la propria teoria che il colore
servisse ai pittori per captare la luce – viaggiò a lungo nel Mediterraneo, in
particolare in Provenza (dove si stabilì) e nel Sud Italia. Da qui i celebri
paesaggi, i bagnanti, i campi di grano, e poi le sale da concerto e soprattutto
le regate, le corse dei cavalli e gli ippodromi, a raffigurare la società del
tempo libero degli anni Venti e Trenta, che lo renderanno popolare tra il
pubblico».
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PROSEGUE
TITOLO
VAN GOGH
Capolavori dal Kröller-Müller Museum
DOVE e QUANDO
PALAZZO
BONAPARTE – Roma
Dall’ 8
ottobre 2022 al 26 marzo 2023
DETTAGLI
Alla vigilia dei 170 anni dalla sua nascita,
dall’ 8 ottobre 2022 Palazzo Bonaparte ospita la grande e
più attesa mostra dell’anno dedicata al genio di Van Gogh.
Attraverso le sue opere più celebri - tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887)
- sarà raccontata la storia dell’artista più conosciuto al mondo.
Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent van Gogh fu un artista dalla
sensibilità estrema e dalla vita tormentata. Celeberrimi sono i suoi attacchi
di follia, i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in
Provenza, l’episodio dell’orecchio mozzato, così come l’epilogo della sua vita,
che termina il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un
colpo di pistola al petto nei campi di Auvers.
Nonostante una vita impregnata di tragedia, Van Gogh dipinge una serie
sconvolgente di Capolavori, accompagnandoli da scritti sublimi (le famose
“Lettere” al fratello Theo van Gogh), inventando uno stile unico che lo ha reso
il pittore più celebre della storia dell’arte.
La mostra di Roma, attraverso ben 50 opere provenienti
dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo - che
custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh - e tante
testimonianze biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica, per
celebrarne la grandezza universale.
Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai
periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno
parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine
alla sua tormentata vita.
Dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza allo studio
sacrale del lavoro della terra scaturiscono figure che agiscono in una severa
quotidianità come il seminatore, i raccoglitori di patate, i tessitori, i
boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche o affaticate a trasportare
sacchi di carbone o a scavare il terreno; atteggiamenti di goffa dolcezza,
espressività dei volti, la fatica intesa come ineluttabile destino.
Tutte queste sono espressione della grandezza e dell’intenso rapporto con la
verità del mondo di Van Gogh.
Particolare enfasi è data al periodo del soggiorno parigino in cui Van Gogh si
dedica a un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista e a una nuova
libertà nella scelta dei soggetti, con la conquista di un linguaggio più
immediato e cromaticamente vibrante.
Si rafforza anche il suo interesse per la fisionomia umana, determinante anche
nella realizzazione di una numerosa serie di autoritratti, volontà di lasciare
una traccia di sé e la convinzione di aver acquisito nell’esperienza tecnica
una fecondità ben maggiore rispetto al passato.
È di questo periodo l’Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi
del 1887, presente in mostra, dove l’immagine dell’artista si staglia di tre
quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostra un’insolita
fierezza, non sempre evidente nelle complesse corde dell’arte di Van Gogh. I
rapidi colpi di pennello, i tratti di colore steso l’uno accanto all’altro
danno notizia della capacità di penetrare attraverso l’immagine un’idea di sé
tumultuosa, di una sgomentante complessità.
L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1887, genera
aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici e il cromatismo e la forza del
tratto si riflettono nella resa della natura. Ecco quindi che torna l’immagine
de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la
quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo
attraverso un uso metafisico del colore.
E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume
l’aspetto di un intricato tumulto, mentre lo scoscendimento di un Burrone (1889)
sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un Vecchio disperato
(1890) diviene immagine di una disperazione fatale.
ALTRE INFORMAZIONI
Con il patrocinio del Ministero della
cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma –
Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi
Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione
con il Kröller-Müller Museum di Otterlo ed è curata da Maria
Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
La mostra vede come main sponsor Acea, sponsor Generali
Valore Cultura, special partner Ricola, mobility
partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media
partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte.
Il catalogo è edito da Skira con saggi a cura di Maria Teresa
Benedetti, Marco Di Capua, Mariella Guzzoni e Francesca Villanti.
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PER BAMBINE/I e RAGAZZE/I
TEATRO
NOVITÁ
TITOLO
Il Natale di Angiolina
NUOVA PRODUZIONE
Commedia musicale
Scritto e diretto da: Carla Marchini
Regista assistente: Giuseppe Convertini
Con (in o. a.): Barbara Abbondanza,
PierciroDequarto,Francesco Mistichelli, Noemi Parroni, Simona Vitale.
Costumi: Carla Marchini
Scene: Giuseppe Convertini
Musiche: Marco Terranera
Luci: Roberto Pietrangeli
Assistente costumi: Amedeo D’Amicis
Coreografie: Martina Fiore
Produzione: Teatro Le Maschere
DOVE e QUANDO
TEATRO LE MASCHERE
- Roma
ALTRE INFORMAZIONI
Date e orari:
Domenica 4 dicembre 2022 – ore 16.00
Giovedì 8 dicembre 2022 – ore 16.00
Domenica 11 dicembre 2022 – ore 16.00
Domenica 18 dicembre 2022 – ore 16.00
Biglietti
per “Fiabe & Biscottini”, la rassegna dedicata ai bambini
I biglietti degli spettacoli per bambini e ragazzi
sono in vendita al botteghino in Teatro, fino a pochi minuti
dall’inizio della rappresentazione, al costo di € 10,00.
I biglietti sono disponibili online al
prezzo ridotto di € 8,00 fino a un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Per essere sicuri di trovare posto, consigliamo di acquistare i
biglietti online, prima dell’arrivo in teatro. Puoi acquistare i
biglietti online (e gli abbonamenti) per “Fiabe e Biscottini” cliccando qui
È possibile abbonarsi a tre spettacoli
con € 22,00 e a sei spettacoli con € 40,00, risparmiando sul costo del singolo
biglietto!
Info e
prenotazioni: tel. 06 58330817, e-mail: info@teatrolemaschere.it
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SGUARDO
FUORI PORTA
ARTE
ORARIMartedì – domenica
10.00/19.00(la biglietteria
chiude un’ora prima)Lunedì chiuso
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ANTICIPAZIONI…
TEATRO
FOCUS
IN CASA CON CLAUDE
da “ Being at home with Claude “ di Renè Daniel Dubois
Adattamento e Regia di Giuseppe Bucci
Con Dario Guidi ,Carlo Di Maio
TEATRO LO SPAZIO – Roma // Dal 9 all’11 dicembre
Dal 9 all’11 dicembre il palcoscenico
del Teatro Lo Spazio accoglie IN CASA CON CLAUDE,
un thriller psicologico sui temi dell’emarginazione e del pregiudizio, tratto
da “ Being at home with Claude “ di Renè Daniel Dubois, con la regia di Giuseppe
Bucci.
Un interrogatorio di polizia spietato e avvincente tra un
rigido, ma umano, ispettore di polizia e un ragazzo omossessuale, escort e
tossicomane, vittima di emarginazione e pregiudizio, che confessa l’omicidio di
un altro ragazzo, senza apparente movente. Ma anche un viaggio all’interno alla
mente del giovane, immerso in un caotico mix di dipendenze e situazioni
borderline, che con incredulità e dolore riesce ad arrivare alla dolorosa
autoconfessione.
Nella quale, con fatica, emerge, piano piano, la parola “amore”.
Ha tutti gli elementi di un thriller psicologico lo spettacolo
“In casa con Claude”, ispirato all’omonima opera del drammaturgo canadese René
Daniel Dubois, riadattato e diretto da Giuseppe Bucci. Giunto al terzo anno
consecutivo di repliche (tra Napoli Milano e Roma) lo spettacolo avvince per il
ritmo serrato, le coinvolgenti soluzioni visive e il toccante monologo finale.
Ispirato al noto testo canadese, lo spettacolo, sfrondato di
ogni riferimento spaziale e temporale, diventa una metafora della società
contemporanea che, nonostante i passi in avanti, relega la comunità e i
sentimenti omosessuali, specie se legati a persone con comportamenti borderline
come la prostituzione, a persone e sentimenti di serie B.
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