Momento di grande teatro civile al TEATRO DI VILLA LAZZORONI, interessante
realtà restituita faticosamente al quartiere in questa stagione, con lo
spettacolo STORIA DI UN UOMO MAGRO
scritto, diretto e interpretato da Paolo Floris, liberamente tratto da
“La ghianda è una ciliegia” di Giacomo Mameli.
È un racconto personale questo di Paolo Floris che ha conosciuto, e si
sente, l’uomo di cui mette in scena la vita, in 50 minuti di rara intensità.
L’
uomo è Vittorio Palmas, povero e
magro, figlio di un piccolo paese sardo, dove gli uomini e le donne sono tutti
poveri, magri e analfabeti. Vittorio viene mandato in guerra da uomini grassi
e ricchi, la seconda guerra mondiale. Viene mandato in Jugoslavia, dove i
soldati che combatte non sono altro che il suo specchio, poveri e magri anche loro.
Dopo l’otto settembre, Vittorio deve scegliere: o combattere per i tedeschi, e
la Repubblica di Salò, o finire in un campo di lavoro in Germania. L’uomo magro
sceglie di non combattere più, meglio essere schiavo che ancora carnefice.
Vittorio viene spedito a Bergen-Belsen,
nel campo di concentramento, dove ogni giorno ebrei, zingari, omosessuali,
prigionieri politici finiscono nei forni, anche solo per una questione di peso.
Vittorio, mandato a lavorare fuori, in una fabbrica, incontra “l’unico tedesco
buono” che, di nascosto, gli regala del cibo. E Vittorio si salva, per due chili
in più. Ogni settimana i tedeschi pesano i prigionieri nel campo: coloro che
pesano meno di 35 kg vengono uccisi. Vittorio ne pesa 37 e sopravvive. Fino
alla liberazione.
A questo punto la narrazione di Floris
cambia prospettiva, abbandona il resoconto oggettivo del testimone, per incarnarsi
nelle viscere del suo protagonista. Paolo diventa Vittorio, che torna a casa e
ancora subisce i colpi infami della vita, ma si riprende e non solo sopravvive
ma vive, e ama, e mette al mondo cinque figlie bellissime e vede crescere i
suoi nipoti, che sempre chiedono al nonno di raccontare i fatti che ha vissuto,
le storie terribili di “quella guerra tonta”.
La pièce di Paolo Floris restituisce mirabilmente al pubblico l’emozionante
vicenda umana di Vittorio Palmas, diverte e commuove, mescolando il dramma
universale con la voce piccola, a volte buffa, di un ultimo della Storia.
Uno bellissimo spettacolo che speriamo di
rivedere presto sulle scene.
- Elena Costa -
_KIROLANDIA®_
www.teatrovillalazzaroni.com