Poggiai la testa sul finestrino,
e vidi i particolari del mio mondo.
e vidi i particolari del mio mondo.
Timide buche.
Strisce semicolorate corrermi accanto.
Bottiglie di plastica
e contenitori di ogni tipo.
Carte e cartoncini.
Vidi un infinito letto di cicche
e poi il bordo dei marciapiedi.
Piccole piante crescere sopra l’asfalto immobile.
Vidi muretti, regolari e irregolari seguire i miei pensieri.
Siepi sfuggenti.
Vidi macchine semivuote, chiuse come scatole di latta, ferme e in movimento.
Cancelli.
Portoni.
Variopinte insegne chiassose, colorate e sbiadite.
Vidi numeri progressivi scorrere velocemente davanti ai miei occhi.
Invadenti telecamere.
Semafori.
Segnaletiche.
Vidi cartelloni pubblicitari con parole e numeri.
Vecchi lampioni dalle mille forme.
E poi i profili dei palazzi.
Finestre, chiuse e aperte, con e senza serrande, illuminate e al buio.
Solitarie bandiere malconce adagiate su di un fianco.
Vidi balconi e terrazzini.
Fluttuanti panni stesi.
Fili sospesi.
Cornicioni
e antenne dalle mille forme.
Poi…
Vidi…silenziose chiome di alberi tendere verso l'alto le loro scosse fragili foglie a cercare l'aria.
E infine…
vidi...
…l'infinito azzurro del cielo.
E poi…
Sopra tutto…
… una piccola delicata rarefatta nuvola bianca,
e… chiusi gli occhi…
… per sognare.
di
Andrea Alessio Cavarretta
(IppoKiro)