LA STORIA D'ITAGLIA di Tirocchi, Paniconi e Pallottini, viva L'Italia.
Era tanto tempo che dovevamo vedere la
personificazione dell'Italia con corona, bandiera, tricolore e il "Va, Pensiero"
di Verdi in sottofondo, l'atmosfera coinvolge da subito e smuove gli animi
degli spettatori con tantissimi applausi al seguito.
Storia e generazioni a confronto,
veramente divertente e, nello stesso tempo, non banale questa pièce messa in
scena al TEATRO DE' SERVI di Roma.
La storia con la "S" maiuscola
viene rappresentata in chiave comica e dissacrante da tre figure paterne
impersonate dagli attori Daniele Derogatis, Maurizio
Paniconi, Alessandro Tirocchi e una professoressa,
l'attrice Valeria Monetti, detta dagli alunni "La
Merkel".
La nascita di Roma, le Idi di Marzo, il
Risorgimento sono un pretesto per entrare in un discorso più ampio che
abbraccia tutte le generazioni. Nella realtà di ieri e di oggi, padri e figli
vivono contrasti, incomprensioni, aspettative che fanno soffrire, non manca una
critica e una riflessione sulle tante problematiche della famiglia, del lavoro
e della società di oggi.
L'ignoranza dei padri diventa spettacolo,
si alternano doppi sensi e battute esilaranti, ma viene anche sottolineata la
fragilità e l'eterno conflitto generazionale come alibi per giustificare
fallimenti, delusioni e sogni non realizzati.
I tre protagonisti maschili, in perfetta
sintonia con i ritmi serrati, esilaranti e poetici, svelano al pubblico la loro
umanità, il gioco leggero e frizzante sottintende una realtà più grave.
La professoressa, bravissima in tutte le
sue performance, usa una bacchetta punitiva per dominare padri e figli, una
vera lady di ferro che rivendica il suo ruolo di guida, ma di lei scopriamo
anche la parte più intima: le delusioni, il rapporto con il padre, la realtà
dell'oggi.
Solo la speranza nel futuro e il dialogo
possono riconcialiare le generazioni.
Spettacolo tutto da vedere, dove la
sapiente regia di Marco Simeoli dà ritmo incalzante a dialoghi e avvenimenti
sino a coinvolgere in continuazione il pubblico in sala.
Le luci e le ombre creano atmosfere e
colori, la musica e le canzoni aprono alla commozione e un trio canoro
scatenato che diverte e strappa sempre la risata.
Infine un atto liberatorio, dedicato
all'Italia tutta, unisce attori e pubblico in uno slancio vitale e partecipato,
lo spettacolo si conclude con un grande applauso.
- Mirella Angellelli -