Kiri, ripartono per la stagione 2022-2023 le KIROSEGNALAZIONI
di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni
settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione,
selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo
fuori porta e qualche anticipazione sugli eventi successivi.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin. A beve riprenderà anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
Dunque per sognare con voi...
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
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Dunque per sognare con voi...
TEATRO
NOVITÁ
AGIDI presenta
OBLIVION
in
OBLIVION RHAPSODY
uno spettacolo di e con gli OBLIVION:
GRAZIANA BORCIANI, DAVIDE CALABRESE, FRANCESCA FOLLONI,
LORENZO SCUDA, FABIO VAGNARELLI
regia GIORGIO GALLIONE
costumi ELISABETTA MENZIANI
luci ALDO MANTOVANI
SALA UMBERTO - Roma
Uno show per festeggiare l’anniversario dei primi dieci anni di tournéeinsieme: OBLIVION RHAPSODY è la summa dell’universo Oblivion come non l’avete mai visto né sentito prima d’ora.
In piena crisi di mezza età i cinque rigorosi cialtroni sfidano sé stessi con un’inedita e sorprendente versione acustica della loro opera omnia. Uno spettacolo che toglie tutti i paracadute per arrivare all’essenza dell’idiozia: cinque voci, una chitarra, un cazzotto e miliardi di parole, suoni e note scomposti e ricomposti a prendere nuova vita.
Per la prima volta gli Oblivion saliranno sul palco nudi e crudi per distruggere e reinventare le loro hit, dopo aver sconvolto senza pietà quelle degli altri.
OBLIVION RHAPSODY è un gigantesco bigino delle performance più amate e imitate che parte dalle famose parodie dei classici della letteratura, passando per la dissacrazione della musica a colpi di risate, un viaggio lisergico che ripercorre anni di raffinate e folli sperimentazioni, senza soluzione di continuità, in lungo e in largo, di palo in frasca. Tutto il meglio (e il peggio), quello che non ricordavate, quello che amate di più e quello che non avete mai visto, in un viaggio allucinato e visionario che collega mondi mai avvicinati prima d’ora.
Preparatevi a questa incredibile esperienza dal vivo: sarà un anniversario memorabile, un'indigestione senza limiti e senza senso, una Oblivionata all'ennesima potenza alla fine della quale l’unico bis che chiederete sarà una Citrosodina.
Foto: ©GiorgioMinisini
ALTRE INFORMAZIONI
Prezzo biglietto da 30€ a 25€
Via della Mercede, 50 - Roma
prenotazioni@salaumberto.com
www.salaumberto.com
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Prezzo biglietto da 30€ a 25€
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NOVITÁ
TITOLO
TUTTO A POSTO
Di Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre
Con Clarissa Curulli, Federico Maria Galante, Giacomo Ciarrapico (jr), Giuseppe Zep Ragone/Filippo Maria Macchiusi, Kabir Tavani, Marco Landola
Regia di Maurizio Lops
Auto Regia Sofia Ferrero
Musiche Giuliano Taviani
Organizzazione generale Susan ElSawi, Giovanni Cipolletta
DOVE e QUANDO
TEATRO COMETA OFF – Roma
Dal 18 al 22 gennaio 2023 - ore 21.00 - domenica ore: 18:00
TUTTO A POSTO
Di Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre
Con Clarissa Curulli, Federico Maria Galante, Giacomo Ciarrapico (jr), Giuseppe Zep Ragone/Filippo Maria Macchiusi, Kabir Tavani, Marco Landola
Regia di Maurizio Lops
Auto Regia Sofia Ferrero
Musiche Giuliano Taviani
Organizzazione generale Susan ElSawi, Giovanni Cipolletta
TEATRO COMETA OFF – Roma
Dal 18 al 22 gennaio 2023 - ore 21.00 - domenica ore: 18:00
Torna dopo 28 anni, dal 18 al 22 gennaio sul palcoscenico del Teatro Cometa Off, “TUTTO A POSTO”, uno spettacolo teatrale brillante, scritto dall’eccellente penna di Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre e interpretato da sei giovani attori del panorama artistico italiano.
Sotto l’attenta regia di Maurizio Lops lo spettacolo, che debuttò nel 1994 sempre al teatro Cometa Off, illustra i sottili equilibri che regolano la vita di ogni uomo e di ogni donna: il rapporto tra il bello e il brutto, il visibile e l’invisibile e tra cosa è giusto e cosa è sbagliato.
L’estrema contemporaneità del testo permette di parlare in maniera diretta ad un pubblico ampio utilizzando l’ironia come mezzo per esorcizzare l’inquietudine del vero.
Costo biglietto 15 €; ridotto 12,50 €; bambini inferiori 14 anni 10 €.
Tel. - 06 57284637
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EURIDICE AXEN
in
SETTIMO SENSO - Moana Pozzi
di RUGGERO CAPPUCCIO
Musiche Ivo Parlati
Progetto luci e scene Nadia Baldi
Produzione Teatro Segreto
TEATRO PARIOLI - Roma
Dal 19 al 22 gennaio 2023
Euridice Axen interpreta Moana Pozzi in “SETTIMO SENSO - Moana Pozzi”, di Ruggero Cappuccio, regia di Nadia Baldi. Lo spettacolo che aveva debuttato al Napoli Teatro Festival nel 2020, sarà in scena a Roma al Teatro Parioli dal 19 al 22 gennaio 2023.
affermazioni contro il potere, la politica, l’arrivismo. Il dialogo diventa serrato e seduttivo. La donna spiazza lo scrittore dicendogli che lui sta sicuramente progettando di scrivere un articolo- rivelazione sulla falsa morte di Moana Pozzi. Gli propone un affascinante gioco notturno e gli spiega che lui avrà una notte per decidere se corteggiarla o tradirla con uno scoop giornalistico.
Orari Repliche
Gio 19-01-23 21.00
Ven 20-01-23 21.00
Sab 21-01-23 21.00
Dom 22-01-23 17.00
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CAFARDS - Il buio dopo l’alba
drammaturgia e regia: Nick Russo
con: Giacomo Bottoni, Gledis Cinque, Beatrice Gattai, Andrea Pellizzoni, Filippo Tirabassi
produzione: PaT -Passi Teatrali
DOVE e QUANDO
TEATRO TRASTEVERE - Roma
Dal 19 al 22 gennaio 2023, feriali ore 21.00 e festivi ore 17.30
Uno scenario post apocalittico concentrato in una stanza e cinque personaggi che lottano
per la sopravvivenza, del corpo e dell’anima.
Qualcosa si muove, dentro. Ed è quello che fa più baccano.
Biglietto: intero 13€ , ridotto 10€ (prevista tessera associativa)
CONSIGLIATA PRENOTAZIONE
via Jacopa de' Settesoli 3
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TEATROSOPHIA
Presenta
TOMMY
di Giuseppe Manfridi
Regia: Vittorio Bonaccorsi
TEATROSOPHIA - Roma
Dal 20 al 22 gennaio 2023, da mercoledì a sabato ore 21:00_domenica ore 18:00
Dal 20 al 22 gennaioTeatrosophiaospita nuovamente un testo di uno dei maggiori drammaturghi contemporanei, Giuseppe Manfridi. Tommy è il titolo del monologo che andrà in scena e che sarà interpretato da Giuseppe Arezzi, giovane attore ma con un bagaglio di esperienza ormai consolidato che affronta con maturità uno dei temi più scottanti di questo periodo pandemico: il conflitto interiore con la propria solitudine e il senso claustrofobico che ne consegue.
Biglietti: Intero: 14 €+4 € per tessera associativa
Tel: 06 68801089 / 3533925682
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CONCERTI
CHARITY CAFE’
Programmazione
CHARITY CAFE’ - Roma
AperiTIME dalle 19 alle 21
Inizio Live ore 22 | il martedì ore 21
Claudio Piselli
DETTAGLI
Martedì 17
ANDY'S CORNER - h 21:00
Classic Rock, Blues, Soul, Folk...
Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner, presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica anglo-americana in particolare dei ‘60s e ’70s, ma non solo…
Andrea Angelini, Voce, Chitarra & Armonica
---
Mercoledì 18
BLUES JAM & FRIENDS - h 22:00
Coordinata da: THE BLACK CAT BONES
Aprono la Session:
Paolo Re, Voce & Chitarra
Andrea Di Giuseppe, Armonica
Lucio Carletti, Basso
Lorenzo Francocci, Batteria
BluesMan&BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity
---
Giovedì 19
JAM SESSION NIGHT JAZZ - h 22:00
Dedicata a: SONNY ROLLINS
Aprono la Session:
Paolo Innarella, Sax & Flauto
Francesco Criscuoli, Contrabbasso
Antonio Del Sordo, Batteria
Tutti i Musicisti Jazz sono invitati a salire sul palco del Charity
---
Venerdì 20
R P M TRIO - h 22:00
Jazz Night
La musica del vibrafonista romano in questo trio italiano ha l'obiettivo musicale di creare una sinergia tra gli strumenti senza che vi sia un elemento prevalente. Un intenso “interplay” e una costante tendenza a creare situazioni diverse e mutevoli, quindi molteplici terreni improvvisativi che danno la possibilità al musicista di trovare spazio nell'improvvisazione ciò rende la musica più fruibile all'ascoltatore.Il progetto è composto da musicisti di grande spessore artistico quali Pierpaolo Ranieri al basso elettrico e Alessandro Marzi alla batteria.
Line-up
Claudio Piselli, Vibrafono
Pierpaolo Ranieri, Basso
Alessandro Marzi, Batteria
---
Sabato 21
THE KING BEE TRIO - h 22:00
Blues Night
La band propone un viaggio verso la Louisiana, verso l’origine della musica moderna, verso la terra madre del Blues in compagnia di una band che ha abbracciato appieno il suono tradizionale di un’epoca d’oro.The King Bee Trio è una band che ripropone in chiave semi acustica alcuni dei più grandi classici della storia del blues, mettendo a confronto Delta Blues ed il Chicago Blues. Il primo con il suo maggior esponente Robert Johnson ed il secondo con il suo pioniere e innovatore Muddy Waters. Non mancheranno altri grandi esponenti di quel periodo tra cui Willie Dixon, Blind Willy Johnson, Jimmy Reed, Howling Wolf”. Un viaggio verso la storia del blues.
Line-up
Stefano Carboni, Voce & Armonica
Davide Citrolo, Chitarra
Carlo Cammarella, Basso
---
Domenica 22
AperiLIVE - h 18:30
Open Buffet & Live Music
con: SPOOKIMAN ONE MAN BAND
Spookyman è il nome
d’arte di Giulio Allegretti, cantante e polistrumentista romano classe 1986.
Amante del blues e di sperimentazione con all’attivo due album, porta da anni
il suo progetto musicale in contesti nazionali ed internazionali. Le sue
esibizioni lo vedono assumere varie forme interpretative dipendentemente dal
tipo di sensazione che vuole esprimere. Alterna così il one man band show a
spettacoli con formazioni più ampie. I suoi brani rievocano le atmosfere del
Mississippi tinte di Noir, con un’attitudine moderna ed un sound che lega il
Blues degli anni 50 al Soul degli anni 60.
Giulio "spookiman" Allegretti, Voce & Chitarra
ALTRE INFORMAZIONI
Via Panisperna 68 - Roma
Nel mese di ottobreil locale sarà aperto
dal martedì alla domenica
dalle 18:00 alle 02:00
Ingresso con Prima Consumazione Obbligatoria
al prezzo minimo di € 10 - successive al prezzo di menù - No prenotazione
A novembre presenti anche Gli AperiLive
della domenica
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ARTE
MOSTRE
NOVITÁ
TITOLO
Officine Beat - Kirolandia - Cultursocialart
Presentano
TRITTICO D’ARTISTA
Selezione personale di opere in mostra
Seconda esposizione
con
DANIELE MAZZOLI
“RINASCITA”
A cura di Andrea Alessio Cavarretta #scrittoremetropolitano
Presenta: Stefania Visconti
Organizzazione: Giovanni Palmieri e Sissi Corrado
DOVE e QUANDO
OFFICINE BEAT - Roma
Apertura esposizione: 21 gennaio 2023, ore 18.30
Opere esposte fino al 17 febbraio 2023
Martedì 17
ANDY'S CORNER - h 21:00
Classic Rock, Blues, Soul, Folk...
Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner, presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica anglo-americana in particolare dei ‘60s e ’70s, ma non solo…
Andrea Angelini, Voce, Chitarra & Armonica
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Mercoledì 18
BLUES JAM & FRIENDS - h 22:00
Coordinata da: THE BLACK CAT BONES
Aprono la Session:
Paolo Re, Voce & Chitarra
Andrea Di Giuseppe, Armonica
Lucio Carletti, Basso
Lorenzo Francocci, Batteria
BluesMan&BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity
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Giovedì 19
JAM SESSION NIGHT JAZZ - h 22:00
Dedicata a: SONNY ROLLINS
Aprono la Session:
Paolo Innarella, Sax & Flauto
Francesco Criscuoli, Contrabbasso
Antonio Del Sordo, Batteria
Tutti i Musicisti Jazz sono invitati a salire sul palco del Charity
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Venerdì 20
R P M TRIO - h 22:00
Jazz Night
La musica del vibrafonista romano in questo trio italiano ha l'obiettivo musicale di creare una sinergia tra gli strumenti senza che vi sia un elemento prevalente. Un intenso “interplay” e una costante tendenza a creare situazioni diverse e mutevoli, quindi molteplici terreni improvvisativi che danno la possibilità al musicista di trovare spazio nell'improvvisazione ciò rende la musica più fruibile all'ascoltatore.Il progetto è composto da musicisti di grande spessore artistico quali Pierpaolo Ranieri al basso elettrico e Alessandro Marzi alla batteria.
Line-up
Claudio Piselli, Vibrafono
Pierpaolo Ranieri, Basso
Alessandro Marzi, Batteria
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Sabato 21
THE KING BEE TRIO - h 22:00
Blues Night
La band propone un viaggio verso la Louisiana, verso l’origine della musica moderna, verso la terra madre del Blues in compagnia di una band che ha abbracciato appieno il suono tradizionale di un’epoca d’oro.The King Bee Trio è una band che ripropone in chiave semi acustica alcuni dei più grandi classici della storia del blues, mettendo a confronto Delta Blues ed il Chicago Blues. Il primo con il suo maggior esponente Robert Johnson ed il secondo con il suo pioniere e innovatore Muddy Waters. Non mancheranno altri grandi esponenti di quel periodo tra cui Willie Dixon, Blind Willy Johnson, Jimmy Reed, Howling Wolf”. Un viaggio verso la storia del blues.
Line-up
Stefano Carboni, Voce & Armonica
Davide Citrolo, Chitarra
Carlo Cammarella, Basso
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Domenica 22
AperiLIVE - h 18:30
Open Buffet & Live Music
con: SPOOKIMAN ONE MAN BAND
Giulio "spookiman" Allegretti, Voce & Chitarra
Via Panisperna 68 - Roma
dalle 18:00 alle 02:00
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Officine Beat - Kirolandia - Cultursocialart
Presentano
TRITTICO D’ARTISTA
Selezione personale di opere in mostra
Seconda esposizione
con
DANIELE MAZZOLI
“RINASCITA”
A cura di Andrea Alessio Cavarretta #scrittoremetropolitano
Presenta: Stefania Visconti
Organizzazione: Giovanni Palmieri e Sissi Corrado
OFFICINE BEAT - Roma
Apertura esposizione: 21 gennaio 2023, ore 18.30
Opere esposte fino al 17 febbraio 2023
OFFICINE BEAT, KIROLANDIA e CULTURSOCIALART dopo il grande successo di pubblico e di critica del primo incontro presentano, sabato 21 gennaio alle ore 18.30, presso il cocktail bar bistrot OFFICINE BEAT di Roma, il secondo appuntamento del format d’arte TRITTICO D’ARTISTA Selezione personale di opere in mostra con l’esposizione RINASCITA di DANIELE MAZZOLI, a cura di Andrea Alessio Cavarretta, presentazione di Stefania Visconti, organizzazione di Giovanni Palmieri e Sissi Corrado.
Sarà ancora una volta l’ammaliante e ironica Stefania Visconti a condurre la presentazione dell’artista e delle sue opere, che verranno svelate alle ore 19.00 anche nella consueta diretta social. A fianco a lei l’ideatore e curatore del format Andrea Alessio Cavarretta #scrittoremetropolitano, il tutto per coinvolgere DANIELE MAZZOLI nel racconto del suo trittico.
Via degli Equi 29, Roma – San Lorenzo
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PASOLINI PITTORE
A cura di
Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani
Galleria d’Arte Moderna di Roma
Dal 29 ottobre 2022 al 16 aprile 2023
Pasolini Pittore è un progetto espositivo esclusivo completamente inedito nel suo genere, ideato per i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), che intende riportare l’attenzione su un aspetto artistico rilevante, spesso trascurato dalla critica, nel contesto creativo complessivo dello scrittore e regista, a oltre quaranta anni dall’ultima antologica completa su Pasolini pittore, del 1978, tenutasi a Palazzo Braschi.
Radio partner: Dimensione Suono Soft
Partner tecnologico: LIEU.city
Roma, Via Francesco Crispi, 24
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: lunedì, 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre
www.museiincomune.it
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RAOUL DUFY.
Il pittore della gioia
curata da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi
PALAZZO CIPOLLA – Roma
Dal 14 ottobre 2022
Dal 14 ottobre 2022, le sale di Palazzo Cipolla ospitano la prima grande esposizione mai realizzata in Italia e dedicata a uno dei maestri dell’arte moderna, RAOUL DUFY (Le Havre, 3 giugno 1877 – Forcalquier, 23 marzo 1953).
La mostra, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale per volontà del suo Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, ideata dal Musée d’Art Moderne de Paris e curata da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi.
Catalogo edito da Skira.
Autore di opere monumentali come La Fée Electricité (La Fata Elettricità, 1937 – 1938, Musée d’Art Moderne de Paris) - uno dei dipinti più grandi al mondo, di una lunghezza complessiva di 6 metri, composto da 250 pannelli e commissionatogli dalla “Compagnie Parisienne de Distribution d’Électricité” per essere esposto nel Padiglione dell'elettricità all’Esposizione Internazionale del 1937 a Parigi -, Dufy fu un grande pittore, scenografo e disegnatore francese di inizio ‘900 che, per la sua capacità di catturare le atmosfere, i colori e l’intensità della luce e a trasferirli sulle sue tele, divenne - per antonomasia - il pittore della gioia e della luce.
Nacque da una famiglia di modeste condizioni economiche ed ebbe un padre attivo come organista che trasferì in particolare a Raoul la sua stessa passione per la musica, che lui coltivò per tutto il resto della vita trasponendola anche nelle sue opere.
In seguito a una crisi finanziaria della famiglia, nel 1891 il giovane Raoul fu costretto a cercare lavoro a Le Havre.
Nell'ambiente artistico straordinariamente stimolante di Parigi si avvicinò a due maestri dell'impressionismo come Monet e Pissarro ma, nel 1905, lo scandalo dei Fauves gli rivelò una pittura moderna e “di tendenza” che lo portò ad avvicinarsi a Matisse.
Il 1903 fu l'anno della sua prima volta al Salon des Indépendants, nel quale espose fino al 1936 e poi fu accettato nel 1906 al Salon d'Automne (fino al 1943).
La sua attività artistica non conobbe interruzioni e, dal 1910, ampliò la sua attività nel campo delle arti decorative affermandosi con successo in una produzione assai vasta, dalla xilografia alla pittura e alla grafica, dalle ceramiche ai tessuti, dalle illustrazioni alle scenografie. Con un’attività artistica che non conobbe interruzioni fino alla sua morte, tutto ciò gli consentì di recuperare la sua tavolozza squillante, cui sovrappose un tocco grafico vibrante e allusivo.
Suddivisa in 13 sezioni tematiche, la mostra racconta l’intero percorso artistico del pittore francese, attraverso molteplici opere che abbracciano varie tecniche nei diversi decenni del Novecento, dagli inizi fino agli anni Cinquanta, quando Dufy cercò nuovi temi a causa della guerra e della malattia che lo costrinse a rimanere nel suo studio nel sud della Francia.
Un excursus che trova il suo leitmotiv nella violenza cromatica, nella magia di quel colore che diventa elemento indispensabile per la comunicazione di emozioni e stati d’animo.
Un’evoluzione che vede Dufy inizialmente prosecutore di quella tradizione impressionista germogliata con Monet proprio nella sua città natale di Le Havre e poi insieme ai Fauve che, radunati attorno alla figura di Matisse, reagiranno presto alla pittura d'atmosfera e a quel dipingere dominato dalle sensazioni visive, per poi approdare infine ad abbracciare l’austerità cezanniana con la quale le forme, le zone piatte di colori accesi o addirittura violenti sono indipendenti dalla linea che accenna appena a circoscriverle.
Onde a V rovesciata, nuvole e un mondo di forme: bagnanti, uccelli, cavalli, paesaggi ispirati sia dalla modernità che dal classicismo.
Predilige i paesaggi marittimi e ama particolarmente gli ippodromi che gli daranno grande successo. Sensibile all’aria del proprio tempo, si interessa infatti alla società dell’intrattenimento con le sue corse, le regate, gli spettacoli elitari e popolari al contempo che Dufy riproduce con brio e vivacità.
Un artista alla perenne ricerca di stimoli e sperimentazione, in grado di rendere l’arte impegnata ma allo stesso tempo apparentemente “leggera”, il cui scopo dichiarato era, come scrive la scrittrice americana Gertrude Stein, di arrecare piacere.
La mostra Raoul Dufy. Il pittore della gioia, con oltre 160 opere tra dipinti, disegni, ceramiche e tessuti provenienti da rinomate collezioni pubbliche e private francesi - come il Musée d’Art Moderne de Paris che conserva di Dufy una delle più ricche collezioni, dal Centre Pompidou, Palais Galliera, la Bibliothèque Forney e la Bibliothèque littéraire Jacques Doucet tutte di Parigi insieme al Musée de la Loire, Musée des Tissus et des Arts Décoratifs di Lione, il Musée des Beaux-Arts Jules Chéret di Nizza e al Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles - racconta la vita e l’opera di un artista con lo sguardo sempre rivolto alla modernità, pervaso da una vivacità che ha saputo adattare a tutte le arti decorative, contribuendo a cambiare il gusto del pubblico.
Curata dalla Chief curator Sophie Krebs e Nadia Chalbi responsabile delle mostre e delle collezioni del Musée d’Art Moderne de Paris, la mostra è un viaggio emozionale attraverso i temi prediletti dall’artista, dove le sensazioni visive ridotte all’essenza della realtà, l’utilizzo della composizione, della luce e del colore sono gli elementi emblematici che caratterizzano le sue opere.
Afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale: «Sono molto lieto di ospitare, presso lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla, una mostra su Raoul Dufy, che viene riproposta a Roma dopo quasi quarant’anni di oblio (la prima ed unica esposizione su Dufy nella Capitale, prima di oggi, è stata infatti quella del 1984 a Villa Medici). Spesso non compreso a fondo, a causa dell’apparente semplicità del suo tratto pittorico, che gli ha fatto non di rado attribuire la patente di superficialità e mondanità, Raoul Dufy in realtà ebbe una formazione articolata e complessa: fu inizialmente influenzato dall’Impressionismo, perpetuando con maestria la tradizione di Monet e contando sulla peculiarità di essere un “colorista per temperamento”; successivamente, si accostò al Fauvismo ispirandosi alle figure di Matisse, Braque e Cézanne. La particolarità di Dufy risiede nel dissociare gradualmente, nel corso della sua maturazione artistica, il colore dal disegno, semplificando il più possibile ed anteponendo in tal modo la forma al contenuto. Egli – seguendo la propria teoria che il colore servisse ai pittori per captare la luce – viaggiò a lungo nel Mediterraneo, in particolare in Provenza (dove si stabilì) e nel Sud Italia. Da qui i celebri paesaggi, i bagnanti, i campi di grano, e poi le sale da concerto e soprattutto le regate, le corse dei cavalli e gli ippodromi, a raffigurare la società del tempo libero degli anni Venti e Trenta, che lo renderanno popolare tra il pubblico».
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VAN GOGH
Capolavori dal Kröller-Müller Museum
PALAZZO BONAPARTE – Roma
Dall’ 8 ottobre 2022 al 26 marzo 2023
Alla vigilia dei 170 anni dalla sua nascita, dall’ 8 ottobre 2022 Palazzo Bonaparte ospita la grande e più attesa mostra dell’anno dedicata al genio di Van Gogh.
Attraverso le sue opere più celebri - tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) - sarà raccontata la storia dell’artista più conosciuto al mondo.
Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent van Gogh fu un artista dalla sensibilità estrema e dalla vita tormentata. Celeberrimi sono i suoi attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza, l’episodio dell’orecchio mozzato, così come l’epilogo della sua vita, che termina il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers.
Nonostante una vita impregnata di tragedia, Van Gogh dipinge una serie sconvolgente di Capolavori, accompagnandoli da scritti sublimi (le famose “Lettere” al fratello Theo van Gogh), inventando uno stile unico che lo ha reso il pittore più celebre della storia dell’arte.
La mostra di Roma, attraverso ben 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo - che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh - e tante testimonianze biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica, per celebrarne la grandezza universale.
Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.
Dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza allo studio sacrale del lavoro della terra scaturiscono figure che agiscono in una severa quotidianità come il seminatore, i raccoglitori di patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche o affaticate a trasportare sacchi di carbone o a scavare il terreno; atteggiamenti di goffa dolcezza, espressività dei volti, la fatica intesa come ineluttabile destino.
Tutte queste sono espressione della grandezza e dell’intenso rapporto con la verità del mondo di Van Gogh.
Particolare enfasi è data al periodo del soggiorno parigino in cui Van Gogh si dedica a un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista e a una nuova libertà nella scelta dei soggetti, con la conquista di un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante.
Si rafforza anche il suo interesse per la fisionomia umana, determinante anche nella realizzazione di una numerosa serie di autoritratti, volontà di lasciare una traccia di sé e la convinzione di aver acquisito nell’esperienza tecnica una fecondità ben maggiore rispetto al passato.
È di questo periodo l’Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, presente in mostra, dove l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostra un’insolita fierezza, non sempre evidente nelle complesse corde dell’arte di Van Gogh. I rapidi colpi di pennello, i tratti di colore steso l’uno accanto all’altro danno notizia della capacità di penetrare attraverso l’immagine un’idea di sé tumultuosa, di una sgomentante complessità.
L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1887, genera aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici e il cromatismo e la forza del tratto si riflettono nella resa della natura. Ecco quindi che torna l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo attraverso un uso metafisico del colore.
E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume l’aspetto di un intricato tumulto, mentre lo scoscendimento di un Burrone (1889) sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un Vecchio disperato (1890) diviene immagine di una disperazione fatale.
Con il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo ed è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
La mostra vede come main sponsor Acea, sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte.
Il catalogo è edito da Skira con saggi a cura di Maria Teresa Benedetti, Marco Di Capua, Mariella Guzzoni e Francesca Villanti.
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TEATRO
NOVITÁ
TITOLO
Crest (Taranto)
presenta
Come il brutto anatroccolo
da H. Christian Andersen
testo e regia Sandra Novellino e Delia De Marco
Delia De Marco, Cinzia Greco, Giuseppe Marzio, Andrea Santoro
scenotecnica e luci: Michelangelo Campanale
costumi: Maria
Pascale
musiche originali: Mirko
Lodedo
cura del movimento:
Valentina Elia
consulenza artistica:
Giovanni Guarino
aiuto regia: Antonella
Ruggiero
assistente di produzione: Jlenia Mancino
tecnico luci: Vito
Marra / Walter Mirabile
DOVE e QUANDO
CENTRALE PRENESTE TEATRO - Roma
22 gennaio 2023,
dalle 16.30
Crest (Taranto)
presenta
Come il brutto anatroccolo
da H. Christian Andersen
testo e regia Sandra Novellino e Delia De Marco
Delia De Marco, Cinzia Greco, Giuseppe Marzio, Andrea Santoro
scenotecnica e luci: Michelangelo Campanale
CENTRALE PRENESTE TEATRO - Roma
Arriva da Taranto il prossimo spettacolo in programma per la rassegna Infanzie e adolescenze in gioco 2022-23 a Centrale Preneste Teatro (Via Alberto da Giussano, 58): domenica 22 gennaio alle ore 16.30 la Compagnia Crest è in scena con "Come il brutto anatroccolo". Il testo e la regia sono di Sandra Novellino e Delia De Marco, sulla scena ci sonoDelia De Marco, Cinzia Greco, Giuseppe Marzio e Andrea Santoro.
Foto: ph Gemma Rossi
ALTRE INFORMAZIONI
Adatto dai 4 anni.
Il costo del biglietto è per tutti di 6 euro.
Acquisto esclusivamente on-line su www.centraleprenesteteatro.it/calendario-eventi o in biglietteria il giorno dello spettacolo
dalle ore 16.00 previa disponibilità dei posti
Via Alberto da Giussano, 58 - Roma
Prenotazione obbligatoria
Info: 06 27801063
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SGUARDO
FUORI PORTA
TEATRO
NOVITÁ
TITOLO
Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque
a cura di Tiziano Panconi
DOVE e QUANDO
PALAZZO MAZZETTI - Asti
Dal 26 novembre al 10 aprile 2022
Adatto dai 4 anni.
Il costo del biglietto è per tutti di 6 euro.
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Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque
a cura di Tiziano Panconi
PALAZZO MAZZETTI - Asti
La Belle Époque, i salotti, le nobildonne e la moda: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria.
Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile.
Dal 26 novembre 2022 al 10 aprile 2023 Giovanni Boldini, uno degli artisti italiani più amati di ogni tempo, viene celebrato con una grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti.
Dopo i successi delle mostre Chagall. Colore e magia, Monet e gli impressionisti in Normandia, I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, la collaborazione tra Fondazione Asti Musei e Arthemisia continua a richiamare folle di visitatori ad Asti.
Il nuovo progetto, a cura di Tiziano Panconi, è dedicato al genio indiscusso di Boldini.
80 magnifiche opere - tra cui Signora bionda in abito da sera (1889 ca.), La signora in rosa (1916), Busto di giovane sdraiata (1912 ca.) e La camicetta di voile (1906 ca.) - sono protagoniste di una narrazione cronologica e tematica al tempo stesso.
L’esposizione presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con unicità la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca.
Una mostra che pone l’accento sulla capacità dell’artista di psicoanalizzare i suoi soggetti, le sue “divine”, facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porle le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima.
Farsi ritrarre da Boldini significava svestire i panni dell’aristocratica superbia di cui era munificamente dotata ogni gran dama degna del proprio blasone. Occorreva stare al gioco e accettarne le provocazioni, rispondendo a tono alle premeditate insolenze ma, infine, concedersi, anche solo mentalmente, facendo cadere il muro ideologico dell’alterigia, oltre il quale si celavano profonde fragilità.
Egli coglieva al volo l’attimo fuggente, quel momento unico in cui un’occhiata più sincera rivelava lo stato d’animo e la mimica del corpo si faceva più espressiva, l’istante in divenire fra un’azione e l’altra, quando la forza motoria di un gesto si esauriva, rigenerandosi prontamente in quello successivo.
Negli anni della maturità e poi della senilità, le lunghe e vorticose pennellate, impresse come energiche sciabolate di colore, rimodellavano in senso dinamico i corpi delle sue “divine” creature e il suo stile, a un tempo classico e moderno, costituiva la miglior risposta alle vocazioni estetiste e progressiste manifestate dagli alti ceti sociali.
La mostra Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque, con il contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, con il patrocinio della Provincia di Asti e vede come sponsor il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.
Catalogo edito da Skira.
Corso Vittorio Alfieri, 357
www.museidiasti.com
info@fondazioneastimusei.it
prenotazioni@fondazioneastimusei.it
ORARI
Martedì – domenica 10.00/19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Lunedì chiuso
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ANTICIPAZIONI…
TEATRO
FOCUS
STORIA DI UN UOMO MAGRO
liberamente
tratto da LA GHIANDA È UNA CILIEGIA di Giacomo Mameli
scritto, diretto e interpretato da Paolo
Floris
TEATRO VILLA LAZZARONI - Roma
29 gennaio 2023, ore 17.30
Sarà
in scena domenica 29gennaio alTeatro di Villa Lazzaroni lo spettacolo
STORIA DI UN UOMO MAGRO scritto,
diretto e interpretato da Paolo Floris e
liberamente tratto da LA GHIANDA È UNA CILIEGIA di Giacomo Mameli.
Storia di un
uomo magroracconta
le vicende di Vittorio Palmas,
contadino sardo e soldato reduce dalla seconda guerra mondiale. Vittorio è un
uomo magro. Magro ma non troppo magro per imbracciare un fucile e partire per
fare la guerra; non troppo magro per lavorare, da schiavo, in una fabbrica tedesca;
magro, ma non troppo magro, perché la sua storia finisca nel forno crematorio
di un campo di concentramento. Resterà vivo per due chili.
Tratto dal romanzo La ghianda è una ciliegia, il racconto
di Paolo Floris, frutto del suo incontro con Ascanio Celestini e Giacomo
Mameli, riporta alla lucei ricordi di Vittorio. Con una narrazione leggera, che
non risparmia gli orrori del nazi-fascismo, la vita del soldato sardo diventa,
sul palco, il simbolo di tanti uomini comuni che la violenza della guerra ha trasformato
in eroi. La memoria rimane se viene raccontata: così ha fatto Vittorio Palmas,
così ha fatto Giacomo Mameliattraverso il suo libro e così ha fatto, tramite il
palcoscenico, Paolo Floris.
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liberamente tratto da LA GHIANDA È UNA CILIEGIA di Giacomo Mameli
scritto, diretto e interpretato da Paolo Floris
29 gennaio 2023, ore 17.30
Storia di un uomo magroracconta le vicende di Vittorio Palmas, contadino sardo e soldato reduce dalla seconda guerra mondiale. Vittorio è un uomo magro. Magro ma non troppo magro per imbracciare un fucile e partire per fare la guerra; non troppo magro per lavorare, da schiavo, in una fabbrica tedesca; magro, ma non troppo magro, perché la sua storia finisca nel forno crematorio di un campo di concentramento. Resterà vivo per due chili.
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