Come sempre, di settimana in settimana, vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Ricordate che i suggerimenti di Kirolandia sono doppi, non solo sul blog... per altri interessanti eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter e Linkedin.
Ancora di più, triplichiamo... collegatevi sempre alla nostra trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" sulla webradio Radio Godot, ogni mercoledì tra le 19.15 e le 20.15 abbondanti, verrà svelato il KIROEVENTO DA SOGNO della settimana, un'altra importante segnalazione per completare le vostre scelte.
Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroeventodasogno e scoprirete tutti gli appuntamenti per le vostre serate, scelti con cura dai Kiri di KIROLANDIA® !!!
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ROMA -
TEATRO
DEBUTTANO
"Vetri
rotti"
di Arthur
Miller
traduzione Masolino D’Amico
con Elena Sofia Ricci, Maurizio Donadoni, David Coco
con Elena Sofia Ricci, Maurizio Donadoni, David Coco
e con Elisabetta
Arosio, Alessandro Cremona, Serena Amalia Mazzone
Scena Andrea Taddei
Costumi Barbara Bessi
Luci Gaetano La Mela
Musiche Stefano
Mainetti
Regia Armando
Pugliese
Produzione ErreTiTeatro30
Produzione ErreTiTeatro30
TEATRO
Eliseo - Roma
dal 4 al 16 febbraio 2020 , orario
spettacoli: martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00, mercoledì e
domenica ore 17.00, sabato 8
febbraio doppio spettacolo ore 16.00 e ore 20.00
La prima ufficiale di
‘Broken Glass’ ha avuto luogo al Long Wharf Theatre di New Haven il 1° Marzo
1994. L'edizione italiana ha debuttato a Bologna il 28 febbraio 1995, per la
regia di Mario Missiroli,
con Valeria Moriconi
nella parte di Sylvia Gellburg
Brooklyn, novembre 1938. Sylvia Gellburg, ebrea, casalinga,
viene improvvisamente colpita da un’inspiegabile paralisi agli arti inferiori.
Il medico, Herry Hyman, suo coetaneo e conoscente, è convinto della natura
psicosomatica del male e, al tempo stesso, è sentimentalmente attratto dalla
donna, mentre il marito di Sylvia, Phillip, non riesce ad accettare quanto sta
accadendo. Ben presto emerge che Sylvia è ossessionata dalle notizie delle
persecuzioni contro gli ebrei in Germania. Sono gli echi della Kristallnacht,
ma forse l’angoscia della protagonista per quegli avvenimenti si somma ad altre
fonti di frustrazione ed inquietudine… Miller, trattando il tema immenso
dell’Olocausto, torna pacatamente indietro alla ricerca delle proprie
percezioni e sensazioni di allora, ambientando questa sua nuova commedia in una
Brooklyn isolata e provinciale, soddisfatta della propria mediocrità.
Dopo aver a lungo cercato una chiave
interpretativa del testo di Arthur Miller mi sono risolto a farmi guidare dal
titolo con cui l’autore ha voluto chiamare questo dramma.
Il collegamento più vistoso è quello con la Notte dei cristalli, nome dato dagli
stessi nazisti ai tremendi pogrom da loro condotti in Germania, e non solo, nel
novembre del 1938, ma il richiamo del titolo è sicuramente riferito anche al
progressivo incrinarsi del rapporto matrimoniale dei protagonisti, così come
viene fatto di pensare al rituale della rottura del bicchiere nel matrimonio
ebraico in memoria della distruzione del tempio di Gerusalemme.
Da questi spunti sono emerse e si sono
moltiplicate le possibili interpretazioni.
Riflettendo sul fatto che
Miller scrisse Vetri Rotti quando aveva settantotto anni mi sono
spiegato il motivo per cui questo testo rivela una visione molto complessa
dell'identità ebraica, con una tessitura interlocutoria, priva di tesi univoche
o certezze o dogmi perché illuminata dalla saggia prospettiva dell'età avanzata
dell'autore e dalla sua personale lunga esperienza.
La fluidità di questa posizione ha comportato per
regia ed interpreti la necessità di assecondare e far vivere ogni 'frammento'
di ciascun personaggio accettandone ambiguità e contraddizioni come un riflesso
fedele della realtà.
Ecco perché le undici scene che si susseguono
senza soluzione di continuità ci hanno suggerito di intraprendere la strada di
una sorta di montaggio cinematografico, come se il testo fosse il frutto di una
sceneggiatura più che di un percorso di drammaturgia teatrale. Mentre la riflessione storicizzata sui
drammatici eventi di quegli anni, lontani geograficamente ma intimamente
vissuti come vicinissimi fa da sfondo imprescindibile alla vicenda umana dei
personaggi, l’interrogativo sull’identità ebraica e sull’antisemitismo continua
per Miller ad essere il fulcro della sua indagine che ci comunica
magistralmente e che ci obbliga a riflettere perché ci coinvolge nel profondo.
Armando Pugliese
Foto di Mario D’Angelo
Foto di Mario D’Angelo
Premio Flaiano 2018 a Elena Sofia
Ricci per l’interpretazione
Durata: 2 ore più intervallo
Costo: Biglietto da 15 € a 35 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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Corte Arcana Isola Trovata - Teatro ABC
Catania
ATA Carlentini
presentano
GIULIO CORSO
“LIOLÀ”
Di Luigi Pirandello
con
la partecipazione di ENRICO GUARNERI (Zio Simone)
e
con Roberta Giarrusso (Tuzza)
Alessandra Ferrara (Mita)
Margherita Patti (Zia Gesa) Alessandra Falci (La Moscardina)
Sara Baccarini (Luzza) Giorgia
Ferrara (Ciuzza) Federica Breci (Nela)
Con Nadia Perciabosco nel ruolo di Zia
Ninfa
E con la partecipazione di Anna Malvica (Zia
Croce)
scene
e costumi Carlo De Marino
musiche
Mario D'Alessandro e Roberto Procaccini
regia
FRANCESCO BELLOMO
TEATRO QUIRINO - Roma
dal 4 al 16 febbraio, ORARI
SPETTACOLI da martedì a
sabato ore 21.00, domenica ore 17.00, giovedì 6 febbraio giovedì 13 febbraio
ore 17.00, mercoledì 12 febbraio ore 19.00, sabato 15 febbraio ore 17.00 e ore
21.00
NOTE DI REGIA
Liolà
è una commedia d’ambiente siciliano che trae spunto dal quarto capitolo del “Fu Mattia Pascal” e dalla novella “La mosca”. In questa edizione, abbiamo scelto di
collocare il periodo storico a cavallo dei primi anni ’40, mentre il contesto
scenografico ci riporta al borgo marinaro di Porto Empedocle, con le
costruzioni di un bianco accecante che le incastona perfettamente nel paesaggio
della scala dei Turchi, adiacente la casa natia di Pirandello. Questo
espediente consente una ricollocazione oltre che di luogo, anche del modo di
esprimersi, infatti gli anziani parleranno con cadenze dialettali più
accentuate rispetto al linguaggio italianizzato dei giovani. La revisione
riguarda anche le caratteristiche dei personaggi: Liolà un don Giovanni senza
morale, che con il suo comportamento, scombussola l’apparentemente morigerata
società in cui si muove. Zio Simone Palumbo diventa
un commerciante di zolfo che governa le attività economiche del borgo, tentando
di camuffare con le ricchezze, la sua impotenza. Accanto a lui, si muove uno
spaccato di società dove attraverso intrighi, vendette incrociate, domina la
brama di benessere materiale, che pervade gli altri personaggi. In particolare
la Zia Croce e sua nipote Tuzza ma dalla quale non è immune la stessa Mita, che
ha accettato spronata da sua Zia Gesa, di sposare il ricco Zio Simone per
acquisire una solida posizione sociale. Se è vero che la gioia di
vivere, la spensieratezza della commedia, prevalgono su qualsiasi tipo di
complicazione intellettualistica, qui Liolà, il
trasgressore delle regole, è l’unico personaggio positivo, mentre gli altri
sono interessati, egoisti e gretti. Ma un senso di giustizia lo induce a
infrangere le regole della moralità comune, spontaneamente senza rendersene
conto. Questa commedia fa ridere ma non è gioconda, è allegra con cattiveria a
spese di tutti. Nel testo, si sente
sempre la presenza di un ingegno creatore, che ha quasi la tristezza dell’opera
che immagina e una superiore ironica pietà dei personaggi, che fa ridere. Come
disse Antonio Gramsci “Liolà è il
prodotto migliore dell'energia letteraria di Luigi Pirandello, è una commedia
che si riattacca ai drammi satireschi della Grecia antica, Mattia Pascal, il
melanconico essere moderno, vi diventa Liolà, l'uomo della vita pagana, pieno
di robustezza morale”.
Francesco Bellomo
Durata: Lo
spettacolo ha una durata di due ore compreso intervallo
Costo: Biglietti dal lun al
ven platea interi € 30 ridotti € 27 - I balconata interi €
24 ridotti € 22 - II balconata interi € 19 ridotti € 17 - galleria
interi € 13 ridotti € 12 / Biglietti sab. sera e
dom platea interi € 34 ridotti € 31 - I balconata interi €
28 ridotti € 25 - II balconata interi € 23 ridotti € 21 - galleria
interi € 17 ridotti € 15
Informazioni: botteghino 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini, 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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Le Brugole &Co.
presenta
"CHE COSA BEVEVA JANIS JOPLIN?"
di Magdalena Barile
diretto e interpretato da:
ROBERTA LIDIA DE STEFANO e FLAVIA RIPA
e
con la supervisione artistica di Mila
Vanzini
Con
il sostegno de "Il
Lavoratorio" di Firenze, di Andrea Macaluso e "ARGELAB" di Milano
DESIGNER
ROSSANA CORO | COSTUMI BARBARA BESSI | FOTO JO FENZ
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 7 al 9 febbraio 2020 , orario: serali ore 21.00, pomeridiane ore 17.00
In
Via Giulia il tributo al carisma di Janis Joplin, indimenticata blueswoman tra
talento e autodistruzione
Nel
fine settimana che va da venerdì 7 fino
a domenica 9 febbraio 2020, l'OFF/OFF Theatre accoglie in Via Giulia
la pluripremiata compagnia milanese Le
Brugole &Co., pronta a portare in scena lo spettacolo-tributo all'immensa blueswoman
Janis Joplin, ricordata dalle
attrici Roberta Lidia De Stefano e Flavia Ripa nel recital "Che
cosa beveva Janis Joplin?", di Magdalene Barile, realizzato con la supervisione artistica di Mila Vanzini. Un tributo al carisma di una delle artiste la cui incredibile voce è
da considerare tra i simboli di un'intera generazione. Un viaggio a ritroso alla scoperta di figure in bilico tra talento e autodistruzione, che con la loro morte
sono entrate a far parte di una sorta di club
formato che negli anni ha accolto da Janis
Joplin a Bessie Smith, da Billie Holiday a Nina Simone.
C’è
come una linea ereditaria di sorellanza, carisma e autodistruzione che unisce
le grandi blueswomen dal secolo
scorso a oggi. Primedonne magnetiche e violente, da Bessie Smith a Janis
Joplin, passando per Billie Holiday e
Nina Simone, le regine della voce hanno conquistato il loro pubblico con il
mistero delle loro ugole capaci di incantesimi che possono salvare o maledire.
Moderne baccanti, alcolizzate, sensuali, brutali, hanno cantato con il
linguaggio schietto e poetico nato fra gli schiavi dei campi di cotone gli
aspetti più tragici dell’esistenza senza mai cadere nel sentimentalismo. "Che cosa Beveva Janis Joplin?" è una creatura ibrida, evento live fra musica e parola, che racconta la storia di Ma’, blueswoman dalla vita movimentata che
dopo un’onorevole carriera decide di tornare al punto di partenza, casa sua,
per chiudere i conti con un passato di violenze e soprusi. Il blues è stato il grande dono che le ha permesso di prendere il volo,
ma è lo stesso blues, spirito indomabile, a chiedere per sé tributi di eccessi
e sofferenze. Se la santità e l’autodistruzione siano o no le condizioni
imprescindibili per una grande voce, è il terreno del conflitto con l’altro personaggio della pièce/concerto,
Pi, una talentuosa e introversa musicista che si trova per la prima volta a
suonare con Ma’. Le due si
fronteggeranno a colpi di microfono fra vecchi standard, fraseggi e cazzotti,
come nella migliore tradizione del blues. "Che cosa beveva Janis Joplin?" è un
travolgente omaggio alle regine del blues.
Costo: Biglietto intero 25
€ - ridotto 18 € - Ridotto
Under35 15€;
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni: 06
89239515 - info@off-offtheatre.com
Siti di
riferimento: www.off-offtheatre.com
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PROSEGUONO...
Tehauana Sals
presenta
"IMPARARE AD AMARSI"
di Pierre Palmade
e Muriel Robin
con Pino
Insegno e Alessia Navarro
regia Siddhartha
Prestinari
musiche originali
Bungaro e Antonio Fresa
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 29 gennaio
al 16 febbraio 2020, orario dal martedì al
venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore
17.00.
Sarà
in scena al Teatro della Cometa dal 29 gennaio al 16 febbraio IMPARARE AD
AMARSI di Pierre Palmade e Muriel Robin, con Pino Insegno e
Alessia Navarro, regia di Siddhartha
Prestinari. Musiche originali Bungaro e Antonio Fresa.
“Imparare
ad amarsi” è una storia d’amore come tante. Un matrimonio, un divorzio, un
rincorrersi di dubbi, mancanze e rancori. Poi la vita che riprende colore con
nuovi amori, nuove promesse e rinnovati “per sempre”. Poi, forse, un
riavvicinamento, perché, come dicono i saggi, talvolta bisogna perdersi per
ritrovarsi. La forza di questo testo, che ha registrato per anni il tutto
esaurito in Francia e ha ottenuto grande successo anche in Italia, è
l’originalità della struttura: sembra ispirato a Le Sedie di Ionesco, in cui
gli attori interagiscono con decine di altri personaggi invisibili ma reali,
creando sublimi siparietti. I dialoghi ficcanti, divertenti, intrisi di grande
ironia danno un ritmo musicale al racconto e ci si ritrova a ridere dell’amore,
a ridere di noi stessi, ma soprattutto ci si ritrova con la voglia di
innamorarsi ancora, perché l’amore... non c’è storia, ti acchiappa, ti
stordisce e vince sempre.
Durata: 75
minuti
Costo: Biglietti Platea 25 €, prima
galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via
del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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"Le braci"
Dall’opera di Sándor Márai
Adattamento Fulvio
Calise
Drammaturgia e regia Laura Angiulli
Con Renato
Carpentieri, Stefano Jotti
Scene Rosario Squillace
Disegno luci Cesare Accetta
Produzione Il Teatro
coop. produzioni Galleria Toledo
TEATRO PICCOLO ELISEO
dal 23 gennaio al 9 febbraio 2020 , orario martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore
17.00
Quando il
destino, sotto qualsiasi forma, si rivolge direttamente alla nostra
individualità, quasi chiamandoci per nome, in fondo all'angoscia e alla paura
esiste sempre una specie di attrazione, perché l'uomo non vuole soltanto
vivere, vuole anche conoscere fino in fondo e accettare il proprio destino, a
costo di esporsi al pericolo e alla distruzione...
Vi è un segmento letterario che riflette sul senso della vita, sul destino
e sull’incomunicabilità tra gli individui, temi che animano la letteratura
europea tardo ottocentesca e si estendono fino agli albori del secondo
conflitto mondiale e oltre. Dai Fratelli Karamazov di
Fëdor Dostoevskij, all’uomo della folla, il flâneur del
simbolista Charles Baudelaire, alcuni autori di grande raffinatezza
intellettuale quali August Strindberg, Thomas Stearns Eliot, Jean-Paul Sartre, ma anche Walter
Benjamin, James Joyce, David
Herbert Lawrence, Ferdinand Céline, Franz Kafka, Luigi Pirandello e altri ancora - ciascuno
a proprio modo e in una visione critica spesso ferale - elaborano il sentimento
di deumanizzazione della società moderna dando forma a un vasto contenitore
letterario dai confini incerti, che si definisce con il termine
Esistenzialismo, in cui molti temi dei movimenti modernista e crepuscolare
possono essere inscritti. A questo ambito appartiene l’idea dell’uomo
attraversato da un profondo senso di alienazione e solitudine, testimone di un
mondo al suo declino, diviso tra passato idealizzato e presente moderno e
disumano.
Il passaggio d’epoca segnato dalla Prima Guerra Mondiale è il luogo
temporale in cui l’ungherese Sándor Márai colloca il nucleo
retrospettivo del romanzo Le Braci - Le candele
bruciano fino in fondo, il titolo originale pubblicato nel
1942 -, un testo legato con filo rosso alla grande tradizione romanzesca,
che assieme guarda alla crisi dei grandi miti della società occidentale ed
al transito in un “nuovo mondo”, rovente e mefitico inferno tropicale da cui fa
ritorno il personaggio Konrad dopo una disonorevole fuga durata quarant’anni.
Fredda e assillante invece l’attesa per il generale Henrik, che attende il
giorno della rivalsa immerso in un tempo sospeso fino ad un mattino del 1940,
quando riceve l’improvviso annuncio della sua visita.
Nei personaggi de Le Braci, le attitudini dei due caratteri
opposti legati da antica amicizia - onore, orgoglio e disciplina
nella socialità per il soldato Henrik, melancolico temperamento artistico da
poeta per il fuggitivo Konrad - rispecchiano valori decaduti tardo
ottocenteschi. La questione di fondo qui posta è puramente etica, umana,
dove l’elemento destabilizzante della ragione risulta essere la passione
contenuta nel desiderio. Bisogna essere coerenti con sé stessi o rispettosi
degli altri? Il senso della vita risiede nel legame d'amore che ci unisce a
qualcuno. Il disincanto della risposta rende impossibile il rimarginarsi delle
ferite. Ma permette di morire pacificati.
Si può e soprattutto si deve restare fedeli alla passione che ci possiede,
anche se questo significa distruggere la propria felicità e quella degli altri?
Perché me lo chiedi? Sai che è così". (da Le Braci)
Sándor Márai e il senso della vita di Lavinia D’Elia
Due uomini alla resa dei conti. Henrik, un anziano militare. Konrad, il suo
migliore amico. Due voci risuonano dagli abissi dei loro destini di solitudine.
Sono le braci dell’incendio di un mondo che non esiste più; braci non ancora
ridotte in cenere, covate sotto i carboni consunti dell’esistenza trascorsa.
Sopravvissuti al loro tempo, sono entrambi tenacemente rimasti vivi resistendo
stoicamente in una bolla d’attesa, lunghissima, diretta solo al momento
cruciale del loro rendez-vous. Vanitas e ricordi sono fumi di ciò che resta dei
grandi sentimenti ottocenteschi, idealizzazione dei “legami di parentela
spirituale” traditi, ora riposti nelle morte proiezioni dei fantasmi delle loro
vite trascorse. L’incomunicabilità si traveste da orgoglio. Brucia il diario di
Krisztina, moglie e amante, o del tradimento del principio d’onore. Cosa ne è
stato dunque dell’umanità del singolo, di quella età dell’oro anteriore alla
Grande Guerra che ne ha segnato la battuta d’arresto, quando la dignità rendeva
uomini e la passione ne alimentava i sentimenti? Come candela, la vita deve bruciare
fino in fondo. La forza d’immaginazione della morte, in opposizione alla
vendetta che tiene in vita, è più poderosa dello stesso vivere, una conclusione
non evitata, né cercata, tra coraggiosa attesa e paura del vero, indicibile e
umano. Scrive Sandor Márai: due persone non possono
incontrarsi neanche un giorno prima di quando saranno mature per il loro
incontro.
Foto
di Cesare Accetta
Durata: 1 ora
Costo: Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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MAGIA
"SUPERMAGIC ILLUSIONI"
Festival
Internazionale della Magia 17ª edizione
con
Den Den (Giappone) Migliore Manipolatore
Magus Utopia (Olanda) Campione del mondo grandi illusioni
Den Den (Giappone) Migliore Manipolatore
Magus Utopia (Olanda) Campione del mondo grandi illusioni
Tuttilifamili
(Spagna) Migliore Numero Magia Comica
Marko Karvo
(Finlandia) Campione del mondo magia generale
Raffaele Scircoli
(Italia) Mentalista
Rudy Coby (Stati Uniti) Magia Bizzarra
Rudy Coby (Stati Uniti) Magia Bizzarra
Paolo Carta (Italia)
Migliore Illusionista
con la
tradizionale partecipazione di Remo Pannain
e il debutto di Matteo Fraziano
e il debutto di Matteo Fraziano
Direzione
Artistica e testi Remo Pannain
TEATRO OLIMPICO - Roma
dal 30 gennaio al 9 febbraio 2020 , o Tutti i giorni alle
ore 21.00, Sabato ore 16.30 e 21.00, Domenica ore 15.00 e 18.30
Torna l’imperdibile appuntamento
con Supermagic, lo spettacolo di varietà magico più grande d’Europa,
giunto alla 17ª edizione.
Dal 30 gennaio al 9 febbraio al Teatro
Olimpico di Roma, i migliori illusionisti e prestigiatori
provenienti da tutto il mondo si esibiranno in un nuovo
imperdibile spettacolo: “Supermagic Illusioni”.
Un’esperienza di pura magia dove le
illusioni si trasformano in realtà: incredibili apparizioni, trasformazioni
ed effetti magici mai visti prima in Italia. Un’occasione unica per
sognare e divertirsi con la grande magia dal vivo.
I migliori illusionisti, prestigiatori,
mentalisti, grandi talenti e campioni internazionali, insieme sullo
stesso palco per la prima volta in Italia, incorniciati da una scenografia
mozzafiato e da una coinvolgente atmosfera d’incanto e di mistero.
8 stelle internazionali della magia, un
nuovissimo cast di oltre 20 artisti, 2 ore di intrattenimento per
sorprendere, divertire e far sognare ad occhi aperti gli adulti, ma anche i
bambini.
Quest’anno per la prima volta con la musica suonata dal vivo.
Quest’anno per la prima volta con la musica suonata dal vivo.
DEN DEN è un eccellente
manipolatore giapponese, maestro di questa difficile arte. Vincitore di
numerosi riconoscimenti non solo in Giappone, è stato recentemente premiato con
la "Medaglia d’oro d’onore" della Society of American Magicians, il
più prestigioso riconoscimento magico, ricevuto da un solo altro manipolatore
prima di lui. Den Den ha iniziato ad interessarsi di magia a 7 anni e da quel
momento non ha mai spesso di stupire e di emozionare il suo pubblico, con i
suoi effetti innovativi e straordinari. Un perfetto equilibrio tra eccellenze
tecnica ed artistica, in un’esibizione di poesia magica.
MAGUS UTOPIA è un originale
illusionista campione del mondo di magia, vincitore nella categoria
"grandi illusioni”, e un talentoso artista. Insieme hanno fuso l’arte
dell'illusione e del racconto per creare “Nightmare”, un numero pluripremiato
presentato nei più grandi show di tutti i continenti. La loro esibizione è
spesso descritta come una fusione tra il “Cirque du Soleil” e "Freddy
Krueger", è come assistere ad un film dal vivo, ad un momento incredibile,
tra surrealtà, personaggi bizzarri ed effetti magici mai visti prima.
RUDY COBY è un originale e bizzarro illusionista americano, stella di Las Vegas conosciuto anche con il nome di “Labman”. Si esibisce in un numero insolito e ricco di meraviglia, portando sul palco un personaggio che sembra uscito dai fumetti: un inventore che dà vita ad incredibili esperimenti. Ideatore e protagonista di diversi show televisivi originali, ha collaborato anche con grandi nomi della musica internazionale come Marilyn Manson. Originalità e surrealtà si fondono per lasciare spazio allo scienziato più bizzarro del mondo.
TUTTILIFAMILI sono due
brillanti artisti e originali prestigiatori spagnoli. Hanno ottenuto numerosi
riconoscimenti, trai quali il premio nella categoria "Magia Comica"
all'ultimo campionato del mondo FISM 2018, e il premio per il "Numero più
originale” all’ultimo campionato Europeo di Magia. Si esibiranno nel racconto
di una tenera e divertente storia d’amore tra un’anziana signora ed il suo
divano. Tutto diventa magico, emozionante e surreale nel momento in cui il
divano prende vita, evocando ricordi ed emozioni e catturando l’essenza magica
dei momenti condivisi.
RAFFAELE SCIRCOLI è un enigmatico
mentalista italiano, tra i più apprezzati al mondo nel campo
dell’illusionismo occulto e psicologico. Vincitore del noto talent americano di
magia “Penn & Teller: Fool Us”, si esibisce in un numero innovativo e
misterioso. Utilizzando un insieme di tecniche mentali, ipnosi e pratiche
energetiche insite nello yoga, leggerà la mente del pubblico, controllandone i
pensieri e i movimenti. Un’illusione ricca di stimoli percettivi, di psicologia
e di vera Magia.
MARKO KARVO è uno
straordinario prestigiatore finlandese, campione del mondo nella categoria
“Magia generale”. Si è esibito nei più grandi e prestigiosi varietà di tutto il
mondo, facendo emozionare milioni di spettatori con le sue impossibili
apparizioni di colombe e splendidi pappagalli. Dopo lo straordinario successo
nello spettacolo del 2013 ha scelto di terminare la sua carriera a Supermagic
con il numero che lo ha reso famoso insieme ai suoi amici alati. L'ultima
occasione per ammirare dal vivo un Maestro di meraviglia e magica eleganza.
PAOLO CARTA è un eclettico e
brillante artista ed illusionista italiano. Direttore artistico di parchi
divertimenti e musical come Mary Poppins, ha ricevuto premi e riconoscimenti
per il suo contributo nel mondo dello spettacolo. Dopo il successo dello scorso
anno torna a Supermagic con un nuovo numero carico di energia e mistero
presentando le sue nuove e originali creazioni, un viaggio nel tempo in
un'atmosfera di stupore tra innovativi effetti magici e straordinarie illusioni.
REMO PANNAIN E’ un noto
avvocato penalista romano e svolge a tempo pieno la professione forense
seguendo la tradizione della sua famiglia. Appassionato da sempre di
prestigiazione, si è esibito nei più famosi congressi dei prestigiatori in
Italia e all’estero anche vincendo premi internazionali e dove ha più volte
tenuto conferenze tecniche estremamente innovative. Vanta numerose
pubblicazioni sulle più esclusive riviste internazionali del settore. E’
l’ideatore di Supermagic ed è presente, con un “cammeo”, in tutte le edizioni.
Ha condotto, da padrone di casa, la decima edizione dell’evento. Anche a
Supermagic 2018 presenterà una nuova “magia“ coinvolgente, sorprendente e
innovativa.
“Ogni anno una nuova sfida: portare a
Roma i migliori artisti del mondo del momento, i più grandi nomi della magia
internazionale per continuare a veder brillare gli occhi del nostro pubblico”
Parla così Remo Pannain, ideatore
di Supermagic.
Nel corso delle 16 precedenti edizioni,
ha ospitato 92 artisti applauditi da oltre 200.000 spettatori.
Supermagic è lo spettacolo magico con più infruttuosi tentativi di imitazione.
L’Oscar della Magia
Supermagic si è aggiudicato il
riconoscimento come “Migliore spettacolo di magia” assegnato dalla
“Fédération Internationale des Sociétés Magiques”, essendo l’unico spettacolo
di magia dal vivo in Italia che offre ogni anno l’eccellenza dei prestigiatori
e illusionisti premiati al campionato mondiale delle arti magiche o che hanno
ottenuto importanti riconoscimenti internazionali.
Costi: Biglietti
da 24 € a 104 €
Indirizzo: Piazza Gentile da Fabriano, 17 - Roma
Sito di
riferimento teatro:
www.teatroolimpico.it
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TEATRO
RAGAZZI
DEBUTTANO
"LE
AVVENTURE DEL PICCOLO PRINCIPE"
Di
e Con: BENEDETTA NICOLETTI e ANDREA PUGLISI
7
febbraio ore 18.00 e 8 febbraio 2019 ore
17.00
Andrea Puglisi: vincitore del
"Premio Miglior Attore di InCorto Teatrale - 2018" e 2do classificato
"Premio speciale del Pubblico" a InCorti da Artemia 2019 e 2do
classificato "Miglior Spettacolo" a InCorti da Artemia 2019.
"...Gli adulti da soli non
capiscono niente, ed è stancante per i bambini dover sempre spiegare
tutto.”
Antoine de Saint-Exupéry
Antoine de Saint-Exupéry
Sinossi
Il Piccolo Principe è l'opera più conosciuta di Antoine de Saint-Exupéry. È un racconto molto poetico che, nella forma di un'opera letteraria per ragazzi, affronta temi come il senso della vita e il significato dell'amore e dell'amicizia. Il piccolo Principe incontra diversi personaggi su diversi pianeti e ognuno di questi bizzarri individui lascia il piccolo principe stupito e sconcertato dalla stranezza dei “grandi”. Ognuno di questi incontri può essere interpretato come un'allegoria o uno stereotipo della società moderna e contemporanea. È stato tradotto in trecento lingue e dialetti. Lo spettacolo teatrale “Il piccolo Principe” è una riscrittura teatrale operata da Andrea Puglisi e Benedetta Nicoletti e ripercorrerà le fasi salienti del racconto di A. de Saint-Exupéry. Nella riscrittura teatrale sono presenti le figure del principe, dell’aviatore, del Re, dell’uomo d’affari, del vanitoso, del serpente, della volpe e della rosa.
Il Piccolo Principe è l'opera più conosciuta di Antoine de Saint-Exupéry. È un racconto molto poetico che, nella forma di un'opera letteraria per ragazzi, affronta temi come il senso della vita e il significato dell'amore e dell'amicizia. Il piccolo Principe incontra diversi personaggi su diversi pianeti e ognuno di questi bizzarri individui lascia il piccolo principe stupito e sconcertato dalla stranezza dei “grandi”. Ognuno di questi incontri può essere interpretato come un'allegoria o uno stereotipo della società moderna e contemporanea. È stato tradotto in trecento lingue e dialetti. Lo spettacolo teatrale “Il piccolo Principe” è una riscrittura teatrale operata da Andrea Puglisi e Benedetta Nicoletti e ripercorrerà le fasi salienti del racconto di A. de Saint-Exupéry. Nella riscrittura teatrale sono presenti le figure del principe, dell’aviatore, del Re, dell’uomo d’affari, del vanitoso, del serpente, della volpe e della rosa.
Costo: Vedi sito
Età
consigliata: da
3 a 100 anni
Kirolandia - Media partner del Teatro
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407 anche sms - si prega di arrivare 15 minuti in anticipo
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407 anche sms - si prega di arrivare 15 minuti in anticipo
Indirizzo: Via Amilcare
Cucchini, 38 - Roma
Sito di
riferimento centro: www.centroculturaleartemia.it
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Sezione Basilica Bimbi
"CHI ME L’HA FATTA IN TESTA? "
Compagnia Afrodita - Associazione Seven Cults
Dal libro di Werner Holzwarth e Wolf Erlbruch
con
Claudia Della Seta, Sofia Diaz e Daniela Giovanetti
BASILICABIMBI in collaborazione con Associazione
Culturale Terre Vivaci
Direzione Artistica Adriana Migliucci
Direzione Artistica Adriana Migliucci
Teatro Basilica -
Roma
8 Febbraio, ore 16.30
Sarà in
scena al Teatro Basilica, l’ 8 Febbraio ore 16,30 – per la sezione
Basilica Bimbi – lo spettacolo CHI ME L’HA FATTA IN TESTA? dal libro
di Werner
Holzwarth e Wolf Erlbruch, con Claudia Della Seta, Sofia
Diaz e Daniela Giovanetti.
Ad una talpa graziosa ma decisamente miope accade un
piccolo incidente: qualcuno le ha fatto la cacca in testa! Ma chi è il
colpevole?
Per scoprirlo, la Talpa dovrà svolgere approfondite indagini tra
tutti gli animali con grande delizia di bambini e adulti.
Uno spassoso spettacolo di indagini bestiali per la delizia di
piccoli e grandi!
Una divertente opportunità per scoprire insieme il valore della
diversità, pluralità e curiosità
Una proposta di teatro di qualità per l’infanzia, che saprà
meravigliare anche genitori e nonni, per vivere insieme appassionanti storie
che aiutano a conoscere se stessi e il mondo. Da novembre a maggio un
viaggio tra creative rielaborazioni di favole molto amate, strampalate
avventure natalizie, occasioni per sfidare alcuni problemi della realtà, e
tante risate in compagnia di travolgenti personaggi.
#BasilicaBimbi
vuole distinguersi dal panorama romano di teatro per l’infanzia con 11
spettacoli che si propongono di far riflettere, divertire e meravigliare
insieme piccoli e grandi, condividendo il piacere di sentirsi parte integrante
dei progetti artistici a loro dedicati. Al termine di ogni spettacolo, in un
clima di festa, artisti e pubblico spizzicheranno insieme una piccola gustosa
dolce merenda, avendo così la possibilità di esaudire tutte le curiosità emerse
durante le storie proposte. E alla fine dell’incontro, bimbi e bimbe potranno
esprimere il loro apprezzamento sullo spettacolo e sugli artisti votando con un
cuore colorato. A metà aprile si saprà il gran verdetto dei cinque spettacoli
più votati che torneranno in scena a maggio per Il Meglio del Meglio del
TeatroBasilicaBimbi.
Dunque, per dare un po’ di numeri: 11 date x 11 spettacoli, da
sabato 16 novembre 2019 a sabato 18 aprile 2020 alle ore 16,30 (e su richiesta
anche alle 10,30) 5 spettacoli più votati dal piccolo pubblico, di nuovo in
scena a maggio; 6 mesi in tutto per scoprire fin da piccoli il piacere del
teatro da condividere insieme come una casa festosa per le buffe e avvincenti
storie che la abitano.
Una casa accogliente, in cui iniziare magari ad andare una volta ad ingresso unico di 10 € (prezzo a persona di ogni età per spettacolo + merenda) e in cui poter tornare tutte le volte che si vuole grazie ad abbonamenti su misura appositamente pensati per andare incontro ai gusti e alle esigenze di tutta la famiglia.
Una casa accogliente, in cui iniziare magari ad andare una volta ad ingresso unico di 10 € (prezzo a persona di ogni età per spettacolo + merenda) e in cui poter tornare tutte le volte che si vuole grazie ad abbonamenti su misura appositamente pensati per andare incontro ai gusti e alle esigenze di tutta la famiglia.
Costo: 12 € - Dettagli abbonamenti sul
sito
Età consigliata: 3-6 anni
Informazioni:392
97.68.519 - info@teatrobasilica.com
Indirizzo: piazza Porta S. Giovanni, 10
- Roma
Sito di rimerimento: www.teatrobasilica.com
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Centrale Preneste Teatro
Antonio Panzuto
presenta
"Omero Odissea"
Canto per oggetti voce
Figure e macchine: Antonio Panzuto
Voce: Giancarlo Previati
Suoni e regia: Alessandro Tognon
CENTRALE PRENESTE TEATRO- Roma
9 febbraio 2020, ore 16.30
Nuovo appuntamento per
tutta la famiglia con la rassegna Infanzie in gioco 2019/20 a Centrale
Preneste Teatro (Via Alberto da Giussano, 58 in zona Pigneto-Malatesta):
domenica 9 Febbraio alle ore 16.30 è in scena Omero
Odissea
di e con Antonio Panzuto.
L'Odissea è il poema del viaggio e della nostalgia.
È la storia di Ulisse, eroe astuto e valoroso, ma enormemente infelice, perché
desideroso di ritornare in Patria. Omero è inimitabile narratore, pacato e
maestoso con le sue capacità drammatiche e la virtù trasfigurante della sua
poesia. Questa versione dell'Odissea, canto per oggetti e voce, trascina con sé
chi guarda attraverso la continua trasformazione della scena. Sculture
plastiche in movimento, figure, macchine sceniche sofisticate, giocattoli
tradizionali (come il Lego e il Meccano), oggetti d'uso quotidiano, vengono
utilizzati per accompagnare il racconto narrato da una voce quieta che
enfatizza i passaggi emotivi ma che, come un canto, fluisce, tranquilla come un
sogno. Parole e immagini si aiutano e si fondono correndo su binari espressivi
differenti ma paralleli, spinte dal vento della poesia.
Antonio Panzuto
Produzione:
Teatro Stabile delle Marche
Figure
e macchine: Antonio Panzuto
Voce: Giancarlo Previati
Tecnico: Gianugo Fabris
Suoni
e regia: Alessandro
Tognon
Costo: Biglietto unico 6 € (prenotazione
consigliata)
Informazioni: Adatto dai 6 agli 10
anni
Prenotazioni: 06
27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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MUSICA
CHARITY CAFÉ
LA
PROGRAMMAZIONE dal 4 al 9 febbraio 2020 - Inizio concerti ore 22:00
MARTEDI’
4 FEBBRAIO ore 21.00
ANDY'S CORNER
Classic Rock, Blues, Soul, Folk...
Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner,
presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e
influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica
anglo-americana in particolare dei ‘60s e’70s, ma non solo...
Andrea
Angelini, Voce, Chitarra & Armonica
---
MERCOLEDI’
5 FEBBRAIO ore 22.00
BLUES JAM & FRIENDS
COORDINATA DA MARCO DI FOLCO
Marco Di
Folco: voce & chitarra
Emiliano
Tremarelli: chitarra
Simone
Scifoni: basso & batteria
Tutti i
BluesMan e le BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity
---
GIOVEDI'
6 FEBBRAIO 2020
BISEO CANTARANO VIOLA
JAZZ VOICE
Un trio ormai affiatatissimo, Chiara Viola,
Riccardo Biseo e Stefano Cantarano, che interpreteranno i grandi classici del
songbook americano. “Nel jazz il tempo ti
è amico. Quando afferri il tuo swing il tempo reale vola, e vola dove vuoi tu.
E quando sei arrivato, hai scoperto che la tua destinazione era il Viaggio.
Ecco la gioia dello swing.” Wynton
Marsali.
Line-up
Chiara
Viola: voce
Riccardo
Biseo: piano
Stefano
Cantarano: contrabbasso
---
VENERDI’
7 FEBBRAIO ore 22.00
DARIO Piccioni TRIO "Līmĕsnauta"
JAZZ NIGHT
"Līmĕsnauta" è un neologismo formato
da parole appartenenti a due tra le più antiche lingue del mondo. “Navigatore
del confine”, un nuovo attributo per il viaggiatore contemporaneo, lungo
itinerari prima di tutto interiori, che si spingono sempre di più verso i
confini del conosciuto. L’esplorazione dei limiti è il momento in cui l’uomo,
interfacciandosi con l’ignoto, si ricongiunge anche solo per un istante con il
suo alter-ego irrazionale, momento in cui in ognuno di noi si manifesta un
potenziale critico di messa in discussione dei valori e di dogmi, alla ricerca
di un nuova visione delle cose. (N.d.A.)
Line-up
Dario
Piccioni: contrabbasso & composizioni.
Vittorio
Solimene: piano
Michele
Santoleri: batteria
+
Special guest (TBA)
---
SABATO 8
FEBBRAIO ore 22.00
NAGA BLUES BAND
BLUES NIGHT
Questo progetto nasce dalla necessità di
ripercorrere insieme le strade del blues. I quattro musicisti, provenienti da
differenti esperienze, hanno deciso di condividere questo percorso, guidando il
pubblico, in questo viaggio, attraverso le sonorità di Etta James, B.B King,
Aretha Franklyn e tanti altri artisti che hanno reso grande questo genere
musicale. Naga band, perché la loro estrazione del sud crea una sonorità
potente e piccante.
Piccolo Store di Los Angeles che negli anni 60
ha riempito i fatiscenti alloggi di Charles Bukowsky e di chissà quante altre
“vite minuscole” di ebbrezza. Un Elefante Rosa! Immagine innocente che ha
ispirato danze forse non così tanto innocenti al grande genio di Walt Disney.
Un’immagine potente che evoca contrasti, ingenuità, ebbrezza, saggezza, follia
ma che in ogni caso in fine genera bellezza. Un’ immagine nella quale si sono
rivisti quattro musicisti che, unendo le loro differenti esperienze artistiche,
i loro contrasti, hanno dato vita ad un suond affine alle caratteristiche di
questa potente figura. Nei nostri scaffali troverete brani di Etta James, Janis
Joplin, Aretha Franklin, Koko Tylor, BB. King, Robert Johnson, Robben Ford
ridistillati da una voce sorprendente e dalle mille sonorità, chitarre estrose
e imprevedibili, il tutto supportato da una sezione ritmica degna dei migliori
Single Malt. Un Elefante Rosa ...ed ora se ci riuscite provate a pensare ad
altro. Il Pink Elephant Liquors Store (con l’originario nome di Elisa Brown
Blues Quartet) si è esibito in diversi festival blues e jazz italiani, tra cui:
Peperoncino Jazz Festival (dal 2014 ad oggi), Orsomarso Jazz Festival 2015,
Capotirone Jazz Festival 2013, Sotto le stelle del Jazz 2015, Divino Jazz
(2016).
Line-up
Natascia
Bonacci : voce
Roy
Panebianco: chitarra
Tonino
Chiodo: basso
Domenico
Sangiovanni: batteria
---
DOMENICA
9 FEBBRAIO ore 18.30
TONIA MARI - "THE JAZZ BOOK SONG DUO"
APERILIVE
Si torna nell'era dei classici jazz e dei suoi
cantanti leggendari. Questo concerto mette in mostra alcune delle migliori
canzoni eseguite da Ella Fitzgerald, Nat King Cole, Louis Armstrong e Frank
Sinatra. Canzoni che ti riportano indietro nel tempo. Canzoni a cui non puoi
fare a meno di canticchiare insieme. Ma soprattutto, canzoni che sono state
adorate e apprezzate dalle generazioni passate, presenti e future di amanti del
jazz.
Let’s go back to the era of jazz classics and its legendary singers. This concert showcases some of the best songs performed by Ella Fitzgerald, Nat King Cole, Louis Armstrong and Frank Sinatra. Songs that take you back in time. Songs that you just can’t help humming or singing along to. But most importantly, songs that have been adored and cherished by past, current and future generations of jazz lovers.
Let’s go back to the era of jazz classics and its legendary singers. This concert showcases some of the best songs performed by Ella Fitzgerald, Nat King Cole, Louis Armstrong and Frank Sinatra. Songs that take you back in time. Songs that you just can’t help humming or singing along to. But most importantly, songs that have been adored and cherished by past, current and future generations of jazz lovers.
Line-up
Tania
Marie, voce
Ariel
Hassan, piano
Costo: Ingresso 8 euro con prima consumazione - Ogni Domenica concerto e aperitivo con open
buffet ore 18:30
Indirizzo: via Panisperna 68, Roma
Sito di riferimento: www.charitycafe.it
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ARTE
PROSEGUONO...
100 ANNI PER IL FUTURO
ROMA CELEBRA IL CENTENARIO DI
CASA BIXIO CON LA MOSTRA DEDICATA AL NOTO COMPOSITORE
“CESARE ANDREA BIXIO -
MUSICA E CINEMA NEL ‘900 ITALIANO”
MUSEO NAZIONALE DELLE
ARTI E TRADIZIONI POPOLARI - Roma
dal
29 gennaio, vari orari
Dopo il successo ottenuto a Ravello,
Spoleto, Napoli, Firenze e Pescara, arriva a Roma dal 29 gennaio la
mostra “C.A. Bixio – Musica e Cinema nel ‘900 italiano”, allestita
in occasione del Centenario di Casa Bixio, presso il Museo
delle Arti e Tradizioni Popolari all’ EUR.
L’intento della famiglia Bixio
è quello di celebrare la vita e le opere musicali del fondatore Cesare
Andrea Bixio per tramandarne il ricordo e far conoscere, soprattutto ai
giovani, il talento e le intuizioni di quello che potremmo definire "l'uomo
dei record". In pochi conoscono infatti l’uomo e l’imprenditore che si
nasconde dietro ad importanti successi quali: “Mamma”, “Parlami
d’amore Mariù”, “Vivere”, “Una strada nel bosco”, “Violino Tzigano”,
divenuti pietre miliari della nostra musica popolare e conosciute in tutto il
mondo. Cesare Andrea Bixio fu tra i primi ad intuire l’importanza
dell’Editoria Musicale, e nel 1920 diede vita alla prima società
editoriale di musica popolare. Negli anni ‘60 fondò la Cinevox
Record, prima casa discografica dedicata alle colonne sonore che
nel corso degli anni ha prodotto artisti come Morricone, Piovani, Goblin, Emerson e Trovajoli. Il nucleo
centrale della mostra è sviluppato intorno alle grafiche delle copertine degli
spartiti dei successi di Bixio, veri e propri capolavori grafici
rappresentativi delle varie tendenze artistiche dell’epoca. Le note dell’autore accompagnano il visitatore in un
viaggio dove non mancano immagini dei primi dischi e dei film musicati,
sequenze delle canzoni interpretate nel tempo sia da attori famosi come Vittorio
De Sica, Totò, Anna Magnani, che da grandi interpreti quali Beniamino Gigli, Luciano
Pavarotti, Mina, Andrea Bocelli.
Franco Bixio, figlio del noto compositore ha affermato: “Nel
1932 mio padre riuscì a convincere il regista Camerini a inventare una scena
per far cantare “Parlami d’amore Mariù” al giovane attore Vittorio De
Sica protagonista del film “Gli uomini che mascalzoni” superando così il parere
contrario del produttore che non voleva in alcun modo la canzone nel film. È
uno dei più grandi successi di mio padre e fece conoscere De Sica anche
come chansonnier.”
La mostra, che è dedicata a Carlo
Bixio, costituisce inoltre il punto di partenza di una serie di iniziative che
verranno realizzate nel corso di tutto il 2020 per celebrare il
Centenario.
Le attività previste per dare luce a
questo importante traguardo interesseranno diverse città italiane nelle quali
saranno organizzati svariate manifestazioni tra cui: concerti, convegni,
contest per giovani musicisti dando voce ad artisti che desiderano fare
emergere le proprie doti creative come il Contest: “100ANNI PER IL FUTURO”
realizzato in collaborazione con il MEI. Tra le città protagoniste degli
eventi: Napoli, Milano ed infine Venezia, in occasione della Mostra del
Cinema.
L’esposizione, realizzata dai figli
del compositore, Franco e Andrea Bixio e da Giuseppe Pasquali, con
il coordinamento di Renato Marengo, gode del sostegno di SIAE
(Società Italiana degli Autori ed Editori) e del patrocinio e della
collaborazione del MIBACT, A.F.I. (Associazione dei Fonografici
Italiani), Nuovo IMAIE (Istituto Mutualistico Artisti
Interpreti ed Esecutori), FEM (Federazione Editori Musicali), ICBSA (già Discoteca di Stato)
e RaiTeche.
La mostra è organizzata da Associazione Musikstrasse.
Costi: vedi sito
Indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi, 8 - Roma eur
Sito di riferimento: www.idea.mat.beniculturali.it/museo-civilta-mnatp
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"I LOVE LEGO"
Palazzo Bonaparte, spazio Generali
Valore Cultura - Roma
dal 24 dicembre al 9 aprile 2020 -
vari orari
Un regalo di Natale per la Città di Roma:
Arthemisia, dal 24 dicembre - oltre alla straordinaria mostra attualmente in
corso dedicata al mondo dell’Impressionismo che sta richiamando migliaia di
visitatori da tutto il mondo - presenta I LOVE LEGO,
la mostra per bambini e appassionati di tutte le età.
In un gioco di colori e prospettive, tra
spettacolari diorami e creazioni artistiche, arrivano dal 24 dicembre al 19
aprile 2020 a Palazzo Bonaparte - spazio Generali Valore Cultura, scenari
minuziosamente riprodotti e ambienti realizzati in decine di metri quadrati con
i mattoncini più famosi del mondo.
I LOVE LEGO presenta in scala
ridotta dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi: dalla
frenesia della città contemporanea alle avventure leggendarie dei pirati; dai
paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma in una riproduzione
fedelissima del Foro di Augusto; dalla conquista dello spazio, alla suggestiva
riproduzione di un paesaggio artico per arrivare al sorprendente scenario della
Liberazione.
Costruzioni e non solo. Attraverso una
“caccia al personaggio” - tra edifici e palazzi, tra galeoni e templi - il
visitatore è invitato a cercare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno
delle installazioni: da Harry Potter a Dart Fener, diversi gli ospiti a
sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita
tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.
Dalla città contemporanea ideale alle
avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori
dell’Antica Roma, i bambini e i più grandi potranno immergersi nei diversi
ambienti minuziosamente ricostruiti e progettati da RomaBrick, uno
dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa.
Mattoncini ma non solo: a dimostrare
quanto i moduli più famosi del mondo siano in grado di “creare arte a 360°”, in
mostra a Palazzo Bonaparte con 10 tele spirate a grandi capolavori della storia
dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego”
dal giovane artista romano Stefano Bolcato: unendo la sua passione
per i LEGO e la sua arte - attraverso una
tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare
modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.
L’esposizione vanta l’eccezionale partnership con
“Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando
proprio i LEGO.
Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon,
Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente
conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook.
Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali
installazioni e “invadendo” i diorami in mostra a Palazzo Bonaparte.
I LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia,
in collaborazione con RomaBrick.
I LOVE LEGO è una esperienza imperdibile per i
nostalgici che vorranno tornare bambini e per i più piccoli che potranno
trascorrere una giornata divertendosi con quei “prodigiosi” mattoncini che ogni
anno fanno giocare milioni di persone.
Costo: Biglietto 12 € - Ridotto
10 €
Indirizzo: piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni:
+ 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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"C’era una volta Sergio Leone"
C’era una volta
Sergio Leone, la grande mostra all’Ara
Pacis per i 90 anni dalla nascita e i 30 dalla scomparsa del regista
Roma Capitale celebra il mito di uno dei
maestri assoluti del cinema italiano con una
mostra concepita e realizzata da
La Cinémathèque Française e Cineteca di
Bologna.
Museo dell’Ara Pacis -
Roma
dal 17 dicembre
2019 al 3 maggio 2020 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude
un’ora prima). Chiuso 1 maggio
C’era una volta Sergio Leone: è il titolo evocativo della grande mostra all’Ara Pacis, in
programma fino al 3 maggio 2020, con cui Roma celebra, a 30 anni dalla morte e
a 90 dalla sua nascita, uno dei miti assoluti del cinema italiano.
Promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione arriva in Italia dopo il
successo dello scorso anno alla Cinémathèque
Française di Parigi, istituzione co-produttrice dell’allestimento romano
insieme alla Fondazione Cineteca di
Bologna.
La
mostra è realizzata con il contributo del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, Ministère de la
culture (Francia), CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée, SIAE e grazie a Rai Teche, Leone Film
Group, Unidis Jolly Film, Unione Sanitaria Internazionale, Romana Gruppi
Elettrogeni Cinematografici. Digital
Imaging Partner: Canon. Sponsor tecnici: Italiana Assicurazioni, Hotel Eden Roma, Bonaveri. L’ideazione è di
Equa di Camilla Morabito e il
supporto organizzativo di Zètema
Progetto Cultura.
Il percorso espositivo –
curato dal direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio
Bigini – racconta di un universo
sconfinato, quello di Sergio Leone, che affonda le radici nella sua stessa tradizione familiare: il padre, regista
nell’epoca d’oro del muto italiano, sceglierà lo pseudonimo di Roberto Roberti, e a lui Sergio
strizzerà l’occhio firmando a sua volta Per
un pugno di dollari con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson.
Nel suo intenso percorso artistico Sergio Leone attraversa il peplum,
(filone cinematografico storico-mitologico), riscrive letteralmente il western
e trova il suo culmine nel progetto di una vita: C’era una volta in America. A questo sarebbe seguito un altro film
di proporzioni grandiose, dedicato alla battaglia di Leningrado, del quale
rimangono, purtroppo, solo
poche pagine scritte prima della sua scomparsa. Leone, infatti, non amava scrivere. Era, piuttosto, un narratore orale che sviluppava i suoi
film raccontandoli agli amici, agli sceneggiatori, ai produttori,
all’infinito, quasi come gli antichi cantori che hanno creato l’epica omerica. Ma
ciò nonostante, il suo lascito è enorme, un’eredità creativa di cui solo oggi si
comincia a comprendere la portata. I suoi film sono, infatti, “la Bibbia” su cui gli studenti di cinema di tutto il
mondo imparano il linguaggio cinematografico,
mentre molti dei registi contemporanei, da Martin Scorsese a Steven Spielberg,
da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, da George Lucas a John Woo, da
Clint Eastwood ad Ang Lee continuano a riconoscere il loro debito nei confronti
del suo cinema.
Le radici del cinema di
Sergio Leone affondano, naturalmente, anche nell’amore per i classici del passato – in
mostra i film dei giganti del western, da John Ford a Anthony Mann – e rivelano un gusto per l’architettura e l’arte figurativa che ritroviamo nella
costruzione delle scenografie e delle inquadrature, dai campi lunghi dei
paesaggi metafisici suggeriti da De Chirico, all’esplicita citazione dell’opera
Love di Robert Indiana, straordinario
simbolo, in C’era una volta in America,
di un inequivocabile salto in un’epoca nuova. Per Leone la fiaba è il cinema. Il desiderio di raccontare i miti (il
West, la Rivoluzione, l’America) utilizzando la memoria del cinema e la libertà
della fiaba, entra però sempre in conflitto con la sua cultura di italiano che
ha conosciuto la guerra e attraversato la stagione neorealista. A partire da Per qualche dollaro in più Leone può
permettersi di assecondare la sua fascinazione per il passato e la sua
ossessione documentaria per il mito curando ogni minimo dettaglio. Perché una
favola cinematografica, per funzionare, deve convincere gli spettatori che quello che vedono
stia accadendo realmente.
Grazie ai preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis
Jolly Film i visitatori entreranno nello studio di Sergio, dove nascevano
le idee per il suo cinema, con i suoi cimeli personali e la sua libreria, per
poi immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti,
costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili e una costellazione di
magnifiche fotografie, quelle di un maestro del set come Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone a
partire da C’era una volta il West.
Seguendo queste tracce, la mostra C’era una volta Sergio Leone sarà quindi suddivisa in diverse sezioni: Cittadino
del cinema, Le fonti dell’immaginario,
Laboratorio Leone, C’era una volta in America, Leningrado e oltre, dedicata all’ultimo
progetto incompiuto, L’eredità Leone.
Sarà inoltre pubblicato
dalle Edizioni Cineteca di Bologna il volume La rivoluzione Sergio Leone,
a cura di Christopher Frayling e Gian Luca Farinelli.
Promotori Roma Capitale - Assessorato alla
Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Cineteca di
Bologna
Mostra a cura di Gian Luca
Farinelli in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini
Organizzazione Fondazione
Cineteca di Bologna - Cinémathèque Française di Parigi
Ideazione Equa Gstrategy
Supporto organizzativo Zètema Progetto
Cultura
SPONSOR
MOSTRA
Con il contributo di Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
In collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà SIAE
Sponsor tecnico Italiana
Assicurazioni - Hotel Eden - Roma Bonaveri
Grazie a Rai Teche
Leone
Film Group
Unidis
Jolly Film
U.S.I.
Unione Sanitaria Internazionale
Romana
Gruppi Elettrogeni Cinematografici
Digital Imaging Partner Canon
SPONSOR
SISTEMA
MUSEI
IN COMUNE
Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane
Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto +
prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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“Impressionisti
Segreti”
Palazzo Bonaparte, spazio Generali
Valore Cultura - Roma
dal 6 ottobre al 8 marzo 2020 - vari
orari
Interamente dedicato alla mostra “IMPRESSIONISTI
SEGRETI”, che sta registrando un record di presenze a Roma, a Palazzo
Bonaparte, Ballandi e Nexo Digital presentano al cinema il docu-film
IMPRESSIONISTI
SEGRETI 10, 11 e 12 febbraio 2020
Un viaggio alla scoperta dei 50 capolavori nascosti
dei maestri dell’Impressionismo svelati per la prima volta al pubblico nelle
sale di Palazzo Bonaparte a Roma
COMUNICATO STAMPA Roma, 22 gennaio 2020 – In occasione
della mostra record di visitatori Impressionisti Segreti prodotta e organizzata
dal Gruppo Arthemisia a Palazzo Bonaparte di Roma fino all’8 marzo e che ad
oggi ha registrato un pubblico di oltre 120.000 presenze, Ballandi e Nexo
Digital presentano nelle sale cinematografiche il 10, 11 e 12 febbraio il docu-film
prodotto da e diretto da Daniele Pini, ideato per raccontare la rivoluzione
artistica del movimento impressionista attraverso cinquanta tesori solitamente
nascosti e oggi esposti per la prima volta a Roma. Conservando il biglietto
della mostra “Impressionisti Segreti” (Palazzo Bonaparte di Roma fino all’8
marzo) e presentandolo alla biglietteria del cinema è possibile avere una
riduzione sul costo del biglietto per la visione durante i 3 giorni di
programmazione (*). Inoltre conservando il biglietto della proiezione al cinema
del docu-film e presentandolo alla biglietteria di Palazzo Bonaparte è
possibile vedere la mostra a tariffa ridotta (**).
IL DOCU-FILM Come guardavano il mondo gli
impressionisti? Che rapporto avevano con la tecnica, con il colore, con la luce
e con l’universo di forme che componeva la realtà davanti ai loro occhi? Come
furono accolte le loro opere? Come sono passate dall’essere rifiutate da
critica e pubblico a diventare in pochi anni tra le più amate nel mondo? Per
scoprirlo, il docu-film ideato per raccontare la rivoluzione artistica del
movimento impressionista attraverso cinquanta tesori solitamente nascosti e
oggi esposti per la prima volta a Roma fino all’8 marzo a Palazzo Bonaparte, in
occasione della mostra. Impressionisti segreti è un viaggio immersivo
all'interno dell’intimità degli impressionisti e dei loro quadri che si propone
di offrire una visita "privilegiata" che stimoli la curiosità degli
spettatori e regali loro una prospettiva sulle opere complementare
all’esperienza dal vivo, permettendo agli spettatori in sala di immergersi nel
lavoro dei pittori e coglierne dettagli inediti. Le due curatrici della mostra -
Claire Durand-Ruel (storica dell’arte esperta di Camille Pissarro e pro-nipote
del celebre mercante d’arte Paul Durand-Ruel) e Marianne Mathieu (esperta di
Berthe Morisot e direttrice scientifica delle collezioni del Musée Marmottan
Monet di Parigi) - accompagneranno gli spettatori in un percorso articolato,
dove immagini di ampio respiro troveranno il loro contrappunto ideale nelle
analisi compiute da esperti, storici, artisti e altre figure legate al mondo
della pittura moderna e della cultura visuale. I quadri della mostra, opere di
Manet, Caillebotte, Monet, Berthe Morisot, Cézanne, Sisley, Signac, saranno sia
il punto di partenza che quello di arrivo nell’approfondimento dei percorsi dei
singoli autori e delle peculiarità del movimento. All’interno del film
troveranno spazio anche il racconto dell’allestimento della mostra e quello
dell’inaugurazione, un focus su Palazzo Bonaparte, luogo di grande fascino che
aprirà per la prima volta le sue porte agli spettatori per quest’occasione
speciale, e un approfondimento sulle figure del curatore e del collezionista,
per porre l’accento sui molteplici aspetti del lavoro che ha portato alla
realizzazione dell’ambizioso progetto Gli Impressionisti segreti.
Attraverso un approfondimento che è anche una
confessione intima, verranno evocati i caratteri più riservati e meno noti
degli impressionisti, anche grazie agli interventi di esperti come gli storici
dell’arte Alain Tapié e Sergio Gaddi, la scrittrice e saggista Melania
Mazzucco, il fotografo e regista Fabio Lovino, l’artista Giuliano Giuman e il
collezionista Scott Black.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed
esclusivo di Nexo Digital.
Nel 2020 la Grande Arte al Cinema è distribuita in
esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky
Arte e MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
Dal 6 ottobre 2019 Roma si arricchisce di una doppia
offerta culturale: l’apertura al pubblico di Palazzo Bonaparte, spazio
Generali Valore Cultura, che ospita la prima mostra sugli “Impressionisti
Segreti”, ovvero quei capolavori noti a tutti ma nascosti nelle più
grandi collezioni private del mondo.
Palazzo Bonaparte, splendido edificio barocco in Piazza Venezia che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che vi abitò fino al 1836. Da sempre utilizzato come residenza privata, oggi diventa accessibile al pubblico grazie alla partnership tra Generali Italia e Arthemisia.
Impressionisti Segreti, la prima mostra ospitata a Palazzo Bonaparte, è un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori di grandi artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri, custoditi nelle più importanti collezioni private e generosamente prestati solo per questa straordinaria occasione.
Un affascinante viaggio alla scoperta del movimento artistico più emozionante e coinvolgente della storia dell’arte, tra fermo-immagini di una Parigi di fine Ottocento, seducenti ritratti di donne dell’elite dell’epoca e pennellate di luce vibrante.
La cura della mostra è affidata a due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - sede delle più ricche collezioni al mondo di Claude Monet, e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, colui che ridefinì il ruolo del mercante d’arte e primo sostenitore degli impressionisti.
La mostra Impressionisti Segreti è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e della Regione Lazio. È realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, ed è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per rendere l’arte e cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.
Special partner della mostra è Q8 che, dopo il sostegno alle mostre di Pollock ed Escher, prosegue il suo impegno nella promozione dei valori legati alla cultura e all’arte.
La mostra Impressionisti Segreti fa parte del progetto “L’Arte della solidarietà”, realizzato da Susan G. Komen Italia e Arthemisia, insieme per portare bellezza anche nelle vite delle persone meno fortunate.
Palazzo Bonaparte, splendido edificio barocco in Piazza Venezia che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che vi abitò fino al 1836. Da sempre utilizzato come residenza privata, oggi diventa accessibile al pubblico grazie alla partnership tra Generali Italia e Arthemisia.
Impressionisti Segreti, la prima mostra ospitata a Palazzo Bonaparte, è un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori di grandi artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri, custoditi nelle più importanti collezioni private e generosamente prestati solo per questa straordinaria occasione.
Un affascinante viaggio alla scoperta del movimento artistico più emozionante e coinvolgente della storia dell’arte, tra fermo-immagini di una Parigi di fine Ottocento, seducenti ritratti di donne dell’elite dell’epoca e pennellate di luce vibrante.
La cura della mostra è affidata a due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - sede delle più ricche collezioni al mondo di Claude Monet, e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, colui che ridefinì il ruolo del mercante d’arte e primo sostenitore degli impressionisti.
La mostra Impressionisti Segreti è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e della Regione Lazio. È realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, ed è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per rendere l’arte e cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.
Special partner della mostra è Q8 che, dopo il sostegno alle mostre di Pollock ed Escher, prosegue il suo impegno nella promozione dei valori legati alla cultura e all’arte.
La mostra Impressionisti Segreti fa parte del progetto “L’Arte della solidarietà”, realizzato da Susan G. Komen Italia e Arthemisia, insieme per portare bellezza anche nelle vite delle persone meno fortunate.
La mostra vede come hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de
la Ville, del gruppo Rocco Forte Hotels.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
Costo: vedi sito
Indirizzo: piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni:
+ 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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“Canova. Eterna bellezza"
Dal
9 ottobre il Museo di Roma ospita “Canova. Eterna bellezza”, esposizione
dedicata al massimo interprete della scultura neoclassica.
Una mostra-evento incentrata sul legame
tra Antonio Canova e la città di Roma, con oltre 170 opere e prestigiosi
prestiti da importanti Musei e collezioni italiane e straniere
MUSEO DI ROMA a Palazzo Braschi - Roma
dal 9 ottobre 2019 al 15 marzo
2020 - dal martedì alla domenica
ore 10.00-19.00
Dal
9 ottobre 2019 prende il via Canova. Eterna bellezza: una
mostra-evento dedicata al legame di Canova con la città di Roma che, fra
Settecento e Ottocento, fu la fucina del suo genio e un’inesauribile fonte di
ispirazione. Un rapporto, quello tra lo scultore e la città, che emerge in una
miriade di aspetti unici e irripetibili.
Incorniciati
all’interno di un allestimento dall’eccezionale effetto scenografico, oltre 170 opere di Canova e artisti a
lui coevi animano le sale del Museo di Roma in Palazzo Braschi: in uno
spettacolare gioco di luci e ombre, tra eleganti movenze e apparizioni di mitiche
divinità, l’esposizione capitolina racconterà in 13 sezioni l’arte canoviana e il contesto che lo scultore trovò
giungendo nell’Urbe nel 1779.
Attraverso
ricercate soluzioni illuminotecniche, lungo il percorso espositivo sarà
rievocata la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, a fine
Settecento, accoglieva i suoi ospiti nell’atelier
di via delle Colonnette.
A
definire la trama del racconto, preziosi prestiti provenienti da importanti
Musei e collezioni: l’Ermitage di San Pietroburgo, i Musei Vaticani e
Capitolini, la Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, il Museo Civico
di Bassano del Grappa, il Museo Correr di Venezia, il Museo Archeologico
Nazionale di Napoli, le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna,
l'Accademia Nazionale di San Luca, il Musée des Augustins di Toulouse, i Musei
di Strada Nuova-Palazzo Tursi di Genova, fino al Museo Civico di Asolo, solo
per citarne alcuni.
La
mostra Canova. Eterna bellezza, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia, organizzata con Zètema Progetto Cultura e curata da Giuseppe Pavanello, è ospitata fino al
15 marzo 2020 al Museo di Roma.
La
mostra è realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e con Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno.
Costo: vedi
sito
Indirizzo: piazza Navona, 2; piazza San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
Siti di riferimento: www.museodiroma.it; www.museiincomuneroma.it
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BACON, FREUD, LA SCUOLA DI
LONDRA
Opere
della TATE
a cura di
Elena Crippa
CHIOSTRO DEL BRAMANTE -
Roma
dal 26 settmebre 2019 al 23 febbraio 2020 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 26 settmebre 2019 al 23 febbraio 2020 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
Francis Bacon e Lucian Freud
Due giganti della pittura, Francis Bacon e Lucian
Freud per la prima volta insieme in una mostra in Italia.
Uno dei più affascinanti, ampi e significativi capitoli dell’arte contemporanea
mondiale con la Scuola di Londra. Una città
straordinaria in un periodo rivoluzionario.
Bacon, Freud, l’arte britannica in oltre sette decenni,
lo spirito di una città in mostra al Chiostro del Bramante di
Roma dall’autunno 2019 fino a febbraio 2020, a cura di Elena Crippa, Curator of
Modern and Contemporary British Art, Tate e organizzata in collaborazione con Tate,
Londra.
Insieme a Francis
Bacon e Lucian
Freud, Michael Andrews,
Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Rego, artisti che
hanno segnato un’epoca, ispirato generazioni, utilizzato la pittura
per raccontare la vita.
No Filter
Grazie a uno straordinario prestito di Tate, la pittura
di sei artisti con opere dal 1945 al 2004 rivela, in maniera diretta e
sconvolgente, la natura umana fatta di fragilità, energia, opposti,
eccessi, evasioni, nessun filtro, verità.
Tanti i temi affrontati: gli anni della guerra e del
dopoguerra, storie di immigrazione, tensioni, miserie e insieme,
desiderio di cambiamento, ricerca e introspezione, ruolo della donna, dibattito
culturale e riscatto sociale. Al centro di tutto questo la realtà:
ispirazione, soggetto, strumento, fino a essere ossessione.
Un tema più che mai attuale, in un’epoca, la nostra, di
filtri e #nofilter.
La scuola di Londra
In mostra oltre quarantacinque dipinti, disegni e
incisioni di artisti raggruppati nella “School of London”. Artisti eterogenei,
nati tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, immigrati in Inghilterra per
motivi differenti che hanno trovato in Londra la loro città, il luogo dove
studiare, lavorare, vivere.
Francis Bacon (1909-1992) nasce e cresce in Irlanda e arriva in Inghilterra
quindicenne, Lucian Freud (1922-2011) scappa dalla
Germania per sfuggire il nazismo, lo stesso succede, pochi anni dopo a Frank
Auerbach; Michael Andrews è norvegese e
incontra Freud suo professore alla scuola d’arte; Leon Kossoff è
nato a Londra da genitori ebrei russi; Paula Rego lascia
il Portogallo per studiare pittura nelle scuole inglesi.
Nell’architettura cinquecentesca progettata da Donato
Bramante trovano spazio, con un approccio cronologico e tematico, opere
che raccontano individui, luoghi, vita vissuta, per
mostrare la totalità dell’esperienza di essere umano. Opere in cui la
fragilità e la vitalità della condizione umana viene presentata tramite lo
sguardo dell’artista: disegni e dipinti che ritraggono esistenze e luoghi
scandagliati nella sua crudezza senza filtri.
I progetti speciali
Due progetti speciali di DART Chiostro del Bramante ne
ribadiscono la vocazione sperimentale fatta di contaminazioni tra linguaggi,
trasversalità e coinvolgimento del pubblico.
Per “BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA” il
racconto di mostra è affidato alla voce narrante di Costantino D’Orazio, storico dell’arte e saggista. La speciale audioguida
accompagnerà i visitatori in un percorso di approfondimento e in un viaggio
nella Londra dell’epoca, raccontando non solo gli artisti e le opere, ma i
retroscena di un periodo tanto affascinante.
Chiostro del Bramante, inoltre, ha commissionato
a Enrico Maria Artale,
uno dei più promettenti giovani registi italiani già riconosciuto in ambito
internazionale, un’opera filmica per raccontare l’esposizione.
Per la prima volta in Italia la narrazione di una
mostra è affidata a un autore cinematografico con un progetto audio visivo
inedito, dal titolo “The Naked Truth”, interpretato da Stefano
Cassetti, Adamo Dionisi, Lucrezia Guidone e Sarah Sammartino, dove la
pittura viene evocata attraverso la messa in scena di un istante immaginario
che precede l’atto del dipingere.
La colonna sonora è realizzata appositamente dai Mokadelic.
Con questa grande mostra il Chiostro del Bramante conferma
la propria vocazione internazionale, collaborando, per la seconda volta, con
uno dei più prestigiosi Musei del mondo. Un’apertura internazionale che spinge
il Chiostro a esplorare sempre nuovi ambiti di ricerca col desiderio di offrire
al suo pubblico le ultime novità artistiche al pari dei grandi musei stranieri.
MOSTRA PRODOTTA E ORGANIZZATA DA DART Chiostro del Bramante
ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON Tate, Londra
MOSTRA A CURA DI Elena Crippa
Catalogo Skira
Costo: Vedi sito
Informazioni: hastag
ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035
(Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e
il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via
Arco della Pace 5 - Roma
Sito
di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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...uno sguardo FUORI PORTA
- MILANO -
TEATRO
DEBUTTA
Teatribù presenta
"IL PARASSITA"
Con Andrea
Gaetani, Fabio Maccioni, Valentina Mazzuto e Mico Pugliares
Teatro
Della Cooperativa -
Milano
Domenica 9 febbraio, ore 20.30
Teatribù
porta in scena al Teatro della Cooperativa di Milano, un evento speciale: IL
PARASSITA, ovvero: come sfruttare il lavoro degli altri.
Avete
mai visto degli improvvisatori teatrali entrare in teatro assieme al pubblico,
vedere per la prima volta una scenografia, chiedere al tecnico di usare il
progetto luci e audio come farebbe regolarmente e chiedendo al pubblico cosa
gli ispira la scenografia mettere in scena uno spettacolo di improvvisazione
teatrale? Questo è quello che succede ne “IL PARASSITA”. Il parassita usa il
suo ospite. Il parassita vive meno del suo ospite. Il parassita si relaziona
con un solo ospite per volta e se ne nutre. Lo sfrutta. Ne fa casa e cibo. Ne
fa ricovero e dispensa. Il parassita ha necessità del suo ospite e al contempo
lo spolpa.
Anche
gli attori-improvvisatori di Teatribù fanno questo e come perfetti parassiti si
nutriranno della scenografia, del progetto luci e dei suoni di uno spettacolo
già esistente, quello che trova nel teatro che li ospita, per dare vita a uno
spettacolo di improvvisazione teatrale che nasce al momento, seguendo le
indicazioni e i suggerimenti del pubblico e quindi una scena di un interno dei
primi del 900 può diventare uno studio fotografico a NY negli anni 90; una
serie di veli di uno spettacolo di teatro danza può essere il purgatorio o
l’anticamera di una casa d’appuntamenti.
Uno
spettacolo che, proprio perché improvvisato è unico e non replicabile; mai visto
prima né rivedibile…è chiaro? Se non è chiaro venite a vederlo.
Biglietti: intero €12,
ridotto €10, allievi €8
Info e prenotazioni: 02 6420761 - info@teatrodellacooperativa.it
Info e prenotazioni: 02 6420761 - info@teatrodellacooperativa.it
Indirizzo: via
Hermada, 8 - Milano
Sito
di riferimento: www.teatribu.it
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- NAPOLI -
ARTE
PROSEGUONO...
"ANDY WARHOL"
DA OGGI A
NAPOLI è tempo di ANDY WARHOL
Alla
Basilica della Pietrasanta in mostra oltre 200 opere di Andy Warhol con un’intera sezione
dedicata all’Italia e un focus sulla città di Napoli.
Basilica della Pietrasanta - Lapis Museum - Napoli
dal 26
settembre 2019 al 23 febbraio 2020, tutti
i giorni 10.00–20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Un’esposizione
interamente dedicata al mito di Andy Warhol giunge alla Basilica di Pietrasanta
di Napoli che, dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020 con oltre 200 opere
scelte, regala al pubblico una visione completa della produzione artistica del
genio americano che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte a partire dal
secondo dopoguerra.
Immortali icone e ritratti, polaroid e acetati, disegni e il mondo della musica, il brand e l’Italia: nel capoluogo campano arriva - in sette sezioni - quel mondo Pop che ha segnato l’ascesa di Warhol come l’artista che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente, attraverso miti dello Star System e del merchandising come le intramontabili Campbell’s Soup, il ritratto serigrafato di Marilyn derivato da un fotogramma di Gene Korman, le celebri serigrafie di Mao del 1972 e il famosissimo Flowers del 1964.
In
oltre 200 opere il percorso artistico e privato di un uomo
eclettico che ha segnato l’arte a tutto tondo, trasformando visioni e concetti,
fermando nell’immaginario collettivo volti, colori e scene e regalando all’Arte
tutta, un aspetto nuovo.
Questa esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l'egida dell'Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.
Accanto a opere che raccontano la scena americana del ‘900, nelle sale della Pietrasanta anche lavori che rivelano il rapporto di Warhol con l’Italia e un focus dedicato alla città di Napoli col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.
Presenti in mostra i suoi immancabili ritratti di grandi personaggi, figure storiche che il suo genio e la sua arte hanno trasformato in leggende contemporanee: i volti di Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978.
E ancora Liz, la serie Ladies and Gentlemen e i suoi Self portrait, per poi passare al legame con il mondo della moda e della comunicazione.
Ad arricchire l’esposizione una sezione di disegni che accoglie alcuni rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol come raffigurazioni di anelli, orecchini e gemme provenienti dal suo primo lavoro di illustratore, poco conosciuta dal grande pubblico.
Ampio spazio è dedicato ancora al rapporto tra Warhol e il mondo della musica: insieme ad alcune delle più memorabili cover progettate e realizzate come The Velvet Undreground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier.
Fondamentali per la comprensione del modus operandi “warholiano” sono le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti: esposte icone del mondo del cinema come Arnold Schwarznegger, Silvester Stallone, Alba Clemente; del mondo musicale quali Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Dall’ambito moda non mancheranno Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier e ultimi ma non meno importanti i celebri Self Portrait dalla parrucca color argento.
La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.
La mostra ANDY WARHOL vede come sponsor Generali Italia.
L’iniziativa è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma per promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.
La mostra vede come special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
Charity partner della mostra è Susan G. Komen Italia: l’esposizione aderisce alla campagna di sensibilizzazione La Prevenzione è il nostro capolavoro e si inserisce nel progetto L’arte della Solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Komen Italia, organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
La raccolta fondi promossa con questa mostra consentirà alla Komen Italia di realizzare, con la sua “Carovana della Prevenzione” almeno 4 giornate di Promozione della Salute Femminile nel quartiere di Ponticelli, nella zona di Castel Capuano ed in altre aree dove la prevenzione arriva con più difficoltà. In ciascuna giornata, organizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, le tre unità mobili della Komen Italia offriranno esami clinico-strumentali gratuiti per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche femminili, oltreché eventi educativi e di sensibilizzazione alla prevenzione per la popolazione generale.
Questa esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l'egida dell'Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.
Accanto a opere che raccontano la scena americana del ‘900, nelle sale della Pietrasanta anche lavori che rivelano il rapporto di Warhol con l’Italia e un focus dedicato alla città di Napoli col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.
Presenti in mostra i suoi immancabili ritratti di grandi personaggi, figure storiche che il suo genio e la sua arte hanno trasformato in leggende contemporanee: i volti di Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978.
E ancora Liz, la serie Ladies and Gentlemen e i suoi Self portrait, per poi passare al legame con il mondo della moda e della comunicazione.
Ad arricchire l’esposizione una sezione di disegni che accoglie alcuni rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol come raffigurazioni di anelli, orecchini e gemme provenienti dal suo primo lavoro di illustratore, poco conosciuta dal grande pubblico.
Ampio spazio è dedicato ancora al rapporto tra Warhol e il mondo della musica: insieme ad alcune delle più memorabili cover progettate e realizzate come The Velvet Undreground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier.
Fondamentali per la comprensione del modus operandi “warholiano” sono le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti: esposte icone del mondo del cinema come Arnold Schwarznegger, Silvester Stallone, Alba Clemente; del mondo musicale quali Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Dall’ambito moda non mancheranno Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier e ultimi ma non meno importanti i celebri Self Portrait dalla parrucca color argento.
La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.
La mostra ANDY WARHOL vede come sponsor Generali Italia.
L’iniziativa è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma per promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.
La mostra vede come special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
Charity partner della mostra è Susan G. Komen Italia: l’esposizione aderisce alla campagna di sensibilizzazione La Prevenzione è il nostro capolavoro e si inserisce nel progetto L’arte della Solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Komen Italia, organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
La raccolta fondi promossa con questa mostra consentirà alla Komen Italia di realizzare, con la sua “Carovana della Prevenzione” almeno 4 giornate di Promozione della Salute Femminile nel quartiere di Ponticelli, nella zona di Castel Capuano ed in altre aree dove la prevenzione arriva con più difficoltà. In ciascuna giornata, organizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, le tre unità mobili della Komen Italia offriranno esami clinico-strumentali gratuiti per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche femminili, oltreché eventi educativi e di sensibilizzazione alla prevenzione per la popolazione generale.
Foto di Tommaso Vitielo per Arthemisia
- VISITE PER FAMIGLIE (max 25 pax) -
“Valore
Cultura” di Generali Italia offre un’esperienza dedicata ai bambini e alle
famiglie:
una speciale visita guidata e un laboratorio creativo per accompagnare bambini e genitori
alla scoperta di Andy Warhol e del mondo colorato della Pop Art.
una speciale visita guidata e un laboratorio creativo per accompagnare bambini e genitori
alla scoperta di Andy Warhol e del mondo colorato della Pop Art.
Venerdì 8
novembre - ore 17.00
Venerdì 15 novembre - ore 17.00
Venerdì 15 novembre - ore 17.00
Venerdì 22
novembre - ore 17.00
Sabato 23 novembre - ore 17.00
Venerdì 29 novembre - ore 17.00
Sabato 30 novembre - ore 17.00
Sabato 23 novembre - ore 17.00
Venerdì 29 novembre - ore 17.00
Sabato 30 novembre - ore 17.00
Iscrizioni
> http://www.arthemisia.it/it/andy-warhol-generali-italia/
In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.
In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.
Costo: Vedi sito.
Info e prenotazioni: 081 1865991
Indirizzo: piazzetta Pietrasanta, 17-18, Napoli
Sito di
riferimento: www.polopietrasanta.com
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"Napoli Napoli, di lava
di porcellana e musica"
Mostra a cura del Museo Real Bosco di Capodimonte e
del Teatro di San Carlo
Museo e Real Bosco di Capodimonte -- Napoli
Dal
21 settembre 2019 al 21 giugno 2020, vari orari
Ha appena aperto al
Museo e Real Bosco di Capodimonte, la mostra Napoli Napoli. Di lava,
porcellana e musica, a cura di Sylvain Bellenger (21 settembre 2019 –
21 giugno 2020), promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, con
il Teatro di San
Carlo di Napoli, in collaborazione con Amici di Capodimonte onlus e la produzione e organizzazione della
casa editrice Electa.
Le 19 sale dell’Appartamento Reale, riproposte in una
spettacolare e coinvolgente scenografia, ideata dall’artista Hubert le
Gall1 come la regia di un’opera musicale, saranno il
palcoscenico d’eccezione sul quale andranno in scena il Teatro di San Carlo, con la sua
sartoria oggi diretta da Giusi Giustino2 e le porcellane di Capodimonte.
Vero filo conduttore della mostra: la musica che si
ascolterà grazie all’uso di cuffie dinamiche - non semplici audioguide - che si
attivano passando di sala in sala.
L’allestimento racconterà la storia di Napoli capitale
del Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a
quelli di Ferdinando II, come una favola, con il susseguirsi di scene
della vita quotidiana caratterizzate da estrema raffinatezza estetica e gioia
esistenziale ma che hanno come sottofondo il passaggio del potere, i
cambiamenti della storia, delle mode e dei gusti estetici.
Il visitatore potrà immergersi in un mondo incantato
e, grazie all’uso delle cuffie dinamiche, potrà ascoltare le musiche (da
Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni
Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolò Jommelli) selezionate da Elsa Evangelista
con un commento critico musicale di Alessandro De Simone per i vari temi artistici
di ciascuna sala.
La mostra è
una sintesi di tutte le arti, e illustra la pluridisciplinarità tipica della
nostra contemporaneità:
un viaggio multisensoriale all’interno della Reggia borbonica, trasformata per
l’occasione in un vero e proprio spettacolo teatrale. Un’esposizione
con oltre 1000 oggetti, oltre 300 porcellane delle collezioni delle Reali
Fabbriche di Capodimonte e Napoli, di altre manifatture europee e pezzi
originali cinesi, più di 150 costumi del Teatro di San Carlo con firme prestigiose (Ungaro, Odette Nicoletti, Giusi Giustino
e altri), strumenti musicali del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, dipinti, oggetti
d’arte e di arredo, minerali e animali tassidermizzati oggi conservati
rispettivamente nel Museo Mineralogico e nel Museo Zoologico di Napoli
(oggi confluiti nel Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche
dell’Università Federico II di Napoli).
Costo: Vedi sito.
Info
e prenotazioni: 081 7499130
Indirizzo: via Milano 2, Napoli
Sito di riferimento: www.museidicapodimonte.beniculturali.iy_________________________________________________________________________
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