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martedì 2 novembre 2021

KIROSEGNALIAMO dal 2 all'8 novembre 2021

K-news   
Kiri, continuano per questa stagione 2021-2022, le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo in streaming e fuori porta.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
 
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter e Linkedin. A beve riprenderà anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
 
Dunque per sognare con voi...
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Milleluci entertainment
Presenta
MASSIMO WERTMÜLLER
in
A CUORE APERTO
testo e regia di GIANNI CLEMENTI
musiche di PINO CANGIALOSI
musicisti PINO CANGIALOSI E MARIO DE MEO
luci e fonica MARCO LAUDANDO
 
DOVE e QUANDO
TEATRO VITTORIARoma
Dal 2 al 7 novembre. martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 21.00, mercoledì ore 17.00, domenica ore 17.30
 

DETTAGLI
Carl Gustav Jung diceva: “I drammi più commoventi e più strani non si svolgono nei teatri, ma nel cuore degli uomini”. Ed è proprio il cuore l’inconsapevole protagonista di questo spettacolo, che paradossalmente, ad onta delle parole del grande Psichiatra, non può che svolgersi sulle tavole di un palcoscenico. Ed è il cuore di Massimo Wertmuller messo a dura prova da Roma, la sua città, che ormai stenta quasi a riconoscere, a diventare una sorta di testimone del proprio tempo.È per questo che “A cuore aperto” diventa una sorta di “dichiarazione di guerra” a Roma e alla sua lingua fatta da un suo cittadino, da un suo figlio, che rifiuta questa sorta di mutazione genetica di cui è preda la sua Città.
 
Roma, città multietnica sempre in bilico fra cinismo e generosità fra disincanto e commozione, ma non solo. Massimo Wertmuller intraprende un viaggio partendo dalle radici di una civiltà, con qualche dotta dissertazione, ma anche qualche inevitabile caduta, per arrivare a riflettere sui grandi temi della vita stessa. È un percorso intimo, a volte sfrontato, alla ricerca delle proprie origini accompagnato dalle musiche del Maestro Pino Cangialosi.
 
La nostalgia per una Roma che non è più. Il coriaceo piacere di appartenere a questa città, alle sue esagerazioni, ai suoi odori, alle sue periferie, alla sua bellezza. Riconoscersi nell’amore per Roma che vive nelle parole di Pasolini. Un viaggio all’insegna del divertimento, ma anche della riflessione.
  
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzi da 27 a 14 €
Piazza S. Maria Liberatrice 10, Roma (Testaccio)
Botteghino: 06 5740170 – 06 5740598Vendita on-line e info
www.teatrovittoria.it
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NOVITÁ
 
TITOLO
GOD'S NEW FROCK
di Jo Clifford
 diretto e interpretato da Massimo Di Michele
costumi Alessandro Lai, luci Emanuele Lepore
immagini di scena Cristina Gardumi
scrittura gestuale Dario La Ferla
assistente alla regia Daniel Pistoni
foto Gian Marco Funari
traduzione Lorenzo Stefano Borgotallo
produzione Smart lab teatro
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TREND
nuove frontiere della scena britannica – XX edizione
festival a cura di Rodolfo di Giammarco
22 ottobre – 20 dicembre 2021
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BELLI – Roma
dal 2 al 3 novembre ore 21.00

 
DETTAGLI
“Buonasera.
Buonasera signore, buonasera signori. Buonasera uomini, buonasera donne,
Buonasera a coloro che non sono né signore né signori,
Né uomini, né donne
ma che come me sono forse qualcosa nel mezzo o qualcosa con un pizzico di entrambi…”
 
Da dove nascono le nostre convinzioni più ferme? Da dove provengono le verità su cui si basa la nostra società? Chi ci insegna cosa è giusto e cosa è sbagliato? La risposta deve essere almeno complessa quanto la domanda. Magari si potrebbe circoscrivere la questione e soffermarsi su una domanda ancora più specifica: perché la Storia, la Società ci insegnano ad essere inequivocabilmente uomini oppure donne? Chi ha mai stabilito così nette distinzioni tra i sessi e cosa di più appropriato si applichi a ciascuno di essi? È questo il punto di partenza del monologo “La nuova tonaca di Dio”, di Jo Clifford che con caustica ironia re-intreccia per i lettori l’atavica trama della storia più antica del mondo: la nascita del creato. Ma quella di Clifford non è esattamente la Genesi che ci è stata raccontata tra gli incensi di una messa. È piuttosto la percezione confusa e surreale che Clifford da bambino ha del racconto biblico. È il perplesso racconto di un Dio che, puntino solo e annoiato perso nel nulla cosmico, crea il mondo con fare da principiante, modellando un uomo dal fango, come fosse un piattino o una tazzina, e poi creando Eva, per alleviare la solitudine di Adamo. Che stabilisce, una volta cacciati i due dal giardino dell’Eden, che l'uomo dovrà lavorare la terra col sudore della fronte e la donna dovrà partorire con dolore. È la storia di come Dio voglia che l’essere umano sia maschio o femmina e che tutto quello nel mezzo, invece, non esista. E che buffo, agli occhi di un bambino, sentire questa stessa storia che insegna agli uomini a fare gli uomini e alle donne a fare le donne pronunciata da un prete in tonaca lunga, che sembra proprio una lunga sottoveste. Ma questa storia, in fin dei conti, non è tanto buffa. Perché proprio da essa discende quel senso di inadeguatezza che si prova quando la percezione che si ha di sé non corrisponde alla nitida dicotomia di genere che la Bibbia racconta. Il sentirsi sbagliati nell’avere un corpo da uomo adolescente e sognare di poter indossare un vestitino giallo con spensieratezza. A ben guardare, poi, questa dicotomia non è poi neanche così perfetta. È una bilancia che pende per lo più verso il piatto dell’uomo. La donna viene dopo, creata per ripiego, perché Adamo si sentiva solo. Agli occhi inesperti di un bambino, le immagini della nascita del creato si affastellano surreali, grosse bugie ripetute fino a diventare la gabbia di verità costruite in cui cresce come un prigioniero. Il monologo di Clifford è la liberatoria narrazione della messa a fuoco che ribalta la prospettiva, squarcia il velo di illusione e menzogna intessuto nel
 
racconto biblico e intenta un processo a Dio per le colpe di odio e dolore che la sua dottrina ha creato tra i "diversi".
La narrazione segue un climax ascendente che culmina nella iconoclastica accusa a Dio. A ben guadare, la condanna sembra rivolgersi non tanto a Dio nella sua natura spirituale, ma alla visione di Dio che le religioni hanno ideato, alla natura secolare delle sue chiese che lo interpretano alla luce di logiche terrene e parziali. Le “tonache” di Dio che scambiano i propri pensieri per la voce del Signore.
Il testo, si chiude con una benedizione che non è tanto la fine di un percorso ma un richiamo al principio, prima che fosse corrotto dalle religioni storiche. Se esiste un peccato originale, esiste ancor prima una benedizione originale che è lo spirito puro del Divino, dell’Essere. Ma quanto questo divino è frutto dell’uomo stesso? L'opera di creazione in cui l’uomo è co-protagonista non è mai finita ma continua ogni giorno.
Massimo Di Michele
 
Jo Clifford
Scrittrice, artista, poeta e insegnante con sede a Edimburgo. È autrice di circa 80 opere teatrali, molte delle quali sono state tradotte in varie lingue e rappresentate in tutto il mondo. Il suo passaggio da John a Jo le ha permesso di diventare un'attrice e performer. Recentemente ha eseguito il suo Gospel According to Jesus Queen of Heaven a San Paolo poco prima del lockdown. La sua traduzione di Life is a Dream doveva essere ripresa dal Lyceum a maggio; la traduzione finlandese del suo Wuthering Heights è andata in scena a Helsinki; e la sua  Light in the Village (in una traduzione in urdu) doveva debuttare a Karachi a luglio. Attualmente sta lavorando a un pezzo danzato/parlato con la ballerina Skye Reynolds; e a The Not So Ugly Duckling con l’attrice e scrittrice Maria MacDonell.
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Ingresso posto unico 13 €
 
piazza Sant'Apollonia 11/a
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NOVITÁ
 
TITOLO
Rassegna Nuova Drammaturgia – Incontri
BOLLE DI SAPONE
regia e drammaturgia Lorenzo Collalti
con Grazia Capraro e Daniele Paoloni
Costumi Silvia Romualdi
una produzione Khora.Teatroe Compagnia Mauri Sturno
in collaborazione con l’Uomo di Fumo
 
DOVE e QUANDO
tEATRO LE MASCHERERoma
Dal 2 al 7 novembre 2021 - Orario spettacoli: da martedì a sabato ore 21.00 – domenica ore 19.00.


DETTAGLI
Torna in scena dal 2 al 7 novembre al Teatro Le Maschere di Roma, nell’ambito della Rassegna Nuova Drammaturgia – Incontri, BOLLE DI SAPONE, poetico spettacolo del giovane regista e autore Lorenzo Collalti, interpretato da Grazia Capraro e Daniele Paoloni.
Un racconto che con sensibilità si insinua nella profondità dell’animo alienato della società contemporanea. I protagonisti sono due personaggi timidi, ossessivamente timidi, che vivono le loro vite in maniera surreale, intrappolati in una visione fantasiosa del quotidiano. Quando uno scherzo del destino li mette in contatto, sono costretti a rivoluzionare la loro vita per ospitare l'altro, volenti o nolenti. L'incontro di queste due piccole solitudini in una periferia metropolitana è il cuore del racconto, di una storia semplice e comune.
Lorenzo Collati, dopo Nightmare N.7, Un Racconto d’inverno eReparto Amleto, da vita, con Khora Teatro e la sua compagnia “L’Uomo di Fumo”, ad uno spettacolo che rivela una particolare attenzione alle parole e alla scrittura di un testo che va a ricreare sulla scena un affresco emotivo.
“Se vivi in un paese di quattromila abitanti conosci tutti, se abiti in una città di tre milioni di persone non conosci nessuno.”- annota Collalti. “È una riflessione paradossale ma descrive chiaramente la difficoltà di incontrarsi in una grande metropoli. La periferia è l'emblema di questa realtà, con centinaia di famiglie che vivono in mochi metri quadrati, a volte nello stesso palazzo, senza conoscersi affatto.
Migliaia di paure, gioie, angosce, emozioni diverse tra loro non si toccano per la parete divisoria di un appartamento; pochi centimetri di mattoni e cemento. Questa storia prende due di quegli universi per provare a metterli in contatto, mostrando tutte le loro fragilità.”
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzo biglietto 12 €
Sono previste riduzioni per gruppi CRAL e Associazioni. Per info: Tel. 06 58330817
 
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 06 58330817- 331 7642221
e-mail: info@teatrolemaschere.it
 
via Aurelio Saliceti 1/3 - Roma
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NOVITÁ
 
TITOLO
Una produzione AB MANAGEMENT e OTI
presentano in esclusiva in Italia
in accordo con MISCHIEF WORLDWIDE LTD
CHE DISASTRO DI PETER PAN
dalla commedia originale di J.M.Barrie
di Henry Lewis, Jonathan Sayer e Henry Shields
traduzioneEnrico Luttmann
con
Stefania Autuori | Luca Basile | Viviana Colais
Valerio Di Benedetto | Riccardo Giacomini | Massimo Genco,
Carolina Gonnelli | Alessandro Marverti | Yaser Mohamed,
Ilaria Orlando | Igor Petrotto | Marco Zordan
Regia di ADAM MEGGIDO
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BRANCACCIO - Roma
Dal 3 al 28 novembre 2021, mercoledì - sabato serale ore 20.45 / sabato - domenica pomeridiana ore 17.00
 

DETTAGLI
In seguito al trionfante debutto, finalmente approda al Teatro Brancaccio di Roma “Che Disastro di Peter Pan” con la regia di Adam Meggido.
Dal 2016 il pubblico di tutta Italia apprezza ed applaude “Che Disastro Di Commedia”, versione italiana del pluripremiato successo planetario “The Play That Goes Wrong”, che ha raccolto, di anno in anno, un sempre crescente numero di consensi.
Dagli stessi autori arriva “Che Disastro Di Peter Pan” con la proposta di alzare il tiro. La sgangherata compagnia amatoriale dello sperduto Sant’Eufrasio Piedimonte, ancora più ambiziosa e battagliera che mai, dopo aver improvvisamente ereditato un’ingente somma di denaro, tenta di mettere in scena il classico di J.M. Barrie, la celeberrima storia di Peter Pan.
La trama tenta di emergere dai disastri e dai contrattempi che si accumulano nella pièce, il caos impetuoso aumenta e le risate sono inarrestabili di fronte alle disavventure degli attori che vanno inevitabilmente incontro all’ennesimo fallimento.
Quando il regista apparirà sul palcoscenico con il suo assistente/co-regista, s’inizieranno a percepire le tensioni che stanno alla base di questa goffa e stentata impresa teatrale. Come in “Che Disastro Di Commedia” le porte non si apriranno, gli oggetti di scena scompariranno per ricomparire altrove, gli effetti sonori saranno inevitabilmente anticipati o ritardati.
Gli attori, impegnati in ruoli multipli, combatteranno ancora una volta contro inconvenienti tecnici e non ricordando le battute, intrappoleranno gli altri in “loop” esasperanti.
Assistendo alla produzione di Peter Pan, capiremo in pochi minuti che anche questo show è miseramente destinato a fallire.
 
NOTE DI REGIA
È una commedia con un grande cuore, senza mai un momento di noia. Lo spettacolo è una farsa e la farsa un vero spettacolo. Non importa quali bisticci nel backstage si siano verificati, non importa il caos che hanno scatenato e subito sul palcoscenico; dopo lo spettacolo i nostri attori sono al bar, euforici, congratulandosi l'un l'altro e pianificando la prossima produzione. Non perdono di vista l'amore. È importante ricordare che gli attori di questa piéce non sono "cattivi attori" ma semplicemente vittime delle circostanze; tutto deriva dal loro costante tentativo di continuare, nonostante tutto, e dal loro ottimismo che la fortuna possa girare a loro favore.
Adam Meggido
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzo biglietto da 28a 39 €
 
botteghino@teatrobrancaccio.it
Via Merulana, 244,  Roma
www.teatrobrancaccio.it
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NOVITÁ
 
TITOLO
FRAMMENTI 2021
Stagione da settembre a dicembre 2021
LA REGOLA DEI GIOCHI
di Anton Giulio Calenda
cinque atti unici: “Ucronìa o va tutto bene”, “Soldato”, “Il Regno”, “Matteo”, “Squali, uno studio marino”
drammaturgia Anton Giulio Calenda
regia Alessandro Di Murro
aiuto regia Tommaso Cardelli
assistenti di regia Ilaria Iuozzo e Jessica Miceli
luci Matteo Ziglio
musiche Enea Chisci
costumi Rita Guardabascio e Beatrice Nobili
direttore di Produzione Pino Le Pera
produzione Gruppo della Creta
coproduzione Fattore K
con
Ucronia: Amedeo Monda, Laura Pannia
Soldato: Matteo Baronchelli, Alessandro De Feo
Il Regno: Valeria Almerighi, Jacopo Cinque
Matteo: Alessio Esposito, Bruna Sdao
Squali: Matteo Baronchelli, Jacopo Cinque, Alessio Esposito, Amedeo Monda
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BASILICARoma
4 – 7 novembre // 16 – 19 dicembre. Orario spettacoli dal mercoledì al sabato ore 21.00 - domenica ore 17.45
 

DETTAGLI
Uno spettacolo che in breve tempo, a Roma, ha conquistato l’attenzione di tutti divenendo oggetto di interesse e curiosità di pubblico e critica. Un format che si discosta dalla stabilità canonica delle produzioni teatrali e che si propone di coltivare una più assidua partecipazione da parte del pubblico. Cinque opere caratterizzate dalla ferocia e dalla concisione dei dialoghi, da una messinscena stilizzata ed evocativa in cui la parola diventa strumento di costruzione identitaria, lambito da echi provenienti dai più disparati panorami sonori.Questa analogia con la narrazione antologica o seriale ne ricalca la struttura e le forme, ma nei contenuti è mantenuta intatta la rotta tracciata dal Gruppo della Creta che produce al TeatroBasilica: “La Regola dei Giochi”, cinque atti unici: “Ucronìa o va tutto bene”, “Soldato”, “Il Regno”, “Matteo” e “Squali, uno studio marino”. La drammaturgia è di Anton Giulio Calenda, con la regia di Alessandro Di Murro. Protagonisti sono: Valeria Almerighi, Matteo Baronchelli, Jacopo Cinque, Alessandro De Feo, Alessio Esposito, Amedeo Monda, Laura Pannia e Bruna Sdao.
I cinque atti unici che compongono l’evento “La Regola dei Giochi” verranno messi in scena per una settimana al mese, durante la stagione teatrale.
Così dopo i primi due allestimenti di settembre e ottobre, le prossime repliche saranno: 4 – 7 novembre, 16 – 19 dicembre.
 
A seguito di “D.N.A. Dopo la Nuova Alba”, e “Generazione XX”, è emersa all’interno del Gruppo della Creta la necessità di cimentarsi con forme sceniche prossime al racconto breve e al gesto minimale. Alla volontà di dialogare con il formato seriale che tanto appassiona il pubblico di tutto il mondo è conseguita l’ideazione de “La Regola dei Giochi” che nel contesto del costume odierno appare come una sfida: quella di portare le persone a teatro proponendo loro una fruizione analoga a quella che sono abituate a vedere sugli schermi.
 
Sinossi
Ucronìa o va tutto bene: a conclusione di un conflitto mondiale gli Stati Uniti hanno sconfitto la Cina e sono diventati padroni del mondo. Una donna bambola rinchiusa in una Google-scatola racconta gli avvenimenti che avverranno nel prossimo futuro. A prendersi cura di lei sarà il suo Google-amico.
Soldato: Due commilitoni marciano per una landa desolata per ordine dei loro capi. Il fitto dialogare dei due metterà in luce le assurdità morali con cui gli esseri umani sono soliti giustificare dialetticamente la guerra. In questa retorica autoreferenziale ed illogica, è evocata costantemente la presenza del “nemico”, “l’altro”, ciò che è sconosciuto e perciò temuto, da distruggere e dominare.
Il Regno: assiso sul suo trono, un re onnipotente sorveglia i suoi preziosi minuscoli e pitocchi confini blaterando insulti contro chiunque minacci la sua stolida e superficiale calma. Una voce, tuttavia, si insinua sempre più in profondità tra i suoi pensieri, guasta la tranquillità del regno e getta il sovrano nel labirinto del dubbio.
Matteo: è una tragedia insostenibile ciò che rende la comunicazione di Barbara e Matteo -una elegante coppia alto-borghese- feroce, tagliente, comica e perversa fin dalle primissime battute. Scopriremo i demoni che li perseguitano manifestarsi lungo tutto il corso della vicenda.
Squali, uno studio marino: Quattro amici sono in barca a godersi una bella battuta di pesca. Il mare è calmo, il cielo terso. Tutto è perfetto e ideale. A un certo punto però il motore va in panne e i quattro si rendono conto di essere circondati da squali. Emergono allora le personalità dei personaggi, ognuno costretto a prendere una decisione e, dunque, a manifestare la propria visione sulle cose.
I cinque atti unici de La regola dei giochi andranno in scena giovedì alle 20.30 con “Ucronia” e alle 22.00 con “Soldato”. Venerdì alle 20.30 andrà in scena “Il Regno” e alle 22.00 “Matteo”. Sabato alle 19.00 andrà in scena “Soldato”, alle 20,30 Ucronia e alle 22.00 “Squali”. Domenica alle 19.00 andrà in scena “Matteo” e alle 20,30 “Il Regno”.
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Biglietti 15€ un capitolo dello spettacolo - 20€ due capitoli - 30€ tre capitoli - 40€ spettacolo intero (cinque capitoli)
 
Piazza Porta S. Giovanni, 10 Roma
Contatti / Prenotazione obbligatoria +39 392 97.68.519 - info@teatrobasilica.com
Tutte le attività del Teatro Basilica si terranno nel rispetto della normativa in materia di prevenzione dal Covid19
 
www.teatrobasilica.com
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NOVITÁ
 
TITOLO
L'IMPERATRICE
Notte psicomagica dedicata alla vita straordinaria di
NIKI DE SAINT PHALLE
Un'opera di Roberta Calandra
Caterina Gramaglia L’imperatrice
Regia Mariano Lamberti
Con la preziosa presenza di Juan Diego Puerta Lopez per la voce dei Tarocchi
Si ringrazia sentitamente Andrée Ruth Shammah che ha creduto nel progetto.
Visual Andrea Germoleo, Elaborazione Fonica Tarocchi Mike Priore
 
DOVE e QUANDO
tEATRO dei documentiRoma
Giovedì 4, Venerdì 5, Sabato 6 Novembre 2021 ore 21.00
Domenica 7 Novembre 2021 ore 18.00
 

DETTAGLI
Ho deciso molto presto di essere un’eroina. Chi sarei stata? George Sand, Giovanna D’arco, Napoleone in gonna? Ma alla fine cosa importava? Tutto ciò che contava era che fosse difficile, grandioso, eccitante…
 
Niki De Saint Phalle, autrice di innumerevoli pitture e sculture, celebre per l'ideazione e costruzione del Giardino dei Tarocchi, sotto il paese di Capalbio, decise molto presto di essere un'eroina: oppressa da una famiglia troppo borghese, insofferente ai ruoli tradizionali, subisce un ricovero psichiatrico devastante, causato dalle molestie del padre avvenute in tenera età. 
 
Seguendo un percorso suggestivo e accidentato, fortemente evocativo come quello degli arcani maggiori dei Tarocchi, ispirati alla figura delle carte di Alejandro Jodorowsky, Roberta Calandra racconta la tortuosa vita di Niki De Saint Phalle. Un'esistenza caratterizzata dalla sua veemenza, il suo talento, la sua naturale ambizione rivoluzionaria che l'hanno resa rapidamente un'artista ammirata e riconosciuta a livello mondiale.
Senza seguire una lineare sequenza storica, Mariano Lamberti porta in scena una donna che ha ottenuto una totale libertà esistenziale. La Niki de L’Imperatrice ha ottenuto una totale libertà esistenziale che l'ha vista abitare dentro una statua stessa, raccontandone anche le contraddizioni e le fragilità, il suo sconfinato amore per l'Italia, gli inni al matriarcato: un'artista che amava scomporsi, riflessa in innumerevoli specchietti di vetro, un'identità frammentata restituita all’unità di un mazzo di carte, di un’ambientazione unica, dove antico e moderno, sessualità e anelito spirituale, creazione e morte, danzano insieme, come nelle misteriose figure dei Tarocchi. La vita di Niki, troppo poco raccontata e che ora vuole essere narrata. 
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Biglietto Unico 10 € + Tessera Associativa al Teatro di Documenti 3 €
 
Info e prenotazioni imperatriceniki@gmail.com 3398188739/3358160566
È gradita la prenotazione.
 
Saranno garantite le misure anti Covid-19 previste dalla legge.
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NOVITÁ
 
TITOLO
QUANDO L’ULTIMO VINCEVA
Testo e regia Massimiliano Gracili
Con Riccardo Ballerini
 
DOVE e QUANDO
Altrove Teatro Studio - Roma
Dal 5 al 7 novembre, venerdì e sabato ore 20.00 - domenica ore 17.00
 

DETTAGLI
Il palcoscenico dell’Altrove Teatro Studio accoglie dal 5 al 7 novembre QUANDO L’ULTIMO VINCEVA, unospettacolocomicoe   brillante, scritto e diretto da Massimiliano Gracili, che racconta le astute gesta di un ciclista, Luigi Malabrocca, interpretato da Riccardo Ballerini, il quale nei primi anni dopo la seconda guerra mondiale, trova gloria, notorietà e lauti guadagni arrivando perennemente ultimo.
L’Italiadiqueglianni,distruttaelaceratanelprofondo,ricominciaasognarecon il ciclismo attraverso i suoi eroi. La strada e la bicicletta si trasformano in un luogo d'incontro e un mezzo perevadere.
La gente tifaesognaperleimpresediCoppiediBartali,ma si rivede nelle fatiche del più debole,dell'ultimo.
Luigi Malabrocca, arrivato casualmente ultimounpaiodivolte,sivederecapitareinalbergovino,olio,uova,paneepatate e quant’altro da parte dei tifosi. Capisce subito che il fanalino di coda è un ottimo affare per sconfiggere la miseria.
Cosi, mentre in testa alla corsa Coppi e Bartali lottano per contendersi la vittoria, nelle più profonde retrovie, con addosso la sua maglia nera, simbolo e marchio dell’ultimo, Malabrocca controlla astutamente che nessuno scivoli alle suespalle.Ebenpresto,aforzadiperdere,oltrecheottenerelautiguadagni,lasua fama arriva a sfiorare addirittura quella deigrandi campioni.
Ma arriva il giro d’Italia del 1949, anno in cui un imprevisto nemico, tale Sante Carollo, ciclista vicentino, accortosi anch’esso dei benefici derivanti dall’ultim0 posto, tenta di scardinare il suo dominio.
Durante quel giro d’Italia tra Carollo e Malabrocca si scatena un duello epico scandalosamente privo di regole .Il fine uno soltanto: arrivare ultimo.
I mezzi, tutti leciti...
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzi biglietti: intero 15 €, ridotto 10 €
 
Per informazioni e prenotazioni: telefono 3518700413, email  ipensieridellaltrove@gmail.com
 
Via Giorgio Scalia 53, Roma
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PROSEGUE
 
TITOLO
Produzione OTI – Officine del Teatro Italiano
FABIO CANINO
in
FIESTA
Scritto da
ROBERTO BIONDI, FABIO CANINO, PAOLO LANFREDINI
regia
PIERO DI BLASIO
con
DIEGO LONGOBARDI | SANDRO STEFANINI
Simone Veltroni | Antonio Fiore
costumi MARIA SABATO
scene GIACOMO CELENTANO
movimenti coreografici CRISTINA ARRÒ(Ispirati alle coreografie originali di Gino Landi)
 
DOVE e QUANDO
SALA UMBERTO – Roma
Dal 26 ottobre al 26 novembre 2021, dal martedì al venerdì ore  21.00 / domenica ore 17.00 e ore 21.00


DETTAGLI
A venti anni dal fortunato debutto dello spettacolo-cult campione di incassi dedicato a Raffaella Carrà torna in scena “Fiesta” con Fabio Canino, dal 26 ottobre al Teatro Sala Umberto di Roma.
Lo showman fiorentino torna a celebrare il mito di Raffaella Carrà con questa esilarante commedia, un ironico e autoironico affresco del mondo gay con dialoghi serrati e battute a ripetizione e insieme una grande Fiesta dedicata alla più grande icona dello spettacolo italiano.
 
Era il 2001 quando debuttava il primo progetto teatrale in assoluto dedicato a Raffaella Carrà e la conduttrice dell’allora fortunato programma del sabato sera “Carramba che sorpresa”, venuta a conoscenza da alcuni amici che era in scena uno spettacolo a lei dedicato decise, a insaputa degli attori, di irrompere nel teatro con una delle sue “carrambate” decretandone un successo senza precedenti con sold out per sei mesi consecutivi e poi repliche in tutta Italia per oltre tre stagioni. In seguito la Carrà decise di andare lei stessa a teatro comprando in forma privata tutti i biglietti di una replica e regalandoli a tutti i suoi amici più cari per una vera Fiesta.
 
La “Fiesta” da cui prende le mosse la commedia è come ogni anno, il 18 giugno quando un gruppo di amici organizzano un party per il compleanno della loro amatissima Diva, per una ricorrenza “che va festeggiata tutti insieme, come il Natale”.
Luca (Fabio Canino) è un fan di Raffaella Carrà, ma non uno qualsiasi, è il più scatenato, il più fedele, il più innamorato. Tanto innamorato da celebrare ogni 18 giugno il compleanno del suo mito in una vera e propria festa con tanto di torta, invitati, canti e balli sulle note dei più grandi successi della Raffa nazionale.
 
Per la “gaya” serata Luca invita, come ogni anno, i suoi due migliori amici Renato (Diego Longobardi) e Ivano (Sandro Stefanini). Il primo è un esuberante infermiere amante della palestra e dei bei ragazzi, il secondo un aspirante scrittore, uomo di fede e truccatore di una nota diva. A sorpresa, anche se non troppo, sopraggiunge un terzo ospite, Giuseppe (Simone Veltroni), un collega di Luca dall’incerta identità sessuale… Solo per lui.
 
La Fiesta sarà un pretesto per piccanti confessioni tra amici, ma anche per liberare gli animi da desideri e paure. Proprio durante il gioco della verità con la “statuina-idolo” di Raffa, Giuseppe metterà a nudo inclinazioni e segreti. Come in tutte le feste che si rispettino, arriva all’improvviso l’elemento dirompente, come una meteora imprevista, che obbligherà gli invitati a rocamboleschi giochi di parole e divertenti fraintendimenti.
Questa meteora ha il volto (e soprattutto il corpo) di Massimo (Antonio Fiore), il bel poliziotto, eterosessuale al 150%. Sarà lui a mettere in crisi le convinzioni di Luca e company o saranno loro a mettere in crisi il fascinoso Massimo?
Una cosa è certa, qualsiasi sia il risultato, ci sarà da ridere! Sempre sotto l’occhio vigile e amorevole del mito Carrà! Anche perché senza le sue musiche e la sua energia, che “Fiesta” sarebbe?
I protagonisti si confrontano su temi che vanno dalla religione alla moda in un susseguirsi di dialoghi serrati e pungenti tra la satira e l’ironia sul costume sociale.
Il tutto mentre in sottofondo echeggiano le musiche del loro Idolo Raffaella Carrà in un crescendo di risate sino all’epilogo quando il pubblico sollecitato da Fabio Canino rompe la quarta parete per scegliere il finale a sorpresa tra i tre possibili.
 
Lo spettacolo, scritto da Roberto Biondi, Fabio Canino e Paolo Lanfredini, torna riproposto in una nuova e prestigiosa edizione. L’ambientazione è una casa a dir poco appariscente quasi surreale che fa da contorno agli attori vestiti con i costumi vivaci di Maria Sabato mentre i movimenti coreografici ispirati a quelli originali che Gino Landi ideò per Raffaella sono di Cristina Arrò e la regia di Piero Di Blasio.
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzo biglietto da 34€ a 25€ - disponibili su www.salaumberto.com

Via della Mercede 50, Roma
 
prenotazioni@salaumberto.com
 
www.salaumberto.com
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MUSICA
 
CONCERTI
 
NOVITÁ
 
TITOLO
COTTON CLUB
LA PROGRAMMAZIONE
 
DOVE e QUANDO
COTTON CLUB - Roma
L
A PROGRAMMAZIONE DAL 4 AL 7 NOVEMBRE 2021
Ogni domenica – Bevo Solo Rock’n Roll
 

DETTAGLI
Il Cotton club riapre le porte allo spettacolo dopo un’estate esaltante al Village Celimontana e riapre per "festeggiare" con voi, il nostro pubblico, con una programmazione di ottobre esplosiva.
 
TANTE NOVITA' STRUTTURALI
 
1 IMPIANTO AERAZIONE ANTI-COVID
 
2 IL NOSTRO PICCOLO AUDITORIUM CON COSTRUZIONE CUSTOM-MADE DI UNA SALA DA ASCOLTO CON CONTROLLO ACUSTICO
 
Il Cotton Club è oggi un locale rinnovato con nuovo impianto di aerazione con abbattimento della carica batterica e virale pari al 100% grazie al sistema di sterilizzazione a luce UV-C.
 
A livello acustico invece, per garantire una sempre maggiore esperienza di ascolto, il rinnovato il Cotton Club ha messo a punto una tecnica di controllo acustico appositamente progettata e “custom made” che viene normalmente utilizzata nei grandi auditorium e nei posti in cui l’acustica è caratteristica precipua e dominante.
 
GIOVEDI’4 NOVEMBRE 2021
THE SCOOP JAZZ BAND
 
Un gruppo di giornalisti e musicisti uniti dalla passione del jazz e del blues, che propone un repertorio misto di successi del repertorio standard jazz e classici blues e swing con reinterpretazioni originali sia sul versante ritmico che su quello melodico.
La Scoop jazz band nasce nel 2010 per iniziativa di Dino Pesole alla chitarra, editorialista del Sole24ore, Antonio Troise alle tastiere, editorialista di QN e nel mondo della comunicazione, Romano Petruzzi al sax, consulente del lavoro, e Stefano Sofi già giornalista del Messaggero. Al gruppo originario si uniscono le voci di Donatella Cambuli e Massimo Leoni, giornalista di Skytg24. La sezione ritmica si potenzia con l'ingresso di Antonello Mango al basso e Guido Cascone alla batteria. Infine entrano nella band il sassofonista Sebastiano Forti e alla tromba Stefano Abitante.
 
I numerosi concerti che hanno visto protagonista in questi anni la Scoop Jazz Band in storici locali come il Cotton Club e presso le sedi di rappresentanza della Commissione europea e del Parlamento europeo, e in occasione di importanti eventi istituzionali, convegni italiani e internazionali, sono state seguiti con crescente attenzione e partecipazione da parte del pubblico. In particolare la Band si è esibita allo Spazio Europa di via IV Novembre in più occasioni (tra questi gli eventi organizzati dalla Rappresentanza per gli auguri natalizi nel 2013 e 2014, per la Festa dell’Europa che ha visto esibirsi la band in piazza del Testaccio e in piazza del Popolo).
 
Numerose le performance della Scoop Jazz Band per iniziative culturali a Roma, nel Lazio, in Emilia Romagna e anche a Napoli nell'ottobre del 2014 in occasione dell'Assemblea annuale delle Piccole e Medie imprese organizzata dalla Commissione Ue. Poi i concerti del 4 e 5 marzo 2016 all'Istituto italiano di Cultura a Istanbul e presso il Palazzo di Venezia di Istanbul. E le serate al Circolo Montecitorio e al Foyer del Teatro San Carlo di Napoli. Infine la partecipazione alla giornata organizzata dal Movimento europeo e dalla stessa Rappresentanza a Roma, all’Aula Magna della Sapienza il 24 marzo 2017 in occasione delle celebrazioni dei sessanta anni dalla firma dei Trattati di Roma, il concerto organizzato dalla Camera dei Deputati il 19 giugno 2017 nella cornice del restaurato Chiostro di Vicolo Valdina, la serata organizzata il 21 giugno 2017 al Complesso museale Montemartini, in occasione della Festa europea della Musica.
 
LIVE SHOW €10
Inizio concerto ore 21:30
 
Line-up
Stefano Abitante, Voce
Sebastiano Forti, Sax/Clarinetto
Dino Pesole, Chitarra
Antonio Troise, Tastiere
Romano Petruzzi, Sax
Stefano Sofi, Percussioni
Antonello Mango, Contrabbasso
Guido Cascone, Batteria
Donatella Cambuli, Voce
Massimo Leoni, Voce
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VENERDI’ 5 NOVEMBRE 2021
SWING SWINGSWING:
VALERIA RINALDI JAZZ QUARTET
 
Si torna a parlare di Swing al Cotton Club con questo speciale appuntamento di "SWING SWINGSWING". In questa serata di venerdì 5 Novembre la scuola di ballo Swinghaus utilizzerà lo spazio pista per una dimostrazione di ballo "primi passi" gratuita per tutti quelli che si vogliono avvicinare a questo genere. A seguire il concerto di Valeria Rinaldi Swing Quartet.La voce inconfondibile di Valeria Rinaldi che vanta molteplici collaborazioni di rilievo nell’ambito del Jazz della tradizione, eseguirà un repertorio Ispirato a voci come Billie Holiday, Maxine Sullivan, Helen Forest. Ad accompagnarla Stefano di Grigoli al sassofono tenore, Stefano Nencha alla chitarra e Marco Loddo al contrabbasso.
 
Prezzo special della serata SWING SWINGSWING
LEZIONE + CONCERTO + DRINK 10€
LEZIONE + CONCERTO + DRINK + PINSA ROMANA 18€
Ingresso ore 20.00
Lezione ore 20.30
Concerto ore 21.30
 
Line-Up
Valeria Rinaldi, Voce
Stefano Nencha, Chitarra
Stefano Di Grigoli, Sax Tenore
Marco Loddo, Contrabbasso
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SABATO 6 NOVEMBRE 2021
GIORGIO ROSCIGLIONE JAZZ QUARTET
Il quartetto capitanato dal contrabbassista Giorgio Rosciglione riproporrà al grande pubblico alcuni dei più noti standard della storia del jazz. Un omaggio sincero, nel rispetto della tradizione e soprattutto nel rispetto di quelle melodie originali che fino ad oggi si sono conservate resistendo allo scorrere del tempo.
 
Brani storici scritti tra gli anni ’40 e ’60 dai grandi compositori americani che in questo modo hanno lasciato ai posteri una traccia indelebile e grandi capolavori che ancora oggi vengono proposti in forme sempre nuove e diverse. Una serata con una formazione composta da grandi musicisti di diverse generazioni che, con un tuffo nel passato, riporteranno in vita i grandi successi del songbook americano.
 
LIVE SHOW €10
Inizio concerto ore 22:00
 
Line-up
Giorgio Rosciglione, pianoforte
Marcello Zini, chitarra
Michelle Rosciglione, contrabbasso
Luca Ingletti, batteria
Guest: Dario, Rosciglione al contrabbasso
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DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021
BRUNCH STORIA E MUSIC CON LINO PATRUNO
Dopo il successo del Village Celimontana il Cotton Club lancia i brunch all’ora di pranzo del week end. Musica, storie, aneddoti all'ora di pranzo, questa è la nuova proposta del Cotton Club. Ingresso ore 12.30 si comincerà con il concerto alle 13.00, seguirà una pausa Brunch alle 13.45, e poi la seconda parte. Al centro grandi artisti, personaggi e le epoche della storia della musica, un appuntamento a metà tra concerto e narrazione per rivivere la storia e per ascoltare la musica. Questo appuntamento sarà in compagnia di Lino Patruno che parlerà della musica degli anni '30 e '40 del New Orleans, del Dixieland, dello Swing e della nascita del Jazz.
 
ORE 13:00 - INIZIO SPETTACOLO
 BRUNCH 20€ composto da:
Pinsa a scelta e Drink
oppure
Hamburger a scelta e Drink
 
Line-up
Lino Patruno, Banjo
Silvia Manco, Voce/Piano
Raffaele Gaizo, Clarinetto
Light Palone, Contrabbasso
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DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021
BEVO SOLO ROCK'N ROLL
MARCO LIOTTI & FIFTY FIFTY
L'appuntamento dedicato al Rock'N'Roll anni '50 della domenica: una serata vintage e divertente all'insegna del Rock'n Roll. La serata ci riporterà negli anni '50 grazie ai nostri gruppi live così coinvolgente da fare ballare i più timidi. Lezione di ballo "primi passi" con le migliori scuole di Roma che si alterneranno di domenica in domenica.Lezione di ballo a cura della scuola Rocking Boogie.
Il LIVE di questa domenica è con MARCO LIOTTI & FIFTY FIFTY. Lo spettacolo ripropone le canzoni più famose degli anni '50 '60:Diana, Put head on myshoulder (Paul Anka), Oh Carol, StupidCupid (Neil Sedaka), Smoke gets in youreyes, The great Pretender (Platters) Elvis Presley...e tutto il Doo-wop...oltre le colonne sonore di film come Happy Days, Dirty Dancing, Grease, Pretty woman i più famosi rock 'n' roll.Ma anche degli standard jazz-swing come Fly me to The Moon, I'vegotyou under mySkin, Cheeck to cheeck.Il sound è quello lineare di quegli anni, gli strumenti base: pianoforte, chitarra, contrabbasso, batteria e il sax tenore. Il tutto con suoni puliti e il largo uso dei cori.Domina su tutto la bella voce da crooner e la presenza scenica del leader Marco Liotti.
 
Ingresso ore 19:30
Lezione ore 20:00
Concerto ore 21:00
Lezione di ballo
 
Prezzo special del BEVO SOLO ROCK'N ROLL:
LEZIONE + CONCERTO + DRINK 10€
LEZIONE + CONCERTO + DRINK + PINSA ROMANA 18€
 
Line-up
Marco Liotti, Voce
Cristiano Riccardi, Chitarra
Cristian Fortucci, Voce/Piano
Fabio Mancano, Sax Tenore
Massimiliano Pischedda, Contrabbasso
Tommaso Sansonetti, Batteria 
 
ALTRE INFORMAZIONI
Via Bellinzona 2 - Roma
 
Info e prenotazioni +393490709468
 
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ARTE
 
MOSTRE
 
APPENA APERTA
 
TITOLO
KLIMT. La Secessione e l’Italia
 
DOVE e QUANDO
MUSEO DI PALAZZO BRASCHI - Roma
Dal 27 ottobre al 27 marzo  2021
 

DETTAGLI
Dal 27 ottobre il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospiterà la mostra Klimt. La Secessione e l’Italia, un evento espositivo che segna il ritorno in Italia dell’artista austriaco con alcuni dei suoi capolavori provenienti dal Museo Belvedere di Vienna, dalla Klimt Foundation e da collezioni pubbliche e private come la Neue Galerie Graz.

La mostra ripercorre la vita e la produzione artistica di Klimt, sottolineandone il ruolo di cofondatore della Secessione viennese e indagando sul suo rapporto con l’Italia, meta dei suoi viaggi e luogo di alcuni suoi successi espositivi.
Sono circa 200 le opere esposte, tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture di Klimt e degli artisti della sua cerchia.

Oltre a opere iconiche come la famosissima Giuditta ISignora in biancoAmiche I (Le Sorelle) e Amalie Zuckerkandl è possibile ammirare anche prestiti del tutto eccezionali come La sposa della Klimt Foundation e Ritratto di Signora, trafugato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato fortunosamente nel 2019.

Klimt. La Secessione e l’Italia
 è una mostra promossa da Roma CultureSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.

La mostra ripercorre la vita e la produzione artistica di Klimt, sottolineandone il ruolo di cofondatore della Secessione viennese e indagando sul suo rapporto con l’Italia, meta dei suoi viaggi e luogo di alcuni suoi successi espositivi.
Sono circa 200 le opere esposte, tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture di Klimt e degli artisti della sua cerchia.
Oltre a opere iconiche come la famosissima Giuditta ISignora in biancoAmiche I (Le Sorelle) e Amalie Zuckerkandl è possibile ammirare anche prestiti del tutto eccezionali come La sposa della Klimt Foundation e Ritratto di Signora, trafugato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato fortunosamente nel 2019.
Klimt. La Secessione e l’Italia è una mostra promossa da Roma CultureSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.
La mostra vede come special partner Julius Meinl Ricola, come partner Catellani & Smith, come radio partner Dimensione Suono Soft ed è consigliata da Sky Arte.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Piazza San Pantaleo, 10
 
www.museodiroma.it
www.museiincomuneroma.it
www.arthemisia.it

Immagine
Gustav Klimt
Giuditta, 1901
Olio su tela, 84x42 cm
Belvedere, Vienna
© Belvedere, Vienna
Photo: Johannes Stoll
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PROSEGUE
 
TITOLO
Art GAP, Modern & Contemporary Art
IN_visibili
Mostra personale
ARTISTI: Alessandro Monticelli & Claudio Pagone
CURATORE: Federica Fabrizi

DOVE e QUANDO
ART G.A.P. Gallery -Roma
Dal 23 ottobre al 4 novembre 2021

INAUGURAZIONE
sabato 23 ottobre 2021 ore 18:00
Inoltre
EVENTO RAW 2021
30 ottobre 2021_ore 18.00
Interventi musicali di Alessio Toro e Alistair Drummond Petrie
concerto musicale, in occasione della mostra IN_visibili di Monticelli & Pagone
MUSICISTI
Alessio Toro e Alistair Drummond Petrie
COMPOSITORI
Pasquale Sabatelli
Enti promotori: Art GAP, Modern & Contemporary Art



DETTAGLI
In occasione della settimana dell’arte contemporanea romana, la galleria Art GAP è lieta di ospitare, dal 23 ottobre al 4 novembre 2021, la mostra IN_visibili di Monticelli & Pagone, a cura di Federica Fabrizi. Inoltre, per l’evento RAW 2021, sabato 30 ottobre dalle 18:00 alle 19:00 avrà luogo un piccolo concerto in cui si esibiranno Alessio Toro e Alistair Drummond Petrie sulle musiche composte da Pasquale Sabatelli.
Alessandro Monticelli & Claudio Pagone riflettono sul comportamento umano nella società contemporanea, in cui ogni individuo è definito esclusivamente dal gruppo di appartenenza. L’uomo, per sentirsi parte di un tutto, tende a comportarsi diversamente da come farebbe normalmente per non sentirsi diverso, perdendo la sua unicità che lo contraddistingue. Rafforzamento della percezione di sé, non come individuo, ma come elemento integrante del gruppo. Le macchie di Rorschach nelle opere di Monticelli & Pagone divengono individui anonimi, senza volti, che esistono in funzione del loro doppio. Un positivo relegato a mera copia abbellito da abiti alla moda per la necessità di conformarsi alla società dell’immagine e dei consumi e un negativo ridotto all’essenza in cui si rintraccia l’identità che lo contraddistingue dalla collettività omologante. Deindividualizzazione come deprivazione delle caratteristiche individuali. Il duo sulmunese mediante pennellate gestuali e materiche definisco uno spazio senza tempo, o meglio un non-luogo, in cui l’essere umano prova un senso di frustrazione, impotenza e claustrofobia che favorisce la deumanizzazione, il disimpegno sociale, l’anonimato e la deindividualizzazione dell’altro. Del resto siamo in un ‘epoca frenetica, in cui tutto sembra mutare da un momento all’altro, dove non ci sono più riferimenti e sicurezze ma solo dei copioni standardizzati, dettati dalla moda e dal consumismo, che lasciano gli individui vivere nell’illusione di essere liberi ma in realtà sono soggetti passivi plasmati dagli stereotipi sociali, finendo per essere degli esseri intellettualmente invisibili. Alessandro Monticelli (1973) & Claudio Pagone (1976) dal 1999 sono un duo che lavora come un singolo. Vivono e lavorano tra Sulmona e Roma. Le loro opere sono la convergenza di un procedimento che parte da percorsi diversi canalizzati in un’unica destinazione da cui si origina il loro brand-binomio M&P: la sophisticated NeoPop Art. Nelle loro opere la provocazione è sempre dietro l’angolo. Infatti grazie a diverse opere di denuncia sociale come La Venere dell’Immondizia, molto apprezzata da Pistoletto stesso, e le 500 multe a regola d’arte, hanno scatenato reazioni nel sistema massmediatico grazie al quale hanno raggiunto una diffusa notorietà nel mondo dell’arte contemporanea conquistando pubblico e critici. Degno di nota anche il loro intervento all’acquedotto di Sulmona su cui hanno rappresentato sulle 13 lunette delle 21 arcate i 13 miti ovidiani, trasformandolo in una vera e propria opera d’arte contemporanea che dialoga con l’architettura del passato. Le loro opere sono conservate nell’archivio “Arte del XXI secolo” della Soprintendenza speciale per l’arte contemporanea di Roma, nell’archivio di arte contemporanea “Via Farini” di Milano e nell’archivio di arte contemporanea “Futuro” di Roma. Inoltre, molti lavori sono parte di numerose collezioni private. La loro sfida? Proporre nuove tematiche con forme di comunicazione distanti dai modelli prestabiliti dai luoghi “ufficiali”, sfidando i confini concettuali e fisici dell’arte contemporanea.
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Sabato 30 ottobre dalle ore 18:00
la Galleria Art G.A.P. ospita inoltre gli interventi musicali di Alessio Toro (viola) e Alistair Drummond Petrie (violoncello) con musiche composte da Pasquale Sabatelli. L’evento s’inserisce all’interno della mostra “IN_visibili” di Monticelli & Pagone, a cura di Federica Fabrizi.
 
Alessio Toro esegue il brano “Sestam”, per viola, composto da Pasquale Sabatelli. Lavoro per viola solista, costruito fondamentalmente sugli intervalli di sesta e terza. La cellula creatrice del materiale può essere individuata anche semplicemente nel primo bicordo con la relativa acciaccatura. La viola, uno strumento dalla voce dolce e suadente, l’arco mediano tra il violino ed il violoncello, è protagonista di questo lavoro, costruito con significativa intenzione sull’intervallo di sesta minore, come suggerisce lo stesso titolo. Tale intervallo, pregno di significati, anche nei riferimenti all’antica arte della retorica, che tanto rilievo ha avuto nella storia della musica, richiama, proprio grazie ad essa, la figura dell’Exclamatio, in particolare nei momenti in cui l’espressione intervallare viene evidenziata con un salto ascendente, appunto di sesta minore, che rappresenta un’esclamazione o comunque un forte richiamo. Non sempre la sesta minore è resa evidente, pur essendo elemento strutturale di base nello sviluppo del brano, nascosta nel tessuto generale della composizione, tra le trame delle altre costruzioni intervallari, che possono ancora essere interpretate alla luce di un discorso ricco di legami proprio con l’arte retorica (le settime, che creano enfasi e richiamano la tensione, emozioni forti; le terze, legate comunque alle seste, ma anche all’idea, forse, dei primi canti dell’infanzia). Queste caratteristiche costruttive, legate al timbro inconfondibile della viola, concorrono ad evidenziare un sentimento arcano di mistero.
 
Alistair Drummond Petrie esegue il brano “Fantasia”, per violoncello, composto da Pasquale Sabatelli. La “Fantasia” per violoncello è un lavoro che mostra con chiara evidenza la cifra stilistica e le intenzioni del compositore colto, con lo sguardo affettuosamente rivolto ai linguaggi del passato, ma contemporaneamente immerso nel suo tempo e da esso influenzato. La scintilla dell’ispirazione è accesa, non a caso, dalla musica di Bach (Maestro comunque al di sopra del tempo), in particolare dalla Suite n.2 per violoncello. Un seguito intenso di suoni, in un tumulto continuo di pensieri ed immagini che si presentano alla mente dell’autore, che organizza il materiale sonoro in una struttura che si evolve attraverso momenti di maggiore libertà (dedicati alla riflessione e all’espressività), per giungere a situazioni di più definito rigore ritmico, che ricorda e ammicca alle memorie barocche. Assistiamo ad una graduale intensificazione nell’uso del materiale, corrispondente ad una climax che poi trova soluzione e sintesi nel Largo finale e nel periodo conclusivo “con fuoco”. Fondamentale per l’autore, nella definizione del materiale sonoro di riferimento, sembrano essere gli intervalli di semitono e di terza, che generano poi, ovviamente, anche gli altri intervalli. Se osserviamo l’incipit e la chiusura della Fantasia, inoltre, notiamo una significativa simmetria: il suono iniziale coincide con quello finale (Do, IV corda, vuota – importante scelta anche per la ricerca timbrica) e nel suo incipit si apre proprio attraverso il concetto del semitono (in termini assoluti di pitch ), interpretabile in senso ascendente; anche i due suoni finali si trovano sostanzialmente a distanza di semitono (sempre in termini assoluti di pitch), ma questa volta in senso discendente; quasi una chiusura del cerchio.
 
Alessio Toro e Alistair Drummond Petrie eseguono il brano “Lo strabismo mi pervade”, duo per viola e violoncello, composto da Pasquale Sabatelli. Arriviamo così ad un dialogo vivace ed intenso tra viola e violoncello: i due archi si incontrano e si compenetrano, pur individuando, ciascuno secondo una specifica personalità, il proprio ruolo e le proprie caratteristiche. I due momenti, nei quali l’autore realizza la massima omogeneità tra i due strumenti, sono individuabili nella situazione iniziale e nella parte conclusiva: un inizio nel quale viene ricercato un particolare colore, determinato prima dalla IV corda suonata “a vuoto” dal violoncello, poi dalle doppie corde in quinta (Do-Sol - sempre del violoncello e ancora “a vuoto”), alle quali si aggiungono, distribuendone sempre in modo regolare le entrate equidistanti, i nuovi suoni affidati alla viola; anche questi nuovi ingressi sono basati sulla successione per quinte ascendenti; si presenta così, nel Largo iniziale, il materiale costruttivo di base, che verrà sviluppato ed elaborato nel corso dell’intera composizione, partendo da un’atmosfera sospesa, che, con la ripetizione dei primi frammenti in graduale accelerazione, porta all’inizio dell’Andante sostenuto e quindi alla partenza del lavoro. Il periodo conclusivo (“precipitoso” ), raggiunto anch’esso con un’accelerazione nella ripetizione (quattro volte) della battuta che precede immediatamente tale conclusione, presenta un veloce andamento omoritmico dei due strumenti per moto contrario; in un crescendo intenso il compositore raggiunge le ultime note nel fortissimo per concludere all’unisono con il Do centrale (due ottave sopra rispetto al Do dell’incipit). Nel corso dell’opera, viola e violoncello dialogano e si integrano continuamente, presentando brevi momenti di assolo per la viola e un frammento di lunghezza più significativa da solista per il violoncello, più o meno a due terzi della composizione.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Indirizzo: Via di Santa Maria in Monticelli 66, Roma

Orari: lun. / sab. 16:00 – 19:30; dom. 17:00 – 19:30
Telefono: 06.96115866
E-mail: art@artgap.it
Sito ufficiale: www.artgap.it
Instagram: art_gap_gallery
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PROSEGUE
 
TITOLO
QUAYOLA. Re-coding
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO CIPOLLA _ Roma 
29 settembre 2021 - 30 gennaio 2022

 
DETTAGLI
Dal 29 settembre Palazzo Cipolla a Roma ospiterà la prima mostra monografica di Quayola (1982), artista romano di origine e londinese di adozione, tra gli esponenti più importanti della media-art a livello internazionale.
Quella di Palazzo Cipolla è la cornice ideale per esporre l’arte di Quayola, da sempre animata da un confronto permanente tra l’educazione classica e l’uso quotidiano dei mezzi di espressione visiva più futuristici.
La mostra abbraccia quasi tutta la produzione dell’artista, ospitando opere realizzate tra il 2007 e il 2021, un viaggio immersivo nella vera essenza della sua arte computazionale. Il progetto espositivo si sviluppa in tre aree tematiche: iconografia classica, sculture non finite, e tradizione della pittura di paesaggio.
Avvalendosi di sistemi robotici di intelligenza artificiale e stringhe di codice generativo, Quayola ricodifica la storia dell’arte attraverso una nuova prospettiva, utilizzando un linguaggio innovativo capace di riflettere la sua visione poetica del mondo digitale. L’artista esplora le infinite possibilità di formalizzazione dell’idea creativa attraverso la moltitudine di opportunità che la tecnologia gli offre. Il processo di ricerca diventa così la base dell’opera d’arte stessa.
Quayola non utilizza gli algoritmi solo o semplicemente per creare delle opere d’arte, ma ci restituisce strumenti indispensabili di lettura della nostra società contemporanea. Dipinti rinascimentali e del barocco sono trasformati in complesse composizioni digitali attraverso metodi computazionali, e sculture ispirate alla tecnica michelangiolesca del non-finito sono scolpite mediante mezzi robotici. Seguono rappresentazioni della natura, prodotto di un’arte generativa che evidenzia l’affascinante – benché paradossale – somiglianza tra il mondo naturale e quello digitale. Sviluppando un corpo di lavoro che assume sia una forma immateriale (come i video) che materiale (come le stampe o le sculture), l’artista ci illumina sul paradosso dell'immaterialità che è di fatto una nuova forma di materialità.
La mostra è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia ed è curata da Jérôme Neutres e Valentino Catricalà. Essa si inserisce perfettamente nel solco dell’ormai più che ventennale programmazione dello spazio espositivo di Palazzo Cipolla, che la Fondazione – sotto la sapiente guida del suo Presidente – con spiccata sensibilità e lungimiranza ha fin dal principio rivolto ad indagare le tendenze e le manifestazioni più significative dell’arte in tutte le sue forme, partendo dal doveroso approfondimento delle epoche che hanno plasmato l’identità italiana (il Quattrocento, il Barocco) e dalla ricerca sulle culture dei mondi lontani (la Cina imperiale, il Giappone, l’India, la Russia sovietica, gli Stati Uniti), per approdare alle testimonianze più importanti e attuali dell’arte contemporanea nazionale ed internazionale, intercettandone i protagonisti indiscussi e le istanze più innovative e prospettiche (ad esempio, Rockwell, Hopper, Banksy).
Quayola ha esposto in importanti contesti internazionali quali il V&A Museum, Londra, Park Avenue Armory, New York, e il Palais de Tokyo, Parigi, per citarne alcuni. Ha partecipato a Biennali come quella di San Paolo e numerosi festival tra i quali il Sundance Film Festival di Park City. Ha vinto premi prestigiosi come il Golden Nica dell’Ars Electronica Festival.
Immagine: Quayola, Iconographies #81: Adoration after Botticelli, 2016. Serie di stampe a getto d'inchiostro / Series of inkjet prints
 
ALTRE INFORMAZIONI
Testo in catalogo a cura diProf. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele,Presidente Fondazione TerzoPilastro – Internazionale
Scheda catalogo Skira
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PROSEGUE
 
TITOLO
***  Collegata a INCONTRI Storie di fotografe e di immagini
 
Prima, donna. Margaret Bourke-White
Una straordinaria retrospettiva,
a cura di Alessandra Mauro, documenta attraverso oltre 100 immagini
la visione e la vita controcorrente della fotografa statunitense
 
DOVE e QUANDO
Museo IN TRASTEVERE - Roma
dal 21 settembre 2021 al 27 febbraio 2022



DETTAGLI
Sarà dedicata a Margaret Bourke-White, una tra le figure più rappresentative ed emblematiche del fotogiornalismo, la mostra Prima, donna. Margaret Bourke-White, ospitata alMuseo di Roma in Trasteveredal 21 settembre al 27 febbraio 2022.
 
L’esposizione, a cura di Alessandra Mauro, è promossa daRomaCulture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura,in collaborazione con Life Picture Collection, detentrice dell’archivio storico di LIFE. Catalogo edito da Contrasto.
 
Pioniera dell’informazione e dell’immagine, Margaret Bourke-White ha esplorato ogni aspetto della fotografia: dalle prime immagini dedicate al mondo dell’industria e ai progetti corporate, fino ai grandi reportage per le testate più importanti come Fortune e Life; dalle cronache visive del secondo conflitto mondiale, ai celebri ritratti di Stalin prima e poi di Gandhi (conosciuto durante il reportage sulla nascita della nuova India e ritratto poco prima della sua morte); dal Sud Africa dell’apartheid, all’America dei conflitti razziali fino al brivido delle visioni aeree del continente americano.
 
Oltre100 immagini, provenienti dall’archivio Life di New York e divise in 11 gruppi tematici che, in una visione cronologica, rintracciano il filo del percorso esistenzialedi Margaret Bourke-White e mostrano la sua capacità visionaria e insieme narrativa, in grado di comporre “storie” fotografiche dense e folgoranti.
 
Ad aprire il percorso espositivo è la prima sezione dal titolo L’incanto delle acciaierie,che mostra i primi lavori industriali di Margaret, da quando nel 1928 apre un suo studio fotografico a Cleveland, mentre la seconda sezione, Conca di polvere,documenta il lavoro sociale realizzato dalla fotografa negli anni della Grande Depressione nel Sud degli USA.
Alla lunga collaborazione con la leggendaria rivista americana LIFE, per cui la Bourke-White realizzerà la copertina e i reportage del primo numero e tanti altri ancora lungo tutta la sua vita, è dedicata la terza sezione dal titolo, per l’appunto, LIFE.
Nella quarta sezione,Sguardi sulla Russia, è inquadrato il periodo in cui Margaret Bourke-White documentò le fasi del piano quinquennale in Unione Sovietica fino ad arrivare a realizzare anni dopo – quando già era scoppiata la Seconda guerra mondiale – il ritratto di Stalin in esclusiva per Life.
Gli anni della guerra, quando per lei fu disegnata la prima divisa militare per una donna corrispondente di guerra, sono documentati nella quinta sezione, dal titoloSul fronte dimenticato: sono gli anni in cui Bourke-White, al seguito dell’esercito USA, sarà in Nord Africa, Italia e Germania. Si prosegue con la sesta sezione, Nei Campi, dove ètestimoniato l’orrore al momento della liberazione del Campo di concentramento di Buchenwald (1945) quando, come ha dichiarato la fotografa, “per lavorare dovevo coprire la mia anima con un velo”.
L’India, la settima sezione,raccoglie il lungo reportage compiuto dalla fotografa al momento dell’indipendenza dell’India e della sua separazione con il Pakistan. Tra le altreimmagini, in mostra anche il celebre ritratto del Mahatma intento a filare all’arcolaio.
Mentre Sud Africa, il titolo dell’ottava sezione, offre una documentazione del grande paese africano durante l’Apartheid, la successiva e nona sezione,Voci del Sud bianco,è il lavoro a colori del 1956 dedicato al tema del segregazionismo del Sud degli USA, che stanno vivendo anni di trasformazione.
Ancora, In alto e a casa, decima sezione, raccoglie alcune tra le più significative immagini aeree realizzate dalla fotografa nel corso della sua vita.
Il percorso termina con La mia misteriosa malattia, undicesima sezione, una serie di immagini che documentano la sua ultima, strenua lotta, quello contro il morbo di Parkinson di cui manifesta i primi sintomi nel 1952 e contro cui combatterà con determinazione. In questo caso, è lei il soggetto del reportage, realizzato dal collega Alfred Eisenstaedt che ne testimonia la forza, la determinazione ma anche la fragilità.
 
Una straordinaria retrospettiva, quindi, per ricordare un’importante fotografa, una grande donna, la sua visione e la sua vita controcorrente.
 
L’esposizione sarà accompagnata da Storie di fotografe e di immagini: ciclo di incontri e di approfondimenti aperti al pubblico intorno ai temi della fotografia e dell’identità femminile.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Piazza S. Egidio 1b – Roma
 
Dal martedì alla domenica ore 10.00 - 20.00
24 e 31 dicembre 10.00-14.00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura
1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre
 
Promotori Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto
Mostra a cura di Alessandra Mauro
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
In collaborazione con Meredith
Digital Imaging Partner Canon
Con il contributo di Forma. Fondazione Forma per la fotografia
Catalogo a cura di Contrasto
 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.zetema.it
www.museodiromaintrastevere.it
www.museiincomune.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
Chiostro del Bramante
presenta
ALL ABOUT BANKSY
Stesso posto, stesso artista, nuova mostra.
 
DOVE e QUANDO
Chiostro del Bramante - Roma
Dal 5 maggio 2021  al 9 gennaio 2022


 
DETTAGLI
Grazie a circa duecentocinquanta opere provenienti da collezioni private, Chiostro del Bramante presenta ALL ABOUT BANKSY: a Roma, dal 5 maggio 2021 al 9 gennaio 2022, una nuova mostra per scoprire tutto quel che si può sapere sull’artista sconosciuto più noto al mondo.
Scoprire, avvicinarsi, conoscere, riconoscere Banksy. Durante la nostra prima esposizione A Visual Protest (settembre 2020 – marzo 2021), data l’impossibilità di mantenere l’apertura, abbiamo lavorato perché il pubblico non rimanesse deluso, non rimanesse senza Banksy. È nata così l’idea di poter realizzare una seconda mostra, sempre dedicata
a lui e alle sue opere, e questo nostro desiderio si è realizzato grazie alla collaborazione con Butterfly & David Chaumet - Butterfly Art News, curatori del progetto.
Natalia de Marco, direzione artistica DART – Chiostro del Bramante Grazie a circa duecentocinquanta opere provenienti da collezioni private, Chiostro del Bramante presenta ALL ABOUT BANKSY: a Roma, dal 5 maggio 2021 al 9 gennaio 2022, una nuova mostra per scoprire tutto quel che si può sapere sull’artista sconosciuto più noto al mondo.
Scoprire, avvicinarsi, conoscere, riconoscere Banksy. Durante la nostra prima esposizione A Visual Protest (settembre 2020 – marzo 2021), data l’impossibilità di mantenere l’apertura, abbiamo lavorato perché il pubblico non rimanesse deluso, non rimanesse senza Banksy. È nata così l’idea di poter realizzare una seconda mostra, sempre dedicata
a lui e alle sue opere, e questo nostro desiderio si è realizzato grazie alla collaborazione con Butterfly & Davi Chaumet - Butterfly Art News, curatori del progetto.
Natalia de Marco, direzione artistica DART – Chiostro del Bramante Banksy non riesce a far smettere di parlare di sé. Dall’ultima opera sulle mura del carcere di Reading (UK), dove fu detenuto Oscar Wilde, per denunciarne lo stato di abbandono dal 2013, fino all’asta milionaria a favore del sistema sanitario britannico, con l’aggiudicazione
dell’opera Game Changer per 16,75 milioni di sterline. Così Chiostro del Bramante non può smettere di occuparsi di Banksy e di offrire, con questa nuova mostra, un approfondimento enciclopedico del suo lavoro, grazie a un’importante sezione documentaria composta da fotografie, reportage e video, una nuova occasione espositiva negli spazi rinascimentali nel centro di Roma.
Una narrazione approfondita della poetica dell’artista grazie al contributo di Butterfly & David Chaumet - Butterfly Art News, che per la prima volta hanno aperto il loro archivio, in modo così completo, per un’esposizione.
Ovunque si sente parlare di Banksy. Ma cosa sapete di lui se non che è famoso e che la sua identità è ignota? Abbiam documentato la sua carriera dall'inizio degli anni Duemila, tra la strada e le mostre e ora apriamo il nostro archivio.
Butterfly & David Chaumet - Butterfly Art News, curatori ALL ABOUT BANKSY è un catalogo ragionato da visitare, un percorso in cui scoprire opere realizzate dal 1999 fino al 2020, con sezioni tematiche sui lavori divenuti icone e sui
 temi fondamentali dell’artista: i primi Black Books, i tanti rats (topi) e poi la politica, la religione, il potere, la guerra, i diritti dell’infanzia, i fenomeni migratori, i rifugiati, la società della sorveglianza, l’ambiente, l’ecologia, il mercato dell’arte.
In mostra inediti e altrettanti approfondimenti: tra gli altri, sul parco tematico non adatto ai bambini Dismaland, sul negozio online Gross Domestic Product, sulle collaborazioni con cantanti e gruppi musicali, tra cui la ricca serie con i britannici Blur.
Opere realizzate con tecniche e supporti differenti, insieme a una contestualizzazione degli interventi pubblici e delle mostre, delle opere e delle esposizioni, tra fotografie, copertine, manifesti, locandine, libri, dischi.
Completano il percorso espositivo tre video per rivivere i momenti più significativi del percorso di Banksy, tra cui un documentario esclusivo e inedito che racconta vent’anni
di carriera dell’artista.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Una mostra organizzata da DART – Chiostro del Bramante
in collaborazione con Butterly Art News
a cura di Butterfly & David Chaumet
con il patrocinio di Regione Lazio e Assessorato Crescita Culturale Roma Capitale
media partner: Sky Arte
 
La mostra è accessibile nel rispetto e secondo le normative per il contenimento di Covid-
19.
 
www.chiostrodelbramante.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
"L’EREDITÀ DI CESARE E LA CONQUISTA DEL TEMPO"
I Fasti Capitolini, straordinari calendari incisi nel marmo, narrano la storia di Roma dalle sue origini agli albori dell’età imperiale grazie alla multimedialità

DOVE e QUANDO
Sala della Lupa - Musei Capitolini - Roma
Dall’8 febbraio al 31 dicembre 2021
Dal lunedì al venerdì ore 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)



DETTAGLI
L’eredità di Cesare e la conquista del tempo è un progetto espositivo multimediale che racconta in maniera evocativa e coinvolgente le vicende e i protagonisti della storia di Roma antica attraverso i Fasti Capitolini.
Questi straordinari calendari incisi nel marmo, dalla metà del ’500, sono esposti su disegno di Michelangelo Buonarroti sulla parete di fondo della sala della Lupa, un tempo sala dei Fasti antichi, nell’appartamento dei Conservatori, parte del complesso dei Musei Capitolini.
Tra le righe scolpite nel marmo è narrata la storia di Roma che tutti studiano sui libri scolastici e, spesso, al visitatore frettoloso sfugge la menzione di personaggi universalmente noti, Romolo, Tarquinio il Superbo, Giulio Cesare, Augusto, al pari di famose battaglie e importanti conquiste.
 
L’iniziativa, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è ideata e curata dalla Direzione Musei archeologici e storico-artistici. Organizzazione a cura di Zètema Progetto Cultura.
 
Attraverso il videomapping, la grafica e un commento sonoro, l’esposizione multimediale offre al pubblico gli strumenti per rintracciare sulla parete elementi che, seppure presenti all’interno del proprio bagaglio conoscitivo sulla storia di Roma, non ci si aspetta di ritrovare in quella sede e in quelle forme.
Le proiezioni avvengono direttamente sulla parete marmorea alternando il videomapping, che indica e sottolinea le parole e le frasi salienti nei calendari, a una videoproiezione classica che va a sovrapporsi alla parete stessa, quasi annullandola e trasformandola in uno schermo su cui narrare attraverso le immagini gli episodi appena rievocati dai nomi dei protagonisti evidenziati tramite il videomapping.
 
Una proposta innovativa e coinvolgente per scoprire e approfondire la storia di Roma, dalla sua fondazione (753 a.C.) alla fine dell’età repubblicana e agli albori dell’età imperiale (31 a.C.), grazie a una testimonianza storica e archeologica unica nel suo genere.
Il progetto costituirà la prima tappa di avvicinamento alla mostra “La Roma della Repubblica”, in programma nel corso del 2021 presso gli stessi Musei Capitolini. L’esposizione è concepita in continuità con “La Roma dei Re”, ospitata ai Musei Capitolini tra il 2018 e il 2019, come secondo episodio del ciclo “Il racconto dell'archeologia”.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Musei Capitolini - Palazzo dei Conservatori - Sala della Lupa e dei Fasti antichi
Piazza del Campidoglio, 1 - Roma
 
L’accesso allo spazio espositivo che ospita il progetto è gratuito per i detentori del biglietto di accesso ai Musei Capitolini, per i detentori del biglietto delle esposizioni “Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi” presso Palazzo Caffarelli e “I marmi Torlonia - Collezionare capolavori” presso Villa Caffarelli e per i detentori della Mic Card.
 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
www.museicapitolini.org; www.museiincomune.it
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INCONTRI
 
PROSEGUE
 
TITOLO
Storie di fotografe e di immagini
nell’ambito della mostra Prima, donna. Margaret Bourke-White, una serie diincontri intorno a fotografia e identità femminile
 
DOVE e QUANDO
Museo IN TRASTEVERE - Roma
dal 28 ottobre 2021 al 10  febbraio 2022


DETTAGLI
Prende il via il 28 ottobre 2021Storie di fotografe e di immagini, il ciclo di incontri intorno a fotografia e identità femminile. Un programma di approfondimento, che si svolgerà presso la Sala Multimediale del Museo di Roma in Trastevere, pensato in occasione della mostra Prima, donna. Margaret Bourke-White fotografa, in esposizione fino al 27 febbraio 2022 e promossa da RomaCulture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione di Contrasto e Zètema Progetto Cultura.
Fino al 10 febbraio 2022, grazie alla collaborazione con la Fondazione Forma per la Fotografia,verrà proposta una serie di incontri e approfondimenti sulle protagoniste, i diversi sguardi e i temi della fotografia e dell’identità femminile.
 
Sono previsti tre filoni tematici. Il primo prende il titolo Fotografe raccontate da fotografe:quattro autrici di oggi raccontano le protagoniste del passato che le hanno coinvolte, influenzate, interessate e il cui lavoro è stato di ispirazione per la ricerca che, nel tempo, stanno portando avanti. A dare il via sarà, proprio il 28 ottobre 2021, il racconto che Anna Di Prospero farà di Vivian Maier. Si proseguirà il 18 novembre2021con Ilaria Magliocchetti Lombi che si concentrerà su Mary Ellen Mark. A seguire, il 2 dicembre 2021, Simona Ghizzoni parlerà della vita e del lavoro di Sally Mann, per poi terminare con Simona Filippini, il 20 gennaio 2022, che ha scelto di porre al centro del suo incontro Tina Modotti. L’appuntamento è sempre alle 17.30 per tutte.
Contemporaneamente, verrà portato avanti un altro approfondimento, Uno sguardo diverso.  La fotografia come strumento di indagine sull’identità: due incontri, in collaborazione con il Centro di Ricerca FAF. Fotografia Arte femminismo, indagheranno il rapporto, intenso e fecondo, tra lo strumento fotografico e l’indagine dell’identità femminile; un filo rosso che percorre tutta la storia della fotografia. Federica Muzzarelli (Università di Bologna) il 9 dicembre 2021 alle 17.30 proporrà un talk dal titolo Corpo e azione. Fotografe tra Otto e Novecento. Mentre Raffaella Perna (Università di Catania) sarà protagonista il 10 febbraio 2022, sempre alle 17.30, con Donne, fotografia, identità attraverso i libri delle fotografe degli anni Settanta.
A completare il quadro sulla fotografia al femminile contribuirà anche la Maratona Le fotografe, ovvero la proiezione di quattro film documentari dedicati ad altrettante fotografe italiane, una produzione Sky Original in onda su Sky Arte, di cui sono state selezionate quattro puntate:
 
ILARIA MAGLIOCCHETTI LOMBIUn ritratto in due
GUIA BESANAUna questione personale
ZOE NATALE MANNELLAIntimità
SIMONA GHIZZONI Tutto parla di me
Le proiezioni sono previste il 7 novembre e 5 dicembre 2021, e il 2 gennaio e 6 febbraio 2022 dalle 15 alle 19.
 
Per la MOSTRA Vedi *** Prima, donna. Margaret Bourke-White
 
ALTRE INFORMAZIONI
MODALITÀ DI ACCESSO AGLI INCONTRI: ingresso con prenotazione allo 060608 fino a esaurimento posti disponibili (max 70 persone). Entrata gratuita solo nella Sala Multimediale sede dell’incontro.Le mostre allestite nel museo non possono essere visitate.L’ingresso è consentito esclusivamente con certificazione verde Covid19 “Green Pass” (in formato digitale o cartaceo).
 
 
ENTRATA NEL MUSEO: all’arrivo al museo, il visitatore dovrà attendere il proprio turno di ingresso e mantenere la distanza di sicurezza. Verrà sottoposto a misurazione della temperatura tramite termoscanner e in caso di un risultato uguale o superiore ai 37.5 gradi non gli verrà consentito l’accesso. Al termine di questa operazione potrà accedere alla Sala Multimediale per partecipare all’incontro senza passare dalla biglietteria. Ai varchi di accesso sono disponibili gel disinfettanti per igienizzare le mani. Durante gli incontri è obbligatorio indossare le mascherine chirurgiche.
Durata dell’incontro: max 1.30
Ingresso alla Sala dalle ore 17.00
Chiusura Museo e Sala ore 19.30
 
Piazza S. Egidio 1b – Roma
 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.zetema.it
www.museodiromaintrastevere.it
www.museiincomune.it
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PER BAMBINI e RAGAZZI
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
La Piccionaia (Vicenza)
presenta
 L’amico invisibile
Liberamente ispirato a “Le avventure di Jacques Papier. Storia vera di un amico immaginario” di Michelle Cuevas
Premio Andersen 2016
Testo e regia: Matteo Balbo
Collaborazione alla drammaturgia: Paola Rossi
Con: Matteo Balbo e Valentina Dal Mas
Scenografie: Mauro Zocchetta
Audio e luci: Stefano Capasso
Realizzazione scena: Luciano Lora / Yurji Pevere
Consulenza musicale: Silvia Sette
 

DOVE e QUANDO
Centrale Preneste Teatro - Roma
6 e 7 novembre 2021 alle ore 16.30
 
DETTAGLI
Arriva da Vicenza il prossimo spettacolo in scena a Centrale Preneste Teatro per la rassegna Infanzie e adolescenze in gioco 2021: sabato 6 e domenica 7 novembre alle 16.30 va in scena “L’amico invisibile” della compagnia La Piccionaia. Il lavoro, liberamente ispirato a “Le avventure di Jacques Papier. Storia vera di un amico immaginario” di Michelle Cuevas ha vinto il Premio Andersen 2016. Sul palco ci sono Matteo Balbo e Valentina Dal Mas, la regia è di Matteo Balbo.
Celestino è un bambino di otto anni che ha il terribile sospetto che tutti lo detestino: al parco gli amici non vogliono giocare con lui, a casa i genitori lo ignorano, a scuola i maestri non lo considerano. Tutti lo odiano eccetto Chiara, sua sorella-gemella. Presto però Celestino farà una scoperta sconvolgente: lui e Chiara sono uniti da un legame speciale. Partirà così per un lungo viaggio in cui incontrerà curiosi personaggi e amici immaginari che lo aiuteranno a scoprire chi è e le mille cose che può fare. Un simpatico viaggio nell'infanzia, alla ricerca della propria identità, degli incontri importanti e delle relazioni sorprendenti.
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Il costo del biglietto è per tutti di 6 €.
Adatto dai 5 ai 10 anni.
 
Acquisto on-line su www.centraleprenesteteatro.it o in biglietteria previa prenotazione al numero 06 27801063 o all’indirizzo mail info@ruotalibera.eu (lun./ven. ore 10.00/17.00)
Sabato e domenica esclusivamente tramite sms o whatsapp al numero 320/2392833
 
COVID 19 - LINEE GUIDA PER L’ACCESSO ALLE ATTIVITÀ’ SI RICORDA CHE L’ACCESSO ALLE ATTIVITÀ È CONSENTITO ESCLUSIVAMENTE AI SOGGETTI MUNITI DI DOCUMENTO D’IDENTITÀ VALIDO (D.L. 23/07/21 N. 105) E DI UNA DELLE SEGUENTI CERTIFICAZIONI VERDI COVID-19:
• Esibizione del Green Pass che comprovi l’inoculazione almeno della prima dose vaccinale.
• In alternativa al Green Pass, sarà necessario esibire il certificato che attesti la guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2 (validità 6 mesi) o il risultato negativo di un test molecolare o antigenico rapido al virus (validità 48 ore).
• Sono esenti i bambini di età inferiore ai 12 anni e i soggetti esonerati sulla base di idonea certificazione medica.
• L’accesso alla manifestazione rimane contingentato, con obbligo di mascherina (per i bambini valgono le norme generali), previa misurazione della temperatura e igienizzazione delle mani, come da obblighi di legge.
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UNO SGUARDO FUORI PORTA
 
ARTE
 
PROSEGUE
 
TITOLO
MONET.
Dal Musée Marmottan Monet, Parigi
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO REALE - Milano
18 settembre 2021 - 30 gennaio 2022
 

DETTAGLI
Da oggi 18 settembre, a inaugurare la stagione autunnale di Palazzo Reale Milano, apre al pubblico l’attesissima esposizione dedicata al più importante rappresentate dell’Impressionismo: CLAUDE MONET.
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, la mostra è curata da Marianne Mathieu ed è realizzata in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, da cui proviene l’intero corpus di opere, e l’Académie Des Beaux – Arts – Institut de France.
La mostra rientra nel progetto museologico ed espositivo “Musei del mondo a Palazzo Reale” nato con l’intento di far conoscere le collezioni e la storia dei più importanti musei internazionali.
Un percorso espositivo dove ad accogliere il pubblico ci saranno 53 opere di Monet tra cui le sue Ninfee (1916-1919), Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e Le rose (1925-1926), la sua ultima e magica opera: un prestito straordinario non solo perché riunisce alcune delle punte di diamante della produzione artistica di Monet, ma anche per l’enorme difficoltà di questo periodo nel far viaggiare le opere da un paese all’altro.
Il percorso cronologico ripercorre l’intera parabola artistica del Maestro impressionista, letta attraverso le opere che l’artista stesso considerava fondamentali, private, tanto da custodirle gelosamente nella sua abitazione di Giverny; opere che lui stesso non volle mai vendere e che ci raccontano le più grandi emozioni legate al suo genio artistico.
Il Musée Marmottan Monet - la cui storia è raccontata nel percorso della mostra - possiede il nucleo più grande al mondo di opere di Monet, frutto di una generosa donazione di Michel, suo figlio, avvenuta nel 1966 verso il museo parigino - che prenderà proprio il nome di “Marmottan Monet”.
Suddivisa in 7 sezioni e curata da Marianne Mathieu - storica dell’arte e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - l’esposizione introduce quindi alla scoperta di opere chiave dell’Impressionismo e della produzione artistica di Monet sul tema della riflessione della luce e dei suoi mutamenti nell’opera stessa dell’artista, l'alfa e l'omega del suo approccio artistico.
Dando conto dell’intero excursus artistico del Maestro impressionista, a partire dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plein air e da opere di piccolo formato, si passa ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville e delle sue tante dimore.
È il mondo di Monet, con le sue corpose ma delicatissime pennellate e con quella luce talvolta fioca e talvolta accecante che ha reso celebri capolavori come Sulla spiaggia di Trouville (1870), Passeggiata ad Argenteuil (1875) e Charing Cross (1899‐1901), per citarne alcuni.
Ma non solo. Verdeggianti salici piangenti, onirici viali di rose e solitari ponticelli giapponesi; monumentali ninfee, glicini dai colori evanescenti e una natura ritratta in ogni suo più sfuggente attimo.
La mostra è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma di Generali Italia per promuovere l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.
Special partner Ricola.

ALTRE INFORMAZIONI
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Skira.
Informazioni
www.palazzorealemilano.it
www.monetmilano.it
Hashtag ufficiale
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