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martedì 22 marzo 2022

KIROSEGNALIAMO dal 22 al 28 marzo 2022

 K-news  

Kiri, continuano per questa stagione 2021-2022, le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo in streaming e fuori porta.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
 
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter e Linkedin. A beve riprenderà anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
 
Dunque per sognare con voi...
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Accademia Perduta Romagna Teatri, Arca Azzurra, Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato con il sostegno di Regione Toscana
SIMONE CRISTICCHI
in
PARADISO
DALLE TENEBRE ALLA LUCE
dalla Divina Commedia di Dante Alighieri
Scritto da SIMONE CRISTICCHI
in collaborazione con MANFREDI RUTELLI
regia SIMONE CRISTICCHI
musiche DI VALTER SIVILOTTI, SIMONE CRISTICCHI
canzoni di SIMONE CRISTICCHI
videoproiezioni ANDREA COCCHI
disegno luci ROSSANO SIRAGUSANO
aiuto regia ARIELE VINCENTI
 
DOVE e QUANDO
SALA UMBERTO – Roma
Dal 22 marzo al 3 aprile 2022, da giovedì a domenica ore 21.00


DETTAGLI
In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, i Centri di Produzione Teatrale Elsinor e Accademia Perduta/Romagna Teatri, insieme ad Arca Azzurra e Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato presentano PARADISO – Dalle tenebre alla luce
il nuovo lavoro teatrale di SIMONE CRISTICCHI, attore, musicista, scrittore eclettico che, con questa opera, affronta il poema dantesco con il suo originale, poetico punto di vista.
Simone Cristicchi ha scritto l’opera in collaborazione con Manfredi Rutelli ed è co-autore, con Valter Sivilotti, delle musiche originali, oltre a firmare canzoni e regia.
Lo spettacolo, patrocinato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, ha debuttato il 23 luglio scorso a San Miniato (PI), quale momento culminante della 75esima edizione della Festa del Teatro organizzata dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare.
 
LO SPETTACOLO
In ogni uomo abita una nostalgia dell’infinito, un senso di separazione, un desiderio di completezza che lo spinge a cercare un senso alla propria esistenza.
Il compito dell’essere umano è dare alla luce se stesso, cercando dentro all’Inferno - che molto spesso è da lui edificato - barlumi di Paradiso: nel respiro leggero della poesia, nella magnificenza dell’arte, nelle scoperte della scienza, nel sapientissimo libro della Natura.
A partire dalla cantica dantesca, Simone Cristicchi scrive e interpreta Paradiso. Dalle tenebre alla luce, opera teatrale per voce e orchestra sinfonica, racconto di un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le voci potenti dei mistici di ogni tempo, i cui insegnamenti, come fiume sotterraneo, attraversano i secoli per arrivare con l’attualità del loro messaggio, fino a noi.
La tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili: elevazione ed evoluzione. Il viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso è un cammino iniziatico, dove la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo e lo vince.
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzo biglietto da 34€ a 25€
 
Via della Mercede, 50 - Roma - prenotazioni@salaumberto.com
Biglietti disponibili su www.salaumberto.com - www.ticketone.it
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NOVITÁ
 
TITOLO
SMART Cooperativa Sociale
in accordo conArcadia &Ricono Ltd
presentano
La Notte poco prima delle Foreste
Di Bernard – Marie Koltes
Traduzione di Francesco Bergamasco
con
Fabio Vasco
Regia
Marco Mattolini
Scene e Costumi Giulia Balbi
 
DOVE e QUANDO
OFF/OFF THEATRE - Roma
Dal 22 al 25 marzo 2022,  dal martedì al mabato ore 21.00 – domenica ore 17.00


DETTAGLI
Da martedì 22 a venerdì 25 marzo 2022, all’OFF/OFFTheatre, il registaMarco Mattolini dirige la pièce La nottepoco prima delle foreste, spettacolo tratto dal testo del drammaturgo franceseBernard – Marie Koltes, nella traduzione di Francesco Bergamasco, con l’interpretazione diFabio Vasco.
Un labirinto dimondi, incontri, situazioni, desideri è attraversato dal un protagonista senza nome, che disegna sul palco il delirio di uno straniero, forse un immigrato, o un barbone, un omosessuale. Non importa. Rivolto all’invisibile ragazzo abbordato a un angolo di strada, forse, in tutta questa confusione, un angelo oppure semplicemente l’altro da sé, nel dedalo di periferie urbane senza nome.Il bisogno acuto di condividere con qualcuno la propria disperazione, il senso di oppressione, la mancanza di radici, di riferimenti certi, in una notte cupa, sotto il battere di una metaforica pioggia, alla ricerca di un tetto sotto cui rifugiarsi e proteggersi dal freddo e dalle paure dell’esistere.
La ricerca dell’altro:la madre, una donna, un proprio simile, un compagno di viaggio, un complice, un sognatore a cui far riferimento nella sofferenza infinita di una notte come tante, eppure speciale per la lucidità angosciante dei ricordi, per la velleità di sogni legittimi eppure impossibili, le utopie fondanti eppure negate.
Un capolavoro estremo e sconcertante che, per l’interazione circolare dei temi e della memoria, fa pensare a Bernhard o, per l’ambiguità straniante dei personaggi evocati,ricorda Genet o Pinter o ancora, è associabile adAtholFugard, per le indagini extracomunitarie in particolare dell’Africa, come cattiva coscienza del bianco europeo.
ALTRE INFORMAZIONI
DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA
 
🎫Costo Biglietti: Intero 25 €; Ridotto Over 65 18 €; Ridotto Under35 15 €
 
Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma
 
Info e Prenotazioni+39 06.89239515 dalle ore 16.00 - offofftheatre.biglietteria@gmail.com
 
www.off-offtheatre.com
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NOVITÁ
 
TITOLO
Associazione Culturale Teatro Trastevere presenta lo spettacolo EVENTO
LA NOTTE FINISCE ALL'ALBA
libero adattamento e riscrittura da Spettri di H. Ibsen
Prima assoluta
drammaturgia e regia di Giancarlo Moretti
con:
Alessandro Calamunci Manitta, Giovanna Cappuccio, Ilaria Fantozzi, Vincenzo Longobardi, Mauro Toscanelli e con la partecipazione di Ornella Lorenzano
scene e costumi: Paola Salomon
foto di scena Luciano Risa
Produzione: Associazione culturale Extravagarte
 
DOVE e QUANDO
TEATRO TRASTEVERE  – Roma
Dal 22 al 27 febbraio 2022, da giovedì a sabato ore 21.00_  domenica ore 18.00

 
DETTAGLI
Il progetto drammaturgico
 
Spettri è uno dei capolavori della drammaturgia di Ibsen e di tutta la letteratura teatrale della fine del XIX secolo; in esso l'autore ha tessuto una rete di relazioni tra personaggi così fitta e profonda, che dà al testo sempre ricchezza di originali spunti di riflessione e di lavoro attoriale, registico ed in questo caso anche autoriale. La notte finisce all'alba prende il filo delle “paure” conosciute ed inconsce di Helene, Osvald (suo figlio), Regine (figlia illegittima di Alving), Manders (amico di famiglia), i protagonisti della vicenda narrata da Ibsen, tutti segnati dal passaggio nella loro vita del malefico Alving. Ora però, a differenza del testo di Ibsen, tutti avranno la possibilità di tornare indietro nel loro tempo, di trovarsi dinanzi all'origine delle loro sofferenze, perché quel personaggio, Alving, che nel testo originale non appare perché già morto da anni, in questa riscrittura si materializza e prende parte al dramma che poi diverrà tragedia.  Gli “spettri” ora diventano “realtà” e le “paure” divengono odio, amore, violenza, pietà, innocenza, disperazione, coraggio. Ora i personaggi possono affrontarle e non rimanerne vittime anche se il loro destino rimarrà comunque segnato dalla tragedia della ferita morale e fisica.
 
La notte finisce all'alba entra dunque all'interno del testo di Ibsen per un suo significativo libero adattamento e riscrittura attraverso tagli ed inserimento di nuove scene, per una messa in scena indirizzata a coglierne questo aspetto così “perturbativo” e rivelatore dell'essenza fragile,  vitalistica e tragica dell'animo umano. La cifra registica è in una ricerca di naturalezza onirica che conduca lo spettatore dalla realtà al sogno passando attraverso il perturbante. Parola, azione, gesto, musica in un'ambientazione che sposta la vicenda dagli anni a cavallo tra 1800 e 1900 agli anni '60 del XX secolo, entrambi visti come momenti di “transizione” morale nella società occidentale.
ALTRE INFORMAZIONI
Avviso ai soci
🎫Biglietti interi 12 € - ridotti 10  € (prevista tessera associativa)
CONSIGLIATA PRENOTAZIONE
 
via Jacopa de' Settesoli 3, Roma
 
Contatti: 065814004  info@teatrotrastevere.it
www.teatrotrastevere.it
 
Kirolandia media partner
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NOVITÁ
 
TITOLO
STERILI FANTASIE
testo e regia di David Mastinu
con Martina Maria Zuccarello
 
DOVE e QUANDO
TEATRO LO SPAZIO – Roma
Dal 26 e 27 marzo  2022, sabato ore 21.00_  domenica ore 18.00

 
DETTAGLI
Il 26 e il 27 marzo il palcoscenico del Teatro Lo Spazio accoglie STERILI FANTASIE, spettacolo scritto e diretto da David Mastinu.
Un racconto ironico che vede Benedetta, bambina degli anni ’90, dal legame morboso con le bambole, divenire una donna alla ricerca di principi azzurri in t-shirt che colmino il suo desiderio assoluto: diventare mamma.
Una storia che passa dai primi baci impacciati ad una serie di prime volte memorabili, da bimba sognante che si ritrova solo tra le stelle a donna inadeguata persa e sola davanti ad uno specchio.
‘’Sterili fantasie’’ vuole esorcizzare quel tabù e rompere quel silenzio che c’è dietro all’infertilità femminile.
Perché nessuna si debba più sentire in colpa o vergognare.
L’obiettivo è dar voce e riconoscere le emozioni di tutte quelle donne che non sono riuscite a diventare madri cercando di ‘’normalizzare’’ l’argomento con ironia, condivisione e rispetto.
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Biglietti: 15 € – ridotto: 12 €
(bar aperto per aperitivo dalle 19.00)
 
Via Locri 43, Roma
 
informazioni e prenotazioni 339 775 9351 / 06 77204149
info@teatrolospazio.it
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PROSEGUE

TITOLO
Lina Sastri
EDUARDO MIO
Ideazione drammaturgica e regia Lina Sastri
produzione Artisti Riuniti – Il Parioli
con
Ciro Cascino (pianoforte/tastiera)
Filippo DAllio (chitarra/mandolino)
Gennaro Desiderio (violino)
Gianluca Mirra (percussioni/batteria)
Gaetano Diodato (contrabbasso)
 
DOVE e QUANDO
ILPARIOLI – Roma
Dal 16 al 27 marzo 2022


DETTAGLI
Arriva al Parioli – dal 16 al 27 marzo – il nuovo atteso lavoro di Lina Sastri EDUARDO MIO.
Spettacolo in parole, musica e poesia – spiega Lina Sastri - che racconta il << mio Eduardo >> attraverso i miei ricordi personali della sua conoscenza in teatro e nella vita. L’ uomo Eduardo attraverso lettere, poesie e qualche citazione delle sue opere. Il tutto accompagnato dalla musica. Che lui molto amava”.
 
Ideato, scritto e diretto da una delle più grandi interpreti della tradizione partenopea, lo spettacolo è impreziosito dunque da un raffinato accompagnamento musicale. L'attrice ricorda le prime esperienze di teatro, le prime lettura dei testi ma anche i rimbrotti del drammaturgo suo maestro, di cui sono stati celebrati nel 2020 i 120 anni dalla nascita. Oggi Lina Sastri ricorda con affetto il suo Maestro, un uomo dal carattere complicato, schivo, che in pochi sapevano comprendere. “Era un uomo solo, con molte responsabilità e infiniti pesi – afferma Lina Sastri – nonché ricco di insegnamenti artistici che si traducevano in esempi e fatti più che in parole”.
 
In questo spettacolo porto in scena un pezzo di cuore – scrive Lina Sastri - su Eduardo è stato scritto e detto tutto, io racconto di lui quello che so, quello che ho vissuto quando ho avuto la fortuna e il grande privilegio di conoscerlo, da giovanissima. Negli anni in me è emerso il ricordo vivo di lui, i silenzi, le pause, la voce, il rigore, la sensibilità, la grande lezione di teatro e di vita che mi ha donato, e, con il racconto, ogni tanto arriva qualche citazione del suo teatro e della sua poesia, insieme alla musica napoletana, che ci accompagna in questo viaggio. Eduardo mio perché racconto il mio Eduardo, quello che appartiene ai miei ricordi e alla mia vita di artista e di donna. Con sincero affetto e umiltà di allieva…
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Biglietti da €20 a €30
 
Orari spettacolo
Mer 16-03-22 21.00
Gio 17-03-22 17.00
Ven 18-03-22 21.00
Sab 19-03-22 21.00
Dom 20-03-22 17.00
Lun 21-03-22 Riposo
Mar 22-03-22 19.00
Mer 23-03-22 21.00
Gio 24-03-22 17.00
Ven 25-03-22 21.00
Sab 26-03-22 21.00
Dom 27-03-22 17.00
 
Via Giosuè Borsi, 20 – Roma
TELEFONO 06 5434851
E-MAIL: biglietteria@ilparioli.it
Servizio Whatsapp 3517211283
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PROSEGUE
 
TITOLO
Estro Teatro
presenta
COWORKING
una commedia di Roberto Marafante
con Stefano P. Detassis, Andrea Deanesi, Giuliano Comin, Roberta Azzarone
 
DOVE e QUANDO
TEATRO DE’ SERVI – Roma
Dal 17 marzo al 3 aprile 2022, venerdì e sabato ore 20.00 / domenica ore 17.30

 
DETTAGLI
Debutta in prima assoluta dal 17 marzo al 3 aprile al Teatro de’ Servi, COWORKING, la nuova brillante commedia diretta da Roberto Marafante, incentrata sulla precarietà della vita.
Il coworking è il luogo di lavoro condiviso simbolo di questa condizione: basta affittare una scrivania. È qui che Gianni tenta di realizzare i suoi sogni: diventare uno scrittore e conquistare l’affascinante Rebecca. Gli inseparabili amici Carlo e Nicola, provati dalla vita e dal lavoro, lo vanno spesso a trovare e tra battute esilaranti, situazioni comiche e surreali, sperano in un evento imprevisto che cambi la loro condizione. Ma proprio i tre, aiutati da Rebecca, provocheranno l’imprevisto che aspettano: un piano “criminale” per impedire che l’amato rifugio, il coworking, diventi uno squallido supermercato. Sarà un finale inaspettato a cambiare la “triste precarietà”… in una “gioiosa incertezza”. Si sorride e si riflette sui nostri tempi, la nostra società, le nostre relazioni.
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Costo ingresso: 24 €
 
Biglietti online (www.teatroservi.it e www.vivaticket.com) o al telefono con carta di credito
All’interno vi aspetta un accogliente bar con drink e gustosi spuntini
Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza anti-Covid
All’interno vi aspetta un accogliente bar con drink e gustosi spuntini
Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza anti-Covid
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MANIFESTAZIONI
 
NOVITÁ
 
TITOLO
IL SIPARIO DELLE DONNE
Dal 4 al 27 marzo 2022
Centro Culturale Artemia
Con il patrocinio del Municipio XI Arvalia Portuense del Comune di Roma
 
PROGRAMMA DAL 25 AL 27 MARZO
 
DOVE e QUANDO
CENTRO CULTURALE ARTEMIA – Roma
Dal 25 al 27  marzo 2022, venerdì e sabato ore 21.00 / domenica ore 18.00


DETTAGLI
Un fine settimana ricco di proposte culturali per la chiusura della Rassegna "IL SIPARIO DELLE DONNE - 2022" al Centro Culturale Artemia.
Con il patrocinio del Municipio XI Arvalia Portuense del Comune di Roma, si conclude la VI edizione della Rassegna “Il Sipario delle Donne” organizzata dal Centro Culturale Artemia, polo creativo romano da sempre attento alla promozione di forme espressive e creative, nel segno dell’artisticità, cultura e qualità.
La rassegna, iniziata il 4 marzo, ha già riscontrato un grande successo di pubblico per gli spettacoli “QUA SIAMO” con la regia di Francesca La Scala, “VIVA LA VIDA” della compagnia teatrale Post-it 33 e “BAGLIORI DI GUERRA” di Bianca Maria Castelli e si conclude questo fine settimana con una serie di importanti eventi artistico-culturali che spaziano tra uno spettacolo teatrale, un concerto acustico live, una serata letteraria, un workshop creativo ed il finissage della mostra pittorica “IL TUNNEL DEGLI ARTISTI MALEDETTI” della pittrice romana Paola Alviano Glaviano.
Venerdì 25 marzo alle ore 19.30 il Centro Culturale Artemia propone un APERITIVOdurante il quale il pubblico potrà assistere alla presentazione del libro “DONNE IMPREVISTE – STORIE DIETRO LE QUINTE” di LUCIA CAPONERA, ANGELA INFANTE e ALESSANDRA ROSSI perRapsodia Edizioni: “Confrontarsi con storie impreviste e distanti aiuta a riconoscerle, a capire che esistono. Ascoltarle e rifletterci può generare consapevolezza sociale sul fenomeno della violenza all'interno della relazione lesbica.”
La serata si snoderà seguendo una precisa scaletta dove, tra un cocktail ed uno stuzzichino, oltre la presentazione del libro,ascolteremo il monologo dell’attrice e giornalista SILVIA BRUNI ed i grandi successi della musica internazionale che verranno reinterpretati in chiave acustica dalla voce di EMANUELA BOROZANe dalle corde di ANNALISA BALDI. Concluderà l’aperitivo l’intervento di una “grande poetessa e pensatrice francese contemporanea” il cui nomeverrà svelatoa fine serata solo al pubblico presente in sala.
Sabato 26 marzo dalle ore 10.30 alle 17.30, è previsto il workshop “LA STANZA DI EMILY – LABORATORIO INTENSIVO DI COLLAGE CON TECNICHE MISTE” condotto dall’Artista visiva SIMONA GASPERINI.
Il laboratorio si svolgerà partendo dalla biografia della poetessa Emily Dickinson. La tecnica del Collage, inclusiva e generosa, permette ottimi risultati nell’elaborare in modo semplice e immediato. L’unione del mix media (cioè altre tecniche artistiche) vuole essere un valore aggiunto al piacere e all’originalità delle opere stesse. Il workshop è aperto a chi voglia cimentarsi in questa bellissima arte, quella del Collage, che ha radici antiche declinate in straordinaria modernità.
Sabato 26 alle ore 21 e domenica 27 marzo alle ore 18 invece andrà in scena sul palco di Artemia l’ultimo spettacolo della rassegna “Il Sipario delle Donne”: “MATERIALE UMANO”, scritto diretto ed interpretato da SOPHIA ANGELOZZI, ILARIA ARCANGELI, SILVIA VIOLANTE e LUISA ROLLI.
Susanna, Irene, Graham e Soraya. Quattro persone, quattro storie, un’alternanza di convinzioni e fragilità. La società è immaginata come un grande magazzino che assegna etichette, cataloga e all’occorrenza archivia. Le quattro vite sono relegate in una condizione di solitudine, inscatolate come se fossero un prodotto finito, intrappolate da sempre in una condizione da cui non riescono o forse non vogliono uscire.
ALTRE INFORMAZIONI
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA (anche via SMS e/o WhatsApp): 3341598407
 
🎫Tessera associativa 2022 (nuovi soci): € 3
Ingresso Spettacoli Teatrali: € 12
Ingresso Mostra Pittorica: GRATUITO
Ingresso serata Letteraria e Musicale: GRATUITO
 
Direzione artistica:Maria Paola Canepa
 
Media Partner: KIROLANDIA
 
Via Amilcare Cucchini, 38 – Roma
www.centroculturaleartemia.org
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MUSICAL
 
PROSEGUE
 
TITOLO
ALESSANDRO LONGOBARDI in associazione con NICA BURNS
presenta
GIANCARLO COMMARE
in
MUSICHE E ORCHESTRAZIONI DI DAN GILLESPIE SELLS | LIBRETTO DI TOM MACRAE
DA UN’IDEA ORIGINALE DI JONATHAN BUTTERELL
con
BARBARA COLA - Margaret New
FRANCO MANNELLA - Hugo/ Loco Chanelle
LUDOVICA DI DONATO - Ray
LISA ANGELILLO - Miss Hedge
BENEDETTA BOSCHI - PrittiPasha
FLAVIO MARULLO - Dean Paxton
FLAVIO MARULLO - Dean Paxton
UMBERTO NOTO - Drag/Padre di Jamie
MICHELE SAVOIA - Drag
SEBASTIAN GIMELLI MOROSINI - Drag
ENSEMBLE
GIOVANNI ABBRACCIAVENTO - Cy | ELENA BARANI - Bex | ROBERT EDIOGU - Levi
GIOVANNI ERNANI DI TIZIO - Mickey | ERICA MARINIELLO- Vicky | GIUSEPPE MENOZZI – Sayd
MATILDE PELLEGRI - Becca |  GIOVANNA TINO - Fatimah
SCENE ALESSANDRO CHITI
COSTUMI FRANCESCA GROSSI
DIREZIONE MUSICALE DINO SCUDERI
SUPERVISIONE ARTISTICA E COREOGRAFIE LACCIO
ADATTAMENTO E REGIA
PIERO DI BLASIO
Produzione VIOLA PRODUZIONI - OTI OFFICINE DEL TEATRO ITALIANO
in accordo con RGM PRODUCTIONS
ARRIVA FINALMENTE IN ITALIA
Tutti Parlano di Jamie il musical
con
GIANCARLO COMMARE
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BRANCACCIO - Roma
Dal’11 marzo al 6 aprile 2022, martedì - sabato serale ore 20.45 / sabato pomeridiana ore 17.00

 
DETTAGLI
Dopo il clamoroso successo ottenuto dal suo debutto nel West end londinese e in contemporanea con 5 paesi nel mondo, debutta in Italia Tutti Parlano di Jamie il musical, manifesto di una nuova generazione nel segno dell’inclusività,dall’11 marzo al Teatro Brancaccio di Roma.
 
Nato dal documentario della BBC del 2011 “Jamie: Drag Queen at 16”, storia vera dell’adolescente Jamie Campbell che nel paesino di Sheffield nel Nord dell’Inghilterra combatte con il sorriso la sua battaglia contro i pregiudizi, il pluripremiato musical Tutti Parlano di Jamie ha debuttato nel 2017 all’Apollo Theatre di Londra, raccogliendo un successo di pubblico e critica tale da diventare presto anche un film targato Fox, uscito nel settembre 2021 e ancora disponibile in streaming sulla piattaforma Amazon Prime Video.
Oltre all’Inghilterra dove è in scena da diverse stagioni, il musical ha debuttato con grande successo anche a Tokyo, Seul, Los Angeles e Sydney.
 
Per vestire gli scintillanti panni di Jamie è stato scelto, in accordo con gli aventi diritto inglesi, Giancarlo Commare, attore rivelazione delle ultime stagioni televisive e cinematografiche, dalla serie Skam Italia al film Maschile singolare, passando per Il Paradiso delle Signore e prossimamente nella serie Sky Original Romulus 2 e in quella di Rai1 Rinascere dove interpreterà Manuel Bortuzzo.
 
Ad interpretare Margaret New, la coraggiosa mamma di Jamie, la cantante e interprete di tanti musical Barbara Cola; nei panni di Hugo, alias la drag queen Logo Chanelle, è l’attore e doppiatore Marco Mannella, l’amica del madre di Jamie è l’attrice e affermata tik toker Ludovica Di Donato. La severa insegnante di Jamie èla cantante e attrice Lisa Angellilo, Pritti l’amica del cuore di Jamie è Benedetta Boschi, il bullo della scuola è Flavio Marullo. Umberto Noto interpreta il ruolo di una delle drag e del Padre di Jamie; le altre due drag del locale Legs Eleven sonoMichele SavoiaeSebastian Gimelli Morosini.
 
Jamie è una storia di formazione moderna per una generazione alla ricerca della sua “vera” identità, che vuole affermare sé stessa al di là del genere, dell’orientamento sessuale e delle convenzioni sociali. Una storia, come già avvenuto per Billy Elliot, che parte da un piccolo paese inglese per portare la sua rivoluzione “gentile” in giro per il mondo.
 
Tutti parlano di Jamie racconta le vicende di Jamie, un adolescenteabbandonato dal padre che vive una vita serena e spensierata nella tranquilla Sheffield. Va a scuola, come tutti i ragazzi della sua età, ma a differenza loro, Jamie ha un sogno ambizioso: essere libero di esprimere sé stesso anche attraverso abiti femminili.
 
Non è solo la scelta di voler diventare una Drag Queen, come crede all’inizio, a renderlo “diverso”, ma soprattutto la voglia di normalità nella diversità, come scoprirà alla fine. Ogni persona è unica e irripetibile… è il “glitter sopra il grigio di città”.
Supportato dall’amorevole madre Margaret, dalla sua migliore amica Pritti e da un mentore eccentrico (Hugo – Loco Chanelle), Jamie scopre il gusto della libertà: la libertà di essere se stessi. Tra una professoressa un po’ dura (Miss Hedge), una “zia” particolare (Ray, la migliore amica della mamma), il bullo della scuola (Dean) ed una classe di compagni scatenati, Jamie si avvierà al ballo di fine anno con una sola idea in mente: presentarsi come la migliore e più reale versione di sé, distruggendo convinzioni e costrizioni e abbattendo il muro più alto e duro di tutti, quello del giudizio.
 
Jamie non è uno studente “diverso”, ma un concetto, un seme, un’idea che vuole instillarsi nella mente di tutte le persone. Jamie non vuole sbandierare il suo orientamento sessuale, ma solamente essere libero di indossare abiti che lo rappresentino: abiti considerati femminili. Non ha paura della gente e di quello che potrebbe pensare e combatte i bulli col sorriso.
 
Lo spettacolo mette in scena, nel classico stile del Musical Theatre, un testo divertente e commovente con canzoni pop e coreografie originali che spaziano tra diversi generi; uno stile fresco ed immediato che, grazie alla sua forza ed energia, riesce a travolgere il pubblico con il suo messaggio di inclusività e libertà.
 
Le musiche originali composte da Dan Gillespie Sells, leader della band inglese “Thefeeling” attiva dalla seconda metà degli anni ’90, rispecchiano il movimento pop progressive di quegli anni, miste al nuovo soft-rock, creando un'alchimia di musica e testi che catturano immediatamente il pubblico. “Puro pop britannico” come il compositore ama definire la colonna sonora di Jamie, con qualche riferimento a band della scena pop inglese anni ‘80 come i celeberrimi "Frankie Goes toHollywood”.
 
Le coreografie attingono da diversi generi: dal vogueging e waacking degli anni ’60/’70 con movenze glamour e femminili alla street dance dei ghetti dai tratti più mascolini. Stili apparentemente lontani in un dialogo volto a celebrare le diversità e a comunicare qualcosa di nuovo e unico come Jamie.
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzo biglietto da 55 € a 29 €
 
botteghino@teatrobrancaccio.it
Via Merulana 244, Roma 
www.teatrobrancaccio.it
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MUSICA
 
CONCERTI
 
NOVITÁ
 
TITOLO
 LORA & THE STALKERS
IN CONCERTO AL LIAN CLUB
 
DOVE e QUANDO
LIAN CLUB - Roma
26 marzo  2022
Apertura dalle 11:30
Inizio concerto ore 21:00


DETTAGLI
Guidati da Lora e dal polistrumentista Alex, Lora & The Stalkers scalpitano. Sentono l'urgenza di pubblicare il loro nuovo sgargiante album, la colonna sonora perfetta per questo presente teso e incerto in cui siamo tutti bloccati. Una manciata di canzoni interpretate dal misto di serietà e malizia infantile di Lora, luci e ombre di un presente in cui tutto è lecito, senza esclusione di colpi per vedere cosa porterà il domani.
 
BIOGRAFIA: Lora and the Stalkers è una band nata a Roma nel 2016. Fin dal suo debutto, si presenta con un ricco sound post-punk, new wave e garage. Nei temi riecheggiano fotografie metropolitane e sentimenti intimi, il tutto miscelato ad un tocco melodico nello stile spectoriano e ispirato alle opere crude di Norman Petty. La band debutta con il suo primo album per l'etichetta G&M Recorfonic (comproprietà di Greg (Lillo e Greg). L'album è ben accolto dalla critica e nel 2019 Sound of Holidays, con altri 3 brani, è entrato a far parte della colonna sonora di la trasmissione televisiva "le Cose Cambiano?" in onda su Rai5. Dopo gli incoraggianti consensi della loro prima pubblicazione, la band firma con la rinomata etichetta Blind Faith Records di Luca Sapio (Area, Quintorigo). L’album No Desire Control esce per la Blind Faith il 16 settembre 2021. Il primo singolo estratto Lonely Heart viene inserito in heavy rotation su radio 1 e radio 2 e gli Stalkers partecipano come ospiti all’acclamato programma televisivo Propaganda live su La7, suonando in diretta il brano.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Ingresso Free
 
** Consigliata la prenotazione**
Info et prenotazioni:
Tel. >> 388.9549899 /whatsapp e sms 24 su 24
(Attivi dopo le 14:00)
Oppure online dal sito ufficiale: www.lianroma.com
CONTATTI e PRENOTAZIONI:
388 9549899 ^ 347 0810891
sms/whatsapp h24
telefono dalle 14:00
Prenota www.lianroma.com/prenotazioni/
 
Lungo Tevere dei Mellini 7 - Roma
Sotto Ponte Cavour sulla sponda del fiume a pochi passi da Piazza Cavour
Di fronte all’Ara Pacis
 
www.lianroma.com
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ARTE
 
MOSTRE

NOVITÁ
 
TITOLO
Art GAP, Modern & Contemporary Art
presenta
INVISIBILI RIFLESSI
TIPOLOGIA: Mostra personale
ARTISTI: Tatsiana Pagliani
CURATORE: Federica Fabrizi
TESTI DI: Federica Fabrizi, Giuseppe Lorin e Daniela Pronestì.
 
DOVE e QUANDO
ART G.A.P. Gallery - Roma
Dal 26 marzo all’8 aprile  2022

INAUGURAZIONE:
sabato 26 marzo 2022 ore 18:00


DETTAGLI
Dal 26 marzo all’8 aprile la galleria Art GAP, a due passi da Largo di Torre  Argentina, è lieta di accogliere la personale “Invisibili Riflessi” di Tatsiana Pagliani, a cura di Federica Fabrizi. Il 26 marzo, giorno di apertura della mostra, alle 19:00 avrà luogo una performance in cui l’artista realizzerà un’opera in onore e sostegno del popolo ucraino, vittima di una follia omicida, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza.
Tatsiana Pagliani andando oltre i confini del colore e della tela, conferisce una conformazione tridimensionale alle sue opere andando a definire un ampliamento semantico di ciò che viene definito pittura, eludendo restrizioni linguistiche, spaziali e materiali. Riesce a personalizzare, in maniera del tutto evidente, lo statuto dell’arte pittorica mediante la sua attitudine interdisciplinare e semantica riuscendo ad abbattere gli steccati delle varie forme di espressione artistica. Inoltre, consegue lo slittamento di senso e il cambiamento dei contenuti tradizionali, ovvero ricerca della bellezza e esaltazione della storia e della mitologia. Le sue opere assurgono a una categoria multi comprensiva che si modifica costantemente in ordine ai contenuti, alle forme e ai materiali impiegati. L’arte di Tatsiana subisce, come in ogni altro linguaggio, quella che è la condizione irrinunciabile della contemporaneità: la trasversalità, la contaminazione dei generi, la compresenza degli stili, dei linguaggi. Tatsiana nelle sue opere esplora la tematica spaziale tra vuoto e pieno, interno ed esterno, opacità e trasparenza, forza e leggerezza, andando oltre la bidimensionalità dell’arte pittorica imposta dalla tela. Questo porta l’artista ad allontanarsi da un’arte scultorea o pittorica legata al cavalletto, accostandosi a una nuova dimensione, non pittorica ma filosofica liberandosi dalle convenzionali dimensioni e orientandosi verso la quarta dimensione del tempo-spazio. Tatsiana Pagliani analizza nelle opere: la bellezza interiore, immutabile nel tempo e salvifica; il concetto di sé, ovvero le caratteristiche d’identità, le qualità e tratti del modo di essere; l’amor proprio e quindi l’apprezzamento e l’affetto che l’uomo prova verso sé stesso (le sue idee, i suoi valori e modi di pensare); la mancata vicinanza emotiva che non permette una relazione autentica e profonda con gli altri; il narcisismo tipico dei social media in quanto, con rammarico, le persone vogliono apparire diverse, forse per riempire un vuoto interiore cercando la felicità al di fuori. Questo sui social si traduce in una ricerca di attenzione e riconoscimento, che porta alla creazione di una falsa felicità momentanea, in quanto il desiderio di piacere priva la persona della sua stessa identità. Web come specchio ideale, social come casa del narcisismo e quest’ultimo rappresenta l’inclinazione della società virtuale in cui si fa attenzione all’apparenza e non alla sostanza.
Cit. Federica Fabrizi 
 
ALTRE INFORMAZIONI
CATALOGO A CURA DI: Federica Fabrizi
Enti promotori: Art GAP, Modern & Contemporary Art
Indirizzo: Via di Santa Maria in Monticelli 66, 00186, Roma, RM
Orari: lun. / sab. 16:00 – 19:00; dom. chiuso
Telefono: 06.96115866 E-mail: gap@artgap.it
Sito ufficiale: www.artgap.it Facebook: ART GAP Instagram: art_gap_gallery
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APPENA APERTA
 
TITOLO
“London Calling: British Contemporary Art Now”
per la prima volta in Italia, la mostra
“London Calling: British Contemporary Art Now”.
50 anni di arte londinese raccontati attraverso oltre 30 magnifiche opere di 13 artisti di fama internazionale: da David Hockney a Anish Kapoor, da Jake e Dinos Chapman a Damien Hirst fino ad arrivare a Idris Khan.
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO CIPOLLA - Roma
Dal 17 marzo al 17 luglio  2022


DETTAGLI
Dal 17 marzo al 17 luglio 2022, le sale di Palazzo Cipolla a Roma ospitano una delle più particolari mostre di arte contemporanea mai realizzate in Italia: “London Calling: British Contemporary Art Now. From David Hockney to Idris Khan”una mostra che attraverso oltre 30 opere riunisce il lavoro di 13 grandi artisti britannici di diverse generazioni, per la cui carriera artistica la città di Londra ha svolto un ruolo molto importante.

La mostra presenta un parterre d’eccezione di artisti nati nell'arco di cinque decenni, tra il 1937 e il 1978: David Hockney, Michael Craig-Martin, Sean Scully, Tony Cragg, Anish Kapoor, Julian Opie, Grayson Perry, Yinka Shonibare, Jake e Dinos Chapman, Damien Hirst, Mat Collishaw, Annie Morris e Idris Khan.

Una sequenza di artisti la cui carriera è stata in qualche modo influenzata dalla capitale britannica, o perché vi sono nati, oppure vi si sono recati durante la propria formazione, o magari trasferiti in un secondo momento in modo da essere vicini alle grandi gallerie e musei, quando non semplicemente per andare alla ricerca di nuovi orizzonti creativi. Nomi che hanno contribuito a collocare Londra nell’Olimpo delle avanguardie artistiche, così come lo erano state in precedenza Firenze nel Rinascimento, Parigi con l'Impressionismo o New York nella seconda metà del XX secolo. Artisti che innestano le loro radici su una Londra di inizio anni Sessanta, in piena trasformazione economica e sociale e che si preparava a diventare una delle capitali indiscusse dell'arte contemporanea.

Partendo dal più anziano, David Hockney, fino a giungere al più giovane, Idris Khan, il percorso espositivo propone uno spaccato dell'attuale scena artistica londinese attraverso una serie di opere iconiche selezionate dai curatori Maya Binkin e Javier Molins in collaborazione con gli artisti stessi. Ideata dalle collezioni/studi personali degli artisti, la mostra è supportata da gallerie e collezioni internazionali come Gagosian Gallery, Goodman Gallery, Galerie Lelong, Lisson Gallery, Modern Forms, Victoria Miró Gallery, Galerie Thaddaeus Ropac, Sean Kelly Gallery, New York, Tim Taylor Gallery, London, Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea.

La varietà degli artisti presenti consente, inoltre, di contemplare tecniche compositive assai diverse tra loro, come pittura, scultura, disegno, ceramica, fotografia, video e molto altro, esprimendo una molteplicità di temi quali la vita quotidiana, il confino, l'esplorazione dell'essere umano, il paesaggio, la politica, la religione, la storia dell'arte, la letteratura, la musica, il genere, la violenza o il rapporto tra la vita e la morte.

La mostra presenta un parterre d’eccezione di artisti nati nell'arco di cinque decenni, tra il 1937 e il 1978: David Hockney, Michael Craig-Martin, Sean Scully, Tony Cragg, Anish Kapoor, Julian Opie, Grayson Perry, Yinka Shonibare, Jake e Dinos Chapman, Damien Hirst, Mat Collishaw, Annie Morris e Idris Khan.
Una sequenza di artisti la cui carriera è stata in qualche modo influenzata dalla capitale britannica, o perché vi sono nati, oppure vi si sono recati durante la propria formazione, o magari trasferiti in un secondo momento in modo da essere vicini alle grandi gallerie e musei, quando non semplicemente per andare alla ricerca di nuovi orizzonti creativi. Nomi che hanno contribuito a collocare Londra nell’Olimpo delle avanguardie artistiche, così come lo erano state in precedenza Firenze nel Rinascimento, Parigi con l'Impressionismo o New York nella seconda metà del XX secolo. Artisti che innestano le loro radici su una Londra di inizio anni Sessanta, in piena trasformazione economica e sociale e che si preparava a diventare una delle capitali indiscusse dell'arte contemporanea.
Partendo dal più anziano, David Hockney, fino a giungere al più giovane, Idris Khan, il percorso espositivo propone uno spaccato dell'attuale scena artistica londinese attraverso una serie di opere iconiche selezionate dai curatori Maya Binkin e Javier Molins in collaborazione con gli artisti stessi. Ideata dalle collezioni/studi personali degli artisti, la mostra è supportata da gallerie e collezioni internazionali come Gagosian Gallery, Goodman Gallery, Galerie Lelong, Lisson Gallery, Modern Forms, Victoria Miró Gallery, Galerie Thaddaeus Ropac, Sean Kelly Gallery, New York, Tim Taylor Gallery, London, Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea.
La varietà degli artisti presenti consente, inoltre, di contemplare tecniche compositive assai diverse tra loro, come pittura, scultura, disegno, ceramica, fotografia, video e molto altro, esprimendo una molteplicità di temi quali la vita quotidiana, il confino, l'esplorazione dell'essere umano, il paesaggio, la politica, la religione, la storia dell'arte, la letteratura, la musica, il genere, la violenza o il rapporto tra la vita e la morte.
 
ALTRE INFORMAZIONI
La mostra è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, ed è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting Arthemisia.

Foto: Angelo Marinelli
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PROSEGUE
 
TITOLO
JAGO. The Exhibition 
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO BONAPARTE – Roma
Dal 12 marzo al 3 luglio 2022

 
DETTAGLI
Palazzo Bonaparte a Roma ospita dal 12 marzo al 3 luglio 2022 la prima grande mostra dedicata a JAGO.
Pseudonimo di Jacopo Cardillo, classe 1987, Jago è scultore potente attento agli esempi della nostra tradizione e universalmente noto come "The Social Artist" per le innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social.

Sicuro talento nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione, Jago arriva direttamente al cuore del pubblico che lo ama, anzi lo adora. Paragonabile in tal senso a una rockstar, trasmette l’amore per l’arte ai giovani: le dirette streaming e le documentazioni foto e video – attraverso le quali coinvolge il suo pubblico sul web – raccontano il processo inventivo di ogni opera e il percorso condiviso consente una diretta partecipazione dei suoi followers al singolo passaggio esecutivo.
Nelle sue opere, utilizza anche elementi tragici in un costante gioco di rimandi, con una visione sempre tesa alle tematiche del presente, suscitando provocatoriamente negli spettatori riflessioni sullo status dei nostri tempi.

A Palazzo Bonaparte la genialità di JAGO viene documentata per la prima volta in una mostra che riunisce una serie di opere realizzate fino ad oggi, dai sassi di fiume scolpiti (da Memoria di Sé a Excalibur), fino alle sculture monumentali di più recente realizzazione (come Figlio Velato e Pietà), passando per creazioni meno recenti ma più direttamente mediatiche quali il ritratto di Papa Benedetto XVI (Habemus Hominem).

Curata da Maria Teresa Benedetti, la mostra connota gli elementi chiave di un lavoro continuamente in fieri, capace di costante arricchimento.

…La mia scultura è lingua viva. Utilizzare una lingua non significa copiarla. Mi riconosco in un linguaggio e lo adotto: sento l’esigenza di realizzare un collegamento con quello che vedo, senza spirito di emulazione. Sono me stesso.

Prima testimonianza è lo scavo sui grandi sassi raccolti nel greto di un fiume alle pendici delle Alpi Apuane, pazientemente scavati nel desiderio di raccontare una storia personale e umana. Pietà e violenza si intrecciano nello sguardo dell’artista. Sorprendente è la scardinante nudità del Pontefice emerito, mentre l’immagine di una Venere (2018), priva della giovanile venustà, sconcerta e induce a riflettere sul valore simbolico della bellezza. D’altro lato incalza un drammatico oggi con la presenza del Figlio Velato (2019), icona simbolica di tragedie senza tempo, cui si connette l’intensa meditazione sul dolore, racchiusa nella desolata monumentalità della Pietà (2021). Ancor prima, l’artista ha proposto un tema svincolato da ogni rapporto con la storia, nel replicare la sequenza del battito cardiaco in Apparato Circolatorio (2017).

Palazzo Bonaparte si trasformerà inoltre in uno studio d’artista: durante i mesi di mostra Jago lavorerà alla sua prossima imponente scultura all’interno della sede espositiva.
Saranno anche organizzate visite straordinarie alla mostra, guidate dallo stesso Jago.
Pseudonimo di Jacopo Cardillo, classe 1987, Jago è scultore potente attento agli esempi della nostra tradizione e universalmente noto come "The Social Artist" per le innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social.
Sicuro talento nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione, Jago arriva direttamente al cuore del pubblico che lo ama, anzi lo adora. Paragonabile in tal senso a una rockstar, trasmette l’amore per l’arte ai giovani: le dirette streaming e le documentazioni foto e video – attraverso le quali coinvolge il suo pubblico sul web – raccontano il processo inventivo di ogni opera e il percorso condiviso consente una diretta partecipazione dei suoi followers al singolo passaggio esecutivo.
Nelle sue opere, utilizza anche elementi tragici in un costante gioco di rimandi, con una visione sempre tesa alle tematiche del presente, suscitando provocatoriamente negli spettatori riflessioni sullo status dei nostri tempi.
A Palazzo Bonaparte la genialità di JAGO viene documentata per la prima volta in una mostra che riunisce una serie di opere realizzate fino ad oggi, dai sassi di fiume scolpiti (da Memoria di Sé a Excalibur), fino alle sculture monumentali di più recente realizzazione (come Figlio Velato e Pietà), passando per creazioni meno recenti ma più direttamente mediatiche quali il ritratto di Papa Benedetto XVI (Habemus Hominem).
Curata da Maria Teresa Benedetti, la mostra connota gli elementi chiave di un lavoro continuamente in fieri, capace di costante arricchimento.
…La mia scultura è lingua viva. Utilizzare una lingua non significa copiarla. Mi riconosco in un linguaggio e lo adotto: sento l’esigenza di realizzare un collegamento con quello che vedo, senza spirito di emulazione. Sono me stesso.
Prima testimonianza è lo scavo sui grandi sassi raccolti nel greto di un fiume alle pendici delle Alpi Apuane, pazientemente scavati nel desiderio di raccontare una storia personale e umana. Pietà e violenza si intrecciano nello sguardo dell’artista. Sorprendente è la scardinante nudità del Pontefice emerito, mentre l’immagine di una Venere (2018), priva della giovanile venustà, sconcerta e induce a riflettere sul valore simbolico della bellezza. D’altro lato incalza un drammatico oggi con la presenza del Figlio Velato (2019), icona simbolica di tragedie senza tempo, cui si connette l’intensa meditazione sul dolore, racchiusa nella desolata monumentalità della Pietà (2021). Ancor prima, l’artista ha proposto un tema svincolato da ogni rapporto con la storia, nel replicare la sequenza del battito cardiaco in Apparato Circolatorio (2017).
Palazzo Bonaparte si trasformerà inoltre in uno studio d’artista: durante i mesi di mostra Jago lavorerà alla sua prossima imponente scultura all’interno della sede espositiva.
Saranno anche organizzate visite straordinarie alla mostra, guidate dallo stesso Jago.
 
ALTRE INFORMAZIONI
L’esposizione JAGO. The Exhibition è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di Jago Art Studio.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
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PROSEGUE
 
TITOLO
BILL VIOLA. Icons of Light 
curata da Kira Perov 
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO BONAPARTE – Roma
Dal 5 marzo 2022

 
DETTAGLI
BILL VIOLA. Icons of Light è il titolo della prossima mostra di Palazzo Bonaparte che, a partire dal 5 marzo 2022, renderà omaggio al più grande artista della videoarte dagli anni Settanta a oggi. BILL VIOLA arriva nella Capitale e lo fa in un modo speciale.

L’artista che ha unito la dimensione spirituale orientale con quella occidentale, la storia dell’arte con la sperimentazione video, la riflessione sulla cristianità con lo zen, si confronta con la città di Roma in un luogo non convenzionale per il mondo dell’arte contemporanea.
Nei raffinati saloni che furono dimora di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, i visitatori saranno avvolti dalla visione delle opere di Viola, uno dei massimi rappresentanti della videoarte mondiale qui presentato da un’esposizione che attraversa tutta la sua produzione, dagli anni Settanta a oggi, dai lavori che approfondiscono il rapporto tra uomo e natura, a quelli ispirati dall’iconologia classica. Le opere entrano in dialogo con lo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo spettatore in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi del luogo con l’intensità delle video istallazioni dell’artista americano.

Bill Viola ha visto nella tecnologia video un luogo di riflessione per la nostra contemporaneità spaziando con le sue riflessioni dalla cultura buddista a quella cristiana, dal rapporto meditativo con la natura alla dimensione religiosa come nella serie dei suoi video “Passions”.
Emozioni, meditazione, passioni, emergono dai video di Viola portando lo spettatore a un viaggio interiore di estrema intensità che narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell’artista attraverso il mezzo elettronico.

Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, quarant’anni di lavoro vengono dispiegati attraverso un’accurata selezione di 15 lavori, in un percorso che inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014) accanto a capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).

Una mostra concepita come un percorso immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall'atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte.

L’artista che ha unito la dimensione spirituale orientale con quella occidentale, la storia dell’arte con la sperimentazione video, la riflessione sulla cristianità con lo zen, si confronta con la città di Roma in un luogo non convenzionale per il mondo dell’arte contemporanea.
Nei raffinati saloni che furono dimora di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, i visitatori saranno avvolti dalla visione delle opere di Viola, uno dei massimi rappresentanti della videoarte mondiale qui presentato da un’esposizione che attraversa tutta la sua produzione, dagli anni Settanta a oggi, dai lavori che approfondiscono il rapporto tra uomo e natura, a quelli ispirati dall’iconologia classica. Le opere entrano in dialogo con lo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo spettatore in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi del luogo con l’intensità delle video istallazioni dell’artista americano.
Bill Viola ha visto nella tecnologia video un luogo di riflessione per la nostra contemporaneità spaziando con le sue riflessioni dalla cultura buddista a quella cristiana, dal rapporto meditativo con la natura alla dimensione religiosa come nella serie dei suoi video “Passions”.
Emozioni, meditazione, passioni, emergono dai video di Viola portando lo spettatore a un viaggio interiore di estrema intensità che narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell’artista attraverso il mezzo elettronico.
Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, quarant’anni di lavoro vengono dispiegati attraverso un’accurata selezione di 15 lavori, in un percorso che inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014) accanto a capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).
Una mostra concepita come un percorso immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall'atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte.
Un evento unico per concedersi la possibilità di riflettere sulla vita, intraprendere il proprio viaggio interiore e immergersi in un mondo alternativo, del tutto diverso da quello che si è lasciato all'ingresso.  
 
ALTRE INFORMAZIONI
prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione del Bill Viola Studio.
La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura ed è consigliata da Sky Arte.
Catalogo edito da Skira e include un saggio a cura di Valentino Catricalà.
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PROSEGUE CON PROROGA
 
TITOLO
Prima, donna. Margaret Bourke-White
Una straordinaria retrospettiva,
a cura di Alessandra Mauro, documenta attraverso oltre 100 immagini
la visione e la vita controcorrente della fotografa statunitense
 
DOVE e QUANDO
Museo IN TRASTEVERE - Roma
Prorogata al 30 aprile 2022


DETTAGLI
Considerato il grande successo, la mostra Prima, donna. Margaret Bourke-White sarà prorogata fino al 30 aprile 2022.
Curata da Alessandra Mauro, è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con Life Picture Collection, detentrice dell’archivio storico di LIFE. Il catalogo è edito da Contrasto.
Pioniera dell’informazione e dell’immagine, Margaret Bourke-White ha esplorato ogni aspetto della fotografia: dalle prime immagini dedicate al mondo dell’industria e ai progetti corporate, fino ai grandi reportage per le testate più importanti come Fortune e Life; dalle cronache visive del secondo conflitto mondiale, ai celebri ritratti di Stalin prima e di Gandhi poi (conosciuto durante il reportage sulla nascita della nuova India e ritratto poco prima della sua morte); dal Sud Africa dell’apartheid, all’America dei conflitti razziali fino al brivido delle visioni aeree del continente americano.
Al Museo di Roma in Trastevere, oltre 100 immagini, provenienti dall’archivio Life di New York e divise in 11 gruppi tematici che, in una visione cronologica, rintracciano il filo del percorso esistenziale di Margaret Bourke-White e mostrano la sua capacità visionaria e insieme narrativa, in grado di comporre “storie” fotografiche dense e folgoranti.
In occasione della proroga sono previste cinque visite guidate della curatrice Alessandra Mauro, appuntamenti speciali per scoprire e approfondire di volta in volta diversi aspetti della vita e del lavoro della fotografa americana.
 
Calendario visite guidate:
Margaret Bourke-White e la documentazione sociale – mercoledì 2 marzo alle 18.00;
Margaret Bourke-White e l’apertura dei Campi – mercoledì 16 marzo alle 18.00;
Margaret Bourke-White e la campagna d’Italia – mercoledì 6 aprile alle 18.00;
Margaret Bourke-White in Asia – mercoledì 13 aprile alle 18.00;
Margaret Bourke-White a colori – mercoledì 27 aprile alle 18.00.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Piazza S. Egidio 1b – Roma
 
Dal martedì alla domenica ore 10.00 - 20.00
24 e 31 dicembre 10.00-14.00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura
1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre
 
Promotori Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto
Mostra a cura di Alessandra Mauro
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
In collaborazione con Meredith
Digital Imaging Partner Canon
Con il contributo di Forma. Fondazione Forma per la fotografia
Catalogo a cura di Contrasto
 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.zetema.it
www.museodiromaintrastevere.it
www.museiincomune.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
KLIMT. La Secessione e l’Italia
 
DOVE e QUANDO
MUSEO DI PALAZZO BRASCHI - Roma
Dal 27 ottobre al 27 marzo  2021

 
DETTAGLI
Dal 27 ottobre il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospiterà la mostra Klimt. La Secessione e l’Italia, un evento espositivo che segna il ritorno in Italia dell’artista austriaco con alcuni dei suoi capolavori provenienti dal Museo Belvedere di Vienna, dalla Klimt Foundation e da collezioni pubbliche e private come la Neue Galerie Graz.

La mostra ripercorre la vita e la produzione artistica di Klimt, sottolineandone il ruolo di cofondatore della Secessione viennese e indagando sul suo rapporto con l’Italia, meta dei suoi viaggi e luogo di alcuni suoi successi espositivi.
Sono circa 200 le opere esposte, tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture di Klimt e degli artisti della sua cerchia.

Oltre a opere iconiche come la famosissima Giuditta ISignora in biancoAmiche I (Le Sorelle) e Amalie Zuckerkandl è possibile ammirare anche prestiti del tutto eccezionali come La sposa della Klimt Foundation e Ritratto di Signora, trafugato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato fortunosamente nel 2019.

Klimt. La Secessione e l’Italia
 è una mostra promossa da Roma CultureSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.

La mostra ripercorre la vita e la produzione artistica di Klimt, sottolineandone il ruolo di cofondatore della Secessione viennese e indagando sul suo rapporto con l’Italia, meta dei suoi viaggi e luogo di alcuni suoi successi espositivi.
Sono circa 200 le opere esposte, tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture di Klimt e degli artisti della sua cerchia.
Oltre a opere iconiche come la famosissima Giuditta ISignora in biancoAmiche I (Le Sorelle) e Amalie Zuckerkandl è possibile ammirare anche prestiti del tutto eccezionali come La sposa della Klimt Foundation e Ritratto di Signora, trafugato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato fortunosamente nel 2019.
Klimt. La Secessione e l’Italia è una mostra promossa da Roma CultureSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.
La mostra vede come special partner Julius Meinl Ricola, come partner Catellani & Smith, come radio partner Dimensione Suono Soft ed è consigliata da Sky Arte.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Piazza San Pantaleo, 10
 
www.museodiroma.it
www.museiincomuneroma.it
www.arthemisia.it
 
Immagine
Gustav Klimt
Giuditta, 1901
Olio su tela, 84x42 cm
Belvedere, Vienna
© Belvedere, Vienna
Photo: Johannes Stoll
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PER BAMBINE/I e RAGAZZE/I
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Ruotalibera Teatro
presenta
La grotta del Mutamembra
Testo e aiuto regia Gabriele Traversa
regia Tiziana Lucattini
con Tommaso Lombardo e Fabio Traversa
 
DOVE e QUANDO
Centrale Preneste Teatro - Roma
26 e 27 marzo 2022, ore 16.30


DETTAGLI
Nuovo appuntamento della Rassegna Infanzie e adolescenze in gioco 2022: sabato 26 e domenica 27 marzo alle ore 16.30 a Centrale Preneste Teatro di Roma (Via Alberto da Giussano, 58) va in scena lo spettacolo La grotta del Mutamembra di Ruotalibera Teatro con Tommaso Lombardo e Fabio Traversa e la regia di Tiziana Lucattini.
Il lavoro è il frutto della Residenza Giovani Centrale Preneste 2019 e unisce l’estro di un giovane autore, Gabriele Traversa, a due brillanti e sapienti attori, Fabio Traversa e Tommaso Lombardo. "Competizione e smargiasserie" da un lato e "bellezza e cuore gentile" dall'altro. Quale bambina o bambino non ha incontrato, sul suo cammino di crescita, questa contrapposizione dolorosa? C'è un mondo là fuori che, se sei gentile e sensibile, se ne approfitta. Ed ecco Vinnie, categoria cuori gentili, un folletto del bosco vittima di scherzi e prese in giro, umiliazioni e furti da parte di cavalieri, fatine e contadini. Oggi si direbbe vittima di bullismo. Un giorno sul suo cammino incontra Sir Parson, un Cavaliere dispettoso e gradasso che millanta forza e invincibilità, sempre alla ricerca di nuove sfide. Così Vinnie gli propone un viaggio speciale per andare a sconfiggere il fantomatico e terribile Mutamembra.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Il costo del biglietto 6 €
Dai 3 ai 10 anni
 
Prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni: acquisto on-line su www.centraleprenesteteatro.it o in biglietteria previa prenotazione al numero 06 27801063 o all’indirizzo mail info@ruotalibera.eu (lun./ven. ore 10.00/17.00)
Sabato e domenica esclusivamente tramite sms o whatsapp al numero 320/2392833
Web site: www.centraleprenesteteatro.it
 
COVID 19 - LINEE GUIDA PER L’ACCESSO ALLE ATTIVITÀ’
A seguito del dl 221/2021 del 24 dicembre 2021, riepiloghiamo le regole per accedere in teatro.
Potranno accedere in teatro solo i possessori di certificazione verde da vaccinazione o guarigione (super Green Pass).
Obbligo di utilizzo in modo corretto della mascherina di tipo FFP2 per tutta la durata di permanenza nei locali del Teatro.
Divieto di consumare cibo o bevande all’interno della sala teatrale.
Tali disposizioni non verranno applicate ai soggetti esenti per età o sulla base di idonea certificazione medica.
Per l’accesso alla manifestazione rimane l'obbligo di sottoporsi alla misurazione della temperatura e all’igienizzazione delle mani.
La prenotazione per l'ingresso ai vari eventi in programma resta obbligatoria.
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UNO SGUARDO FUORI PORTA
 
TEATRO

NOVITÁ
 
TITOLO
“Ridi?”
Regia: Emanuela Rolla
Assistente regia e scenografia: Luca Maschi
Testo: Emanuela Rolla e Mirko De Bernardi
Liberamente ispirato a “L’uomo che ride” di Victor Hugo
Costumi: Andrea Costigliolo
Con:
Mirko De Bernardi
Produzione: Performer - Espressione Applicata
 
DOVE e QUANDO
Teatro Garage - Sala Diana - Genova
In prima assoluta il 25 marzo 2022, ore 21.00



DETTAGLI
Debutta in prima assoluta venerdì 25 marzo al Teatro Garage- Sala Diana di Genova, Ridi? spettacolo diretto da Emanuela Rolla, e scritto dalla stessa Rolla con Mirko De Bernardi.
Il titolo è una domanda, una domanda tanto semplice quanto diretta che forse contiene una provocazione.
Ridi? è uno spettacolo che nasce da una lunga incubazione, tutto il 2021, per studiare, approfondire, elaborare, scartare e costruire ogni passaggio di questo spettacolo: dal testo, al lavoro sul personaggio, alla scenografia, a una regia che potessero mettere in luce uno spaccato di vita, tenendo sempre a mente i contenuti da comunicare come obiettivo del tutto.
Ridi? è liberamente ispirato al romanzo di Victor Hugo “L’uomo che ride” che era una critica all’opulenza e il parassitismo della nobiltà inglese in contrasto con la povertà del popolo sul finire del XVII secolo.
C’era bisogno di ispirarsi a un romanzo di fine 1600?”_ Annota Emanuela Rolla.
Risponderò con una citazione tratta dal romanzo di Hugo “Che cos’è la storia? Un’eco del passato nell’avvenire. Un riflesso dell’avvenire sul passato”, e quindi si, perché i temi trattati in esso sono tremendamente attuali. Sembrano scritti oggi per il domani, chiaramente l’impulso, la sfida non è stato solo riproporre quest’opera e questo tema, ma dare e offrire una propria interpretazione contestualizzandolo ai tempi nostri. E forse il messaggio forte che contiene il testo è quello di essere consapevoli, padroni di in proprio pensiero, ragionare e non sempre banalizzare un problema, magari…ridendone.
Il riso come maschera per resistere, come possibilità di alleggerimento ovvero come via di fuga per “distrarsi”. Non è una critica alla comicità che è sempre stata un antidoto, ma caso mai alla risata depotenziata, svuotata del suo significato più ampio.
Ci hanno servito sempre più messaggi di “alleggerimento” della coscienza, molto di quello che passa nel più famoso elettrodomestico delle nostre case ha a che fare con una sorta di alienazione dal Se e che quindi, per usare le parole di Norman, ‘l’uomo appare mutilato, gli hanno deformato il diritto, la giustizia, la verità…’ e tutto ciò non è attuale?!!
Lo spaccato di vita che mettiamo in scena è la storia di Norman J. Doyle, attore fallito e forse di scarso successo, che si trova in camerino al termine del proprio spettacolo che tanto ha desiderato realizzare. Ma questo non viene accolto dal pubblico nella maniera aspettata. Quel gelo della platea sarà l’ennesimo rifiuto di una società improntata soprattutto sul perbenismo e sarà l’inizio per il protagonista di una lenta e progressiva discesa verso il proprio vuoto.
 
Lo spettacolo, costruito con il gioco de il teatro nel teatro, è come già detto liberamente ispirato a “L’uomo che ride” romanzo di Victor Hugo fonte di ispirazione per il personaggio del Joker
Forse in quel modo autentico e diretto e a tratti spietati che Norman ha di indagare sulla psicologia umana c’è il significato del Joker.
Il romanzo di Hugo è stato per noi un ottimo pretesto per poter raccontare la storia di un uomo fragile solo, un anti-eroe che cerca di sopravvivere in una società sempre più alienata. E come Hugo che fu attento alla resa realistica dei costumi, una scelta di regia è stata ambientare la storia alla fine degli ‘80 avvalendoci di costumi originali che Andrea Costigliolo ha saputo riproporre, e una scenografia essenziale ridotta al minimo, scarni elementi d'arredo e oggetti in stile. Non ci sono muri anche se il personaggio vive e reagisce come se fosse in un camerino teatrale.”
 
Norman non è un eroe, è un uomo qualsiasi con un passato dirompente sul presente, un uomo con un sogno, una speranza: “un giorno ci sarà la vera società” dice Norman.
Nel testo ci sono diversi omaggi, che potrebbero essere vari indizi per un pubblico attento e amante del cinema e del teatro, da poter rintracciare.
La storia di un uomo che, nonostante il dolore, un passato burrascoso, delle aspettative forse svanite, parla; parla a chi decide che saprà anche ascoltare.
 
ALTRE INFORMAZIONI
INFO E PREVENDITE: Ufficio Teatro Garage
mercoledì ore  15.00-18.00,  giovedì ore 17.00 – 20.00,  venerdì ore 11.00 – 14.00
 
via Repetto 18 r canc. tel. 010.51.14.47  
 
BIGLIETTERIA alla Sala Diana da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli
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ARTE
 
PROSEGUE
 
TITOLO
CARUSO DA NAPOLI A NEW YORK IN MOSTRA AL MANN
 
DOVE e QUANDO
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
dal 22 dicembre 2021 sino al 22 aprile 2022


DETTAGLI
“Enrico Caruso - Da Napoli a New York”. È questo il titolo dell’originale e attesissima mostra che sarà inaugurata lunedì prossimo 20 dicembre alle 17 (apertura al pubblico dal 22 dicembre 2021 sino al 22 aprile 2022) al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’evento, che celebra il centenario dalla scomparsa dell'artista, è curato da Giuliana Muscio, brillante studiosa del tenore partenopeo e più in generale, del contributo degli artisti italiani al mondo dello spettacolo americano. 
L'esposizione, che si avvale della consulenza musicale di Simona Frasca, musicologa e docente dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, mette a fuoco con uno sguardo nuovo la figura di Caruso, prima star mediatica moderna e rappresentante dell’emigrazione italiana, capace di conservare e innovare le tradizioni dello spettacolo con un impatto significativo sui media statunitensi.
La mostra è realizzata da Fondazione Campania dei Festival e Fondazione Film Commission Regione Campania, con il sostegno della Regione Campania e in collaborazione con il MANN e con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi. Il percorso narrativo su Enrico Caruso e la sua carriera si basa su una documentazione quanto mai ricca: caratteristica dell'itinerario di visita è proporre un approccio rigoroso dal punto di vista storico e intermediale sotto l'aspetto comunicativo.
La mostra propone oltre 250 immagini fotografiche, provenienti dal Metropolitan Opera Archive di New York, dalla Caruso Collection presso il Peabody Institute (Johns Hopkins) di Baltimora e dal museo Enrico Caruso di Villa Bellosguardo a Lastra a Signa. Possibile ritrovare in allestimento non solo materiale audiovisivo d’epoca e cinegiornali, forniti per l’occasione dagli archivi americani e dal fondo Setti della Fondazione Ansaldo, ma anche registrazioni audio originali della produzione discografica del più famoso tenore di tutti i tempi. 
Nell’ambito della mostra è prevista la proiezione del documentario “Enrico Caruso: The Greatest Singer in the World”, diretto da Giuliana Muscio e prodotto dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero del Ministero degli Affari Esteri. Il lavoro, attraverso materiali inediti, racconta la carriera americana di Caruso e la modernità del suo rapporto coi media, sottolineando il fondamentale contributo dei performers italiani nello sviluppo dell’industria dello spettacolo negli Stati Uniti. Sono previste tre proiezioni giornaliere: alle 12.00, alle 16.00 e alle 18.00. 
Il catalogo della mostra, edito da “ad est dell’equatore”, potrà essere acquistato presso il bookshop del MANN.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Il catalogo della mostra, edito da “ad est dell’equatore”, potrà essere acquistato presso il bookshop del MANN.
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